Lecce – Gli ultimi giorni di calciomercato sono sempre i più pieni di interrogativi e dibattiti riguardo alla sessione e agli assetti da sistemare. A metà agosto, in teoria e nel novanta percento dei casi, le squadre hanno costruito già le proprie ossature e i giorni che residuano fino alla partenza del campionato servono per puntellare assetti già definiti o regalare colpi a effetto per smuovere gli entusiasmi della tifoseria.
Il calciomercato del Lecce, a differenza degli scorsi anni, è stato condotto sin dai primi di luglio con l’intento di confermare l’impianto della scorsa stagione e di completarlo con qualche innesto che alzi l’asticella della qualità, anche e soprattutto in caso di prevedibili defezioni che si incontreranno in un campionato con sei match in più rispetto alla scorsa stagione. Le mosse del d.s. Tesoro, attento negli acquisti e impegnato nello sfoltire la rosa prima di ulteriori colpi, si sono mosse in questa direzione, ma i dibattiti tra i tifosi si costruiscono sulla bontà della rosa che si sta mettendo a punto per affrontare questo primo campionato di Lega Pro unica.
Numericamente a posto? – Il d.s. Antonio Tesoro si è posto sin da subito l’obiettivo di consegnare a mister Franco Lerda un “roster” dotato di almeno due interpreti per ogni posizione dello scacchiere. Il risultato, ad oggi, numericamente sembra in linea con gli obiettivi: schierando il Lecce con il 4-4-2 provato dal tecnico di Fossano, la disamina della rosa ci consegna due formazioni all’altezza della Lega Pro ed un altro undici di giovani pronti ad insidiare i compagni più esperti. Rispetto all’anno scorso, le alternative in panca (e anche in tribuna) possono permettere l’impianto di uno stile di gioco che diverrà più che collaudato, senza ricorrere a faticosi cambi di modulo in caso di defezioni. In più, questa abbondanza di scelte mantiene ben alta la guardia dei calciatori in ogni allenamento. Gli ordini del sergente Franco Lerda sono chiari: nessuno ha il posto da titolare assicurato e chiunque da un match all’altro può passare dalle polveri della tribuna alla gloria del rettangolo verde. Lo si è visto anche nella concitatissima fase dei playoff della scorsa stagione e lo si vedrà anche in questo campionato. Starà agli interpreti in campo applicare questi dettami con la sempre efficace ricetta del lavoro quotidiano.
Novità attacco – Fabrizio Miccoli l’anno scorso ha sofferto tantissimo l’assenza di un partner d’attacco nel 4-2-3-1 che ha caratterizzato lunga parte della stagione scorsa. Giudicata impossibile la coabitazione con Gianmarco Zigoni, il “Romario del Salento” si è ritrovato a svolgere il ruolo di prima punta, trovandosi a combattere da solo contro almeno tre avversari: il mediano avversario in prima battuta e la coppia centrale poi. Il d.s. Tesoro, conscio dell’oggettivo problema offensivo, ha portato in Salento Luigi Della Rocca, prima punta che sembra calzare a pennello tatticamente con il capitano giallorosso. Il brindisino, cresciuto nelle giovanili del Bologna, è una prima punta di movimento che, oltre a valorizzare cross e soluzioni aeree, crea spazi per i compagni arretrati (e, nella fattispecie, soprattutto per le sassate di Miccoli) prendendosi le attenzioni e le marcature dei difensori centrali con un’ottima abilità nella difesa del pallone. Dietro al duo “MiccoliDellaRocca” c’è poi Davide Moscardelli, che a 34 anni ha ancora tanta voglia di far bene a Lecce svariando su tutti i fronti dell’attacco, riuscendo a fare da spalla sia a Miccoli sia a Della Rocca e capitalizzando le sue ampie doti tecniche. La fisionomia offensiva è diversa da quella dell’anno scorso, con i giovani Beretta e Zigoni insieme a Miccoli, ma non è da escludere un acquisto dell’ultim’ora importante sul piano numerico visto il lungo campionato. In conclusione, non è da escludere, vista l’insistenza al riguardo di Franco Lerda in queste ultime uscite precampionato, la carta Bogliacino nel ruolo di trequartista a supporto di una sola punta, soluzione che l’uruguagio ha applicato, seppur in parte, nella sua carriera.
