Lecce – In casa Lecce è stato presentato il nuovo direttore sportivo Mauro Meluso, giunto nel Salento con l’obiettivo di riportare i giallorossi in Serie B per poi mettere su un progetto duraturo. L’ex dirigente del Cosenza ha affrontato tutti i temi, dal prossimo allenatore alla struttura di scouting, passando per la rosa: “Cosa dire? Sono felicissimo e onorato di questo incarico. Lecce rappresenta quasi un punto di arrivo nel senso che ho girato tanto facendo le più disparate esperienze ma Lecce diventa un punto di arrivo e partenza perché è una città importante e stimolante dal punto di vista calcistico e non. Ho quindi accettato senza remore questo incarico e l’accordo economico è stato raggiunto in pochissimo tempo perché c’era la volontà reciproca. È una situazione stimolante perché Lecce rappresenta un trampolino di lancio ma se tutto dovesse andare bene mi piacerebbe piantare la tenda. Lecce è stata una piazza importantissima e lo è ancora perché è rappresentata da una società importante ed estremamente credibile.
Dobbiamo dimenticare il passato e pensare, senza pensare alla serie A sfuggita, che siamo in Lega Pro. Dobbiamo calarci tutti in questo nuovo modo di pensare nel senso che ci spogliamo da quello che è Lecce, una città e società importante, ma ci caliamo in una realtà in cui serve grande determinazione. Imparerete a conoscermi, sono una persona normalissima. Non sono di grande impatto perché non ho un passato di chi sa che genere ma sono qui per fare del mio meglio e vincere il prima possibile arrivando in serie B il prima possibile. Chiamatemi pure ma notizie non ne avrete mai. Ho sempre avuto buoni rapporti con la stampa ma, per la tutela di tutti, sarò il più riservato possibile. Per la scelta dell’allenatore ho incontrato profili diversi ed entro la prossima settimana prenderò una decisione che sarà mia anche se condivisa con la società. Ho quattro o cinque idee con profili diversi e presto prenderò una decisione. Cerco un profilo di grande spessore umano e professionale. Ho parlato con Braglia con cui ho un buonissimo rapporto ma non ho preso una decisione definitiva e vorrei aspettare ancora qualche giorno. Ho parlato anche con Padalino ma loro due non sono i soli. Roselli mi ha dato tanto e, per la verità, ci siamo aiutati tanto. Ma è sotto contratto e non è mai stato contattato. Lasciare Cosenza è stato un dispiacere dal punto di vista umano perché sono originario di lì e per me è stato un ritorno alle origini, ma sono un professionista e sono abituato ai cambi. Mi è dispiaciuto lasciare Cosenza perché avevo creato un gruppo di lavoro importante ma il richiamo del Lecce e le motivazioni che mi hanno dato Sticchi e i suoi soci mi hanno messo in una dimensione differenze: non dico migliore perché non voglio offendere nessuno ma sicuramente diversa. Dei giocatori attuali ho parlato con diversi agenti. Non ho parlato con i calciatori e penso che prima di lavorare sulla rosa penso sia giusto e corretto nominare il nuovo allenatore. Nella rosa del Cosenza ci sono alcuni profili interessanti ma sono aspetti che valuterò con il nuovo allenatore”. In fase di trattativa abbiamo parlato con la società e ipotizzato di creare una struttura di scouting e questo sarà sicuramente uno dei lavori che voglio portare a Lecce anche in ottica futura. I profili di allenatori interpellati sono eterogenei ma il calcio per me è gruppo e motivazione. L’aspetto tattico spetta all’allenatore. Il mio compito è solo rappresentare un allenatore e portare un allenatore che la pensi come me. Io mi onoro di essere amico di Zeman che è stato mio allenatore ma a Cosenza ho scelto un allenatore con idee differenti. La prima cosa è il gruppo che, se non è coeso, non vai da nessuna parte anche col migliore degli allenatori. I collaboratori dello scouting saranno scelte e relazioneranno su tutti i campionati superiori e inferiori. Per il settore giovanile incontrerò il direttore alberti e vedremo come andare avanti perché so che ha un altro anno di contratto. Il settore giovanile, guardando in prospettiva è basilare in una società di calcio. Il Lecce è stato molto importante da questo punto di vista e bisogna continuare su quella falsa riga ricordando che siamo in Lega Pro. Mi auguro che l’allenatore scelto abbia buoni propositi in termini di rapporto con stampa, tifosi, calciatori e società. Non sono qui per fare un anno ma per fare un progetto duraturo. Se non faccio bene non duro molto quindi è prima di tutto mio interesse vincere. Valutando la rosa parto dal presupposto che Freddi è infortunato, Della Rocca ed Herrera sono stati poco bene. Per tutti gli altri voglio parlare con l’allenatore. Il discorsi degli infortunati sarà da valutare con i medici. Per il resto valuteremo quelli che sono sotto contratto e quelli che non lo sono. Il mercato deve ancora cominciare e io sono sempre stato abituato a coinvolgere l’allenatore. Ci sono anche allenatori che plasmano il modulo in base alla squadra. Io preferisco partire dalle idee del tecnico. Anche avere il campo arato dai giocatori in esubero può aiutare. Per l’allenatore chiuderemo la prossima settimana ma non mi sbilancio. Prima di venire a Lecce avevo avuto altri contatti, poi sembrava che dovessi rimanere al Cosenza Calcio che ringrazio per l’opportunità ma quando sono stato contattato dal presidente Sticchi non ho posto condizioni. Solo dopo ho chiesto autonomia. Sono stato colpito dal loro entusiasmo che non basta ma è un presupposto importante. A me tocca riordinare la società e riportarla dove gli compete. Non manca molto per la scelta definitiva dell’allenatore ma quello che mi preme sottolineare è che la scintilla è scattata nella gente per la grande credibilità di questa società. Ho ricevuto tanti attestati di stima che non mi aspettavo. Ci sono profili più importanti del mio ma forse la gente di Lecce ha capito che ha a che fare con una persona che farà del suo meglio per fare bene. Sono contento di aver parlato con voi perché siete il mio tramite con la gente e il fatto che sia stimato mi inorgoglisce”.