Lecce– Pareggiare contro un avversario che non ha tirato in porta di certo non può essere un risultato che fa risvegliare la piazza con un entusiasmo ribollente, ma al Lecce di Antonino Asta visto ieri va concesso più di un alibi. Il Girone C della Lega Pro ha già emesso un’importante sentenza: almeno finché i giochi sono aperti, non ci saranno partite facili per nessuna squadra e, in attesa di una pronta smentita, sembra difficile identificare una potenziale battistrada. Se poi a questo quadro tecnico si aggiungono gli impedimenti che hanno complicato il cammino iniziale del Lecce, la situazione è completa.
Attacco spuntato– La defezione di Curiale, infortunatosi a Castellammare, è stata accompagnata ieri dall’infortunio occorso a Davide Moscardelli, uscito dopo soli 13 minuti per un fastidio al polpaccio. Lo stop del Mosca ha stravolto i piani tattici di Asta, deciso inizialmente ad affrontare la Casertana soprattutto grazie alla profondità assicurata dal 35enne. La squadra campana, scesa a Lecce soprattutto per non prenderle, ha tirato un sospiro di sollievo ed ha controllato più o meno agevolmente lo spuntato attacco del Lecce formato da Doumbia e Carrozza, non propriamente due leoni d’area. L’ingresso in campo di Abou Diop ha modificato la situazione. L’ex Matera, non ancora in forma ottimale, ha aperto delle buone sponde offensive per gli inserimenti dei compagni ma non è riuscito in prima persona a preoccupare Gragnaniello. I tifosi attendono con ansia il bollettino medico relativo a Moscardelli. Con Curiale che sarà assente per almeno due settimane, Asta rischia di affrontare almeno le partite contro Martina e Catania senza i suoi due attaccanti più importanti.
Ai punti– La difficoltà nell’attaccare l’area della Casertana non ha però permesso al Lecce di potersi meritare una vittoria risicata. Gli ospiti non hanno mai sporcato i guanti di Perucchini e, salvo una situazione di pericolo al 10’ della ripresa, quando De Marco ha tagliato l’area con una percussione centrale conclusa con un passaggio al centro che non ha trovato pronti i compagni. Il Lecce non ha accumulato occasioni in quantità industriale ma, dopo aver raddrizzato la partita con il bolide di Surraco, ha attaccato meglio la trequarti difensiva rossoblù. L’occasione più nitida è stata l’ultima, quella finalizzata dal tocco d’esterno di Lepore che è finito di poco alto sopra la traversa. La moria di chance da gol giallorosse però è stata causata da una coriacea Casertana nell’organizzazione difensiva. In più, il buon palleggio della seconda linea, comandato dalla regia di Capodaglio, ha tolto molte castagne dal fuoco al reparto arretrato.
Quadratura– Asta, in conferenza stampa, ha dichiarato di aver visto un Lecce “titubante, quasi contratto, poco sereno in casa”. L’atteggiamento in campo dei giallorossi è sembrato un piccolo passo indietro rispetto alla sicurezza, quasi spavalderia, mostrata nel primo tempo della trasferta di Castellammare. La poca sicurezza in campo si è notata negli errori di passaggio, tantissimi in mediana, e nella mancanza del tempo giusto per trovare i pertugi giusti nelle maglie della difesa avversaria. La tanta voglia di far bene davanti ai ruggiti del “Via del Mare” forse rallenta ancora un po’ le gambe di questo Lecce volenteroso, ma, c’è da sottolinearlo nell’analisi di ieri, ancora un po’ sfortunato. I risultati comunque rispecchiano l’andamento dell’avvio di campionato, siamo ancora alla terza giornata e, dando uno sguardo al ruolino delle altre big o presunte tali, ci si accorge che nessuna compagine ha iniziato la stagione con la quarta marcia innestata (Benevento a 4 punti, Foggia a 1, Andria a 6 sconfitta ieri a Pagani, Catania alle prese con il fardello del -9 ridotto a -6 dopo il successo col Matera).
Surraco– Il match di ieri ha celebrato il talento e l’importanza di Juan Surraco. L’uruguaiano, ingaggiato dal Lecce dopo una lunga gestazione nel ritiro di Castel di Sangro, ieri ha preso per mano la squadra con le sue iniziative personali tra le due linee che hanno messo in difficoltà il dispositivo difensivo casertano. L’antifona era evidente sin dai primi minuti, con Rainone e compagni quasi “costretti” al fallo per fermare le idee dell’ex fantasista di Livorno e Torino. Il gol siglato al minuto 40, giunto otto minuti dopo lo schiaffo dell’autorete, ha deliziato la platea per bellezza e carattere nel cercare quella soluzione. Tra i nuovi arrivati, Surraco è quello che sta più impressionando in questo avvio di campionato. La sua duttilità (è impiegabile largo a sinistra in un centrocampo o in un tridente d’attacco) sarà una variabile importante nella preparazione dei prossimi impegni, da affrontare con qualche alchimia offensiva per sopperire alle assenze di Moscardelli e Curiale.