Lecce – Parte in salita il campionato del Lecce che, in una partita nervosa e in uno stadio gremito da più di diecimila spettatori, perde per 3-1 contro una Fidelis Andria che ha dominato nel primo tempo e ha retto bene il pressing del Lecce nel secondo causando una rissa a causa di una esultanza evitabile nel finale.
Gli ospiti provano a pressare fin dall’inizio e il goal del vantaggio arriva al quinto minuto quando Onescu, raccogliendo un cross di Piccinni dalla sinistra, sfugge alla marcatura di Liviero e fredda un non incolpevole Benassi sul primo palo.
Passati in svantaggio, i giallorossi provano a reagire ma la Fidelis Andria è brava a chiudersi in difesa lasciando poco spazio agli avanti giallorossi che, nelle poche occasioni concesse, non sono abili a concretizzare come in occasione del tentativo di Curiale che, al dodicesimo, raccoglie una respinta corta di Stendardo ma non riesce a battere a rete complice, forse, una trattenuta in area non ravvisata dal signor Di Ruberto di Nocera Inferiore.
La partita è maschia e, al venticinquesimo, è clamorosamente ancora la Fidelis Andria a passare quando l’ex Bari Grandolfo raccoglie un tiro sbagliato di Strambelli e batte Benassi sul primo palo. Il Lecce sembra accusare il colpo ma prova comunque a rimettere la partita sul giusto binario prima con Surraco (tiro respinto con i pugni da Poluzzi) e poi per due volte con Moscardelli che, servito da Suciu, spara sul fondo da posizione defilata. Il primo tempo si chiude con il clamoroso parziale di 2-0 in favore dei neopromossi ospiti.
In apertura di secondo tempo Asta inserisce Carrozza al posto di Suciu mentre più tardi, nella Fidelis, entra Aya al posto di Morra. Il Lecce appare più offensivo rispetto al primo tempo ma, quando ci prova con Carrozza, trova ancora un buon Poluzzi pronto a bloccare a terra.
Il miglior piglio dei giallorossi si concretizza al diciottesimo quando Moscardelli devia di testa in rete un cross di Liviero. Tutto lo stadio e la squadra di mister Asta tornano a crederci e, due minuti più tardi, è Papini a sfiorare il pareggio con un colpo di testa, su cross ancora di Liviero, che finisce sul fondo.
Il tecnico giallorosso inserisce Lepore al posto di Pessina mentre, tra gli ospiti, Matera prende il posto di Tartaglia. Poco più tardi anche Lo Bue esce dal campo lasciando il posto a Vecsei.
La partita scorre inesorabilmente verso la fine complici le numerose perdite di tempo andriesi su cui l’arbitro non interviene nemmeno con un richiamo e, nel finale, è lo stesso direttore di gara a concedere un calcio di rigore per un presunto fallo di Gigli su Cianci. Sul dischetto si presenta Strambelli che batte Benassi con un cucchiaio e va a fare il trenino sotto la curva dei tifosi del Lecce. Benassi, seguito dagli altri giallorossi, si fionda verso gli avversari andriesi e il risultato è una maxi rissa per fortuna immediatamente placata.
La partita si chiude sul risultato di 3-1: il Lecce deve immediatamente rimboccarsi le maniche perchè il primo tempo della partita con l’Andria è stato troppo brutto per essere vero. Bisogna ripartire subito perché, come è vero che il campionato è ancora ai nastri di partenza, è vero anche che sono anni che il Lecce rimpiange, alla fine, i punti persi nelle prime partite.