Lecce– Un pareggio figlio di una partita giocata più che altro sul piano dei nervi. Lecce-Fidelis Andria 1-1 chiude ufficialmente la regular season dei salentini, con la testa al secondo turno dei play-off e in attesa del verdetto della partita Sambenedettese-Gubbio, match del primo turno in programma domenica prossima che consegnerà l’avversario alla truppa di mister Roberto Rizzo.
Perucchini 5,5: Incolpevole sul gol di Tartaglia, in qualche situazione non sembra dare la solita sicurezza l reparto. Da brividi un controllo non perfetto a metà secondo tempo. Scampato il pericolo, gestisce bene le fasi più concitate della partita.
Lepore 6,5: Seconda buona esibizione in altrettante partite da terzino destro. Il gioco del Lecce su quella corsia, condotto sull’asse Lepore-Pacilli, è fluido e