Lecce-Catanzaro: le pagelle

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Miccoli Lecce – È profondo (giallo)rosso, alla banda Moriero non gira niente per il verso giusto in questo famigerato inizio di stagione. Non basta l’alto quantitativo di impegno profuso ed al “Via del Mare” è ancora sconfitta. Non sono bastati quindi i proclami alla vigilia di mister Checco Moriero, il Lecce, disposto con un 4-3-1-2 con Bellazzini tra le linee, è stato vittima dei suoi stessi errori individuali, episodi pesantissimi capaci di spaccare la partita e spostare verso il Catanzaro l’inerzia di un match che, dopo il pareggio di D’Ambrosio giunto al 2’ della ripresa, sembrava agguantato ed in pugno al Lecce. L’espulsione di Ferrero, giunta dopo un fallo tattico a seguito di un errore di Nunzella, ha spostato l’ago del match nel verso favorevole alla squadra di Brevi che ha poi beneficiato di una dormita colossale di Kevin Vinetot in occasione dell’1-2 di Fioretti. 

Bleve 5: schierato a sorpresa al posto di Perucchini, non ricorderà con particolari piaceri il suo debutto in Lega Pro. Ha qualche colpa sul gol del vantaggio calabrese rimanendo inchiodato tra i pali sul cross di Martignago che porta al gol di Marchi. La squadra di Brevi ha poi altre occasioni e deve compiere una parata insidiosa al 22’. Nel secondo tempo incassa il gol di Fioretti senza colpe. Nella sua valutazione pesa tanto l’errore iniziale.

D’Ambrosio 5,5: sarebbe potuta essere la partita del suo definitivo riscatto ma, al gol in mischia del 2’ della ripresa sulla spizzata di Ferrero affianca una serie di palle perse per l’aver operato la decisione sbagliata e l’espulsione a metà ripresa che ha lasciato il Lecce in nove contro undici.

Martinez 5,5: prende in consegna Germinale e cerca di non concedergli neanche un centimetro arrivando ad uno stretto numero di falli che gli valgono il giallo. Comanda un reparto che per tre quarti non svolge bene i fondamentali della fase difensiva ed in parte ne viene risucchiato nell’azione del vantaggio calabrese. Nel forcing finale avrebbe potuto sfruttare meglio le palle capitategli.

Ferrero 5: “perché non provarlo, sicuramente farà meglio di Vinetot” si diceva. Il centrale ex San Marino infatti a tratti si dimostra più sicuro del francese mostrando anche un piede leggermente più educato. Si fa ammonire in modo stupido in apertura di secondo tempo battibeccando con un difensore del Catanzaro, il giallo rimediato gli risulterà pesante perché il fallo speso per ovviare alla falla di Nunzella gli vale il rosso. Si trova, involontariamente, nell’episodio spaccapartita.

Nunzella 4: tutti i buoni propositi della bella stagione dello scorso anno con la maglia della Paganese sono stati polvere nel vento. Compie errori elementari, cercando improbabili passaggi orizzontali sulla trequarti difensiva, sprecando palloni e rimediando un’ammonizione inutile. Urge il transfer di Walter Lopez.

Salvi 6,5: in mezzo al campo il Lecce è sembrato migliorato, ma sempre sotto la sua guida. Il centrocampista romano è ancora tra i migliori riuscendo ad accompagnare tanta sostanza ad un piede propositivo anche in fase di possesso. Nel finale cerca anche la zampata giusta.

Amodìo 6: non giocava da più di sette mesi ed ha ovviato all’evidente gap fisico con tanta intelligenza tattica. Peccato che i suoi piedi oggi siano stati un po’ dozzinali. Tanta sostanza specialmente dopo il gol di D’Ambrosio.

(dal 17’s.t. Vinetot 3,5: identificare i colpevoli nel calcio potrebbe essere facile ed esonererebbe tutti dalle analisi più accurate. Aggiorna la sua galleria delle incertezze con la dormita sulla debole punizione dalla difesa di Ferraro lasciando spazio libero a Fioretti che si invola e realizza l’1-2 dei calabresi).

Melara 6: alterna giocate da ottimo elemento sulla fascia ad amnesie che pesano sulla sua valutazione. L’inizio è choc e Martignago e Sabatino lo imballano, poi si riscatta con una serie di discese che avrebbero meritato un miglior esito, specialmente al 38’ quando Zigoni non sfrutta l’assist cercando un’improbabile rovesciata.

Bellazzini 6,5: il talento che Lecce si aspettava sta cominciando a farsi vedere, peccato che ciò sia accaduto dopo l’uscita di Miccoli per infortunio. Forse l’assenza del capitano lo ha responsabilizzato e messo al centro della manovra. Dopo l’espulsione di Ferrero arretra sulla linea dei centrocampisti e, fisiologicamente, cala la sua efficacia.

(dal 31’s.t. Ferreira Pinto SV: entra per cercare lo spunto giusto in 10 contro 11 e pochi minuti dopo trova il Lecce in 9 contro 11. Situazione troppo difficile per tutti.)

Miccoli 6: Brevi gli costruisce una gabbia attorno ma Fabrizio dà la sensazione di poterne uscire alla lunga. Conduce in modo magistrale l’unica occasione del 1’ del Lecce, arrivata su contropiede condotto dal capitano sui piedi di Bellazzini. Proprio in quell’occasione si fa male e le sue condizioni saranno da valutare.

(dal 36’ Beretta 6: ha un buonissimo approccio ma viene scacciato dalle zone calde dell’area dai bravi difensori del Catanzaro. È un elemento valido sul quale il Lecce può contarci. Si può dire che la gabbia preparata per Miccoli si sia spostata su di lui dopo l’uscita del capitano).

Zigoni 5: altra partita abulica per l’attaccante scuola Milan che si trova un’occasione solo al 38’ della ripresa e la spreca tentando una rovesciata. Non trova la zampata in mischia e preferisce sacrificarsi al servizio della squadra tentando di fare la boa per le manovre offensive di Miccoli prima e Bellazzini poi.

Moriero 5: ha gli uomini contati, lotta e cambia ancora disposizione agendo sulla zona del campo dove il Lecce è mancato sempre più: la trequarti offensiva. Bellazzini è apparso rigenerato in quel ruolo ma l’infortunio di Miccoli, le espulsioni e gli errori individuali gli consegnano la quarta sconfitta in quattro match. A suo dire la squadra è in crescita, ma il campionato comincia a sfuggire di mano. Nelle prossime ore sarà chiarito il suo destino.

Gli avversari: Catanzaro

Bindi 6
Catacchini 5,5
Rigione 6
Ferraro 6,5
Sabatino 6
Marchi 6,5
(dal 30’s.t. Casini  6)
Benedetti 6
Vitiello 6
Martignago 7

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