Tante soluzioni in difesa – Il reparto più collaudato sembra la difesa. Franco Lerda ha a disposizione numerose e varie pedine per comporre il suo quartetto arretrato, escludendo l’opzione difesa a tre almeno dallo schieramento iniziale. Al centro, la coppia Giuseppe Abruzzese-Marcus Diniz dovrebbe essere la favorita, con Kevin Vinetot desideroso di continuare la sua crescita iniziata nella seconda parte dello scorso campionato e Gilberto Martinez sempre sicuro e presente in ogni situazione. Dietro ai quattro, si potrebbe insidiare Domenico Brunetti, campione d’Italia l’anno scorso con la primavera del Chievo e soluzione importante specialmente sulle palle alte, dato il metro e 92 del difensore di Platacì. Sulla destra Dario D’Ambrosio dovrebbe riprendere il posto da titolare, con Diniz soluzione d’emergenza e Nicolò Donida (jolly difensivo grazie alle sue abilità al centro e sulla sinistra) cambio naturale. La fascia sinistra è il regno di Walter Lopez, il cui rinnovo è stato la telenovela della calda estate giallorossa. Dietro all’uruguagio ex West Ham, Erminio Rullo è pronto al secondo anno consecutivo della sua seconda esperienza in giallorosso: il contratto del terzino sinistro campano sta per essere rinnovato e in questo campionato di Lega Pro unica Rullo cercherà un riscatto dopo le esperienze in chiaroscuro della scorsa stagione.
Centrocampo più offensivo. E se Memu… – Il centrocampo è stato puntellato in modo intelligente a seguito delle partenze che hanno caratterizzato l’inizio del calciomercato. Barraco, Ferreira Pinto e Bellazzini hanno lasciato il Lecce e ad oggi sono approdati alla corte di Franco Lerda Alessandro Carrozza, Franco Lepore e Marco Rosafio. L’innesto di Alessandro Carrozza è importante nell’economia degli schemi offensivi, vista la sua abilità al tiro: l’apporto del gallipolino renderà pericolose entrambe le fasce del centrocampo leccese, a differenza dell’anno scorso dove a un Doumbia sempre pericoloso e arrembante sulla sinistra rispondeva una fascia destra quasi sempre leggermente più accorta e più corta nei ripiegamenti difensivi, spesso effettuati dall’esperto Adriano Ferreira Pinto. La fascia destra sarà anche terra di Marco Rosafio, salentino di Patù e fan sfegatato di Arjen Robben,cresciuto nella “cantera” giallorossa e maturato l’anno scorso all’Esperia Viareggio di Cristiano Lucarelli; Rosafio ha già dimostrato buoni numeri sulla destra, e il suo apporto alla causa sarà di rilevo. Franco Lepore, cuore giallorosso sempre pulsante, è carico a molla per questa sua seconda esperienza a casa, avventura che comincerà in ottobre non appena scadrà la squalifica che pende sul ragazzo di San Pio dopo i fatti di Salernitana-Nocerina; Lepore, jolly di fascia destra, potrebbe essere un importantissimo valore aggiunto grazie alla sua duttilità e alla sua abilità nei calci piazzati. Nel cuore della mediana, Romeo Papini è atteso da una stagione da leader e, con lui, Stefano Salvi (in perenne ballottaggio con l’esperto Nicolas Amodio pronto a vender cara la pelle) cerca la consacrazione e il salto di qualità con la maglia del Lecce. In questa stagione, il Lecce potrà poi contare, a pieno regime, sui piedi buoni di Luis Sacilotto, recuperato dopo l’infortunio della scorsa stagione, e Mariano Bogliacino, abile anche sulla linea mediana. Ledian Memushaj potrebbe essere la “novità” dell’anno, anche se sarò molto difficile trattenere l’albanese vista la spietata corte di Modena, Brescia e Carpi (dove l’anno scorso ha esordito con successo in Serie B).
Quali consigli in entrata – Tenuta per assodata la necessità di operare qualche cessione (quella di Massimiliano Benassi su tutte), l’impianto tecnico del Lecce potrebbe essere corredato da qualche puntello, utile ad assicurare un sufficiente ricambio in una stagione più lunga rispetto allo scorso campionato. In primis, sembra probabile la conferma di Davide Petrachi: il portiere di Melendugno è pronto a giocarsi le sue chances da dodicesimo di Nicolas Caglioni, vista la partenza del giovane Marco Bleve con destinazione Martina Franca, dove il ragazzo cresciuto nel vivaio giallorosso probabilmente farà il suo primo campionato da titolare in Lega Pro. La società di Piazza Mazzini, negli ultimi giorni di calciomercato, deciderà se affiancare al duo Caglioni-Petrachi un terzo portiere o promuovere in prima squadra il “Berretti” Gianmarco Chironi, pilastro ormai della formazione giovanile guidata ora da Alessandro Morello. I profili dei rinforzi ideali per questo Lecce potrebbero corrispondere ad un centrocampista dai piedi buoni dotato di visione di gioco e di geometrie capaci di ribaltare le azioni difensive in offensive e di una prima punta di ricambio “di categoria” per coprire le spalle a Gigi Della Rocca.
Giovani rampanti – Il vivaio del Lecce è vivo e vegeto, e la finale raggiunta dalla formazione “Berretti” nello scorso campionato è solo un segnale di un serbatoio di talenti sempre attivo. Tundo e Pino, compagni e artefici l’anno scorso della promozione in Lega Pro del Matera, quest’anno affronteranno da avversari il Lecce, in quanto la società di Piazza Mazzini ha optato per il prestito dei due rispettivamente al Melfi e al Matera. Rosafio, come già detto in precedenza, si giocherà delle ottime possibilità sulla fascia destra, componendo magari un asse con Sedrick Kalombo, terzino sfortunato nella sua esperienza nocerina della scorsa stagione. Il successo dei Pasculli-Boys nella scorsa stagione è valso l’occasione della prima squadra per Andrea Cicerello e Mattia Persano, in ritiro con la prima squadra a Saint Vincent insieme al portiere Chironi. Altri Pasculli-Boys hanno invece scelto la strada del prestito in Serie D per fare esperienza: il terzino Leandro Versienti giocherà a Rimini, Andrea Castellana e Gianmarco Monaco rinforzeranno il Foligno, Francesco Rotunno rimpolperà la mediana del Gallipoli, dove è approdato anche l’estremo difensore Niccolò Petrarca e Alessandro Mirarco (giovane portiere neretino acquistato in estate dal Monopoli) difenderà la bollente porta del Taranto. Piazze importanti per giovani che vogliono crescere nel modo migliore. Non sono poi da dimenticare Matteo Montinaro e Andrea Risolo, rispettivamente trequartista esterno e centrocampista centrale dai piedi buoni della “Berretti” e i due difensori, classe 1997, Simone Cassano e Andrea Morello. Davanti, un ipotetico duo d’attacco di questo “Lecce giovane” si comporrebbe con Mattia Persano, punta moderna di movimento che già ha fatto bene nelle prime uscite stagionali, e Davide Gaetani, seconda punta tecnica che da tre settimane si allena in pianta stabile in prima squadra, dopo le prodezze del campionato “Berretti” dell’anno scorso.
Lecce 1: Caglioni; D’Ambrosio, Abruzzese, Diniz, Lopez; Carrozza, Papini, Salvi, Doumbia; Della Rocca, Miccoli.
Lecce 2: Petrachi; Donida, Martinez, Vinetot, Rullo; Lepore, Sacilotto, Amodio, Memushaj; Moscardelli, Bogliacino.
Lecce “giovane”: Chironi; Kalombo, Brunetti, Cassano, Morello; Cicerello, Rosafio, Risolo, Montinaro; Persano, Gaetani.
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