“La testa nel pallone”: il calcio come terapia

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locandina stadio la testa nel pallone 2015 1Lecce – Il calcio come una terapia per combattere i problemi di salute mentale. “La testa nel pallone”, torneo di calcio a 6 riservato ad operatori e pazienti affetti da patologie mentali, arriva alla sua ottava edizione e mette insieme quasi tutte le regioni italiane, con la presenza di nosocomi stranieri per dare un tocco internazionale alla kermesse, nel segno dell’integrazione dettata dallo sport.

Memorial – Il torneo è dedicato alla memoria del dott. Antonio Vetrugno, psichiatra a capo del Centro di Carmiano scomparso prematuramente nel giugno 2007.

Il medico fu il primo promotore in terra salentina dello sport come cura ulteriore per combattere patologie come la schizofrenia e i cambi d’umore, fondando ventidue anni fa la prima squadra di calcio di disabili mentali composta da pazienti in cura nei centri di Lecce, Galatina e Carmiano. L’esperienza, partita nel nostro territorio, è poi proseguita con esperienza sportive interregionali  (Ariano Irpino 2005, Ischia 2007) e nazionali (Napoli 2005 e Montalto di Castro 2007) .

Il torneo che prenderà il via dopo l’evento di martedì presso “L’Araba Fenice” di Torre dell’Orso  è quindi la naturale prosecuzione del lavoro del dott. Vetrugno e, tra le altre, vedrà partecipare ben 22 squadre, di cui quattro straniere: Pecs (Ungheria), Gruppo Atena (San Marino), Perpignan (Francia) e Linz (Austria).

L’evento“La testa nel pallone” sarà inaugurato da una partita speciale che si terrà il 26 maggio allo stadio “Giovanni Paolo II” di Nardò, un match giocato da due squadre composte dal 120 giocatori, diretto dal giornalista RAI Gianni Ippoliti, che fungerà da corollario di una giornata aperta dalle note dei Sud Sound System e dei Tamburellisti di Otranto e poi chiusa con un’altra partita benefica, arbitrata dall’ex fischietto ora opinionista di Mediaset Premium Graziano Cesari, con in campo gli artisti protagonisti dell’evento.

Gli obiettivi – Il torneo, organizzato dall’associazione “Li Vagnuni Salentini” si pone una serie di obiettivi via via raggiunti nel corso delle edizioni. Prima di tutto, il calcio, come anticipato dall’iniziativa del dott. Vetrugno, è visto in ottica terapeutica al fine di recuperare le capacità fisiche e psichiche degli utenti con disturbi. In seconda istanza, “La testa nel pallone” apre la pratica sportiva a soggetti altrimenti esclusi dai normali circuiti ed in più lo sport funge da ulteriore rete relazionale per gli utenti, stimolandoli quindi all’interazione che spesso si prolunga oltre le date del torneo.