PERUCCHINI 7 – Para il rigore di Catania con un guizzo da autentico campione e salva la partita. Il Lecce finalmente ha un portiere degno di questo nome.
VITOFRANCESCO 4 – Al di là dello sciagurato retro passaggio per Perucchini con cui causa il calcio di rigore è protagonista di una prova assolutamente insufficiente. Dall’81’ Agostione s.v.
DRUDI 6 – Al centro non sbaglia un intervento ed è sempre preciso negli anticipi, peccato per quel cartellino giallo che gli impedirà di scendere in campo sabato prossimo a Reggio Calabria.
COSENZA 6,5 – Al 10’ compie un miracolo sulla conclusione a colpo sicuro di Toscano, poi giganteggia in mezzo alla difesa su tutte le palle alte.
CIANCIO 6 – In difesa non è messo in grande difficoltà da De Silvestro che non spinge più di tanto, generoso nel non risparmiarsi nemmeno una corsa a vuoto sulla sua corsia pur di togliere l’uomo al compagno in possesso del pallone.
COSTA FERREIRA 6,5 – Sempre decisivo, prima si procura il calcio di rigore del momentaneo uno a zero e poi calcia la punizione dal quale nasce il raddoppio. Dall’86’ Lepore s.v.
ARRIGONI 5,5 – Ancora una prova incolore, dovrebbe dare geometria e fantasia al gioco giallorosso invece spesso lo addormenta irreparabilmente, rendendo la manovra del Lecce lenta e prevedibile. Dal 76’ Fiordilino s.v.
MANCOSU 6 – Sicuramente meglio rispetto all’ultima prestazione di Caserta, ma lontano dagli standard ai quali ci aveva abituato nella prima parte del campionato.
PACILLI 6,5 – Frizzante come in poche altre occasioni, è dai suoi piedi che nascono le principali insidie per la difesa siciliana, è l’unico ad inventare qualcosa di diverso dai canonici schemi previsti da Padalino.
CATURANO 6,5 – Prima spreca una ghiotta occasione, poi però è freddissimo nel realizzare il gol dell’uno a zero su rigore, per tutto il resto dell’incontro si batte come un leone per tenere la squadra alta.
DOUMBIA 5,5 – Si perde troppo spesso in inutili dribling che permettono alla retroguardia siciliana di riposizionarsi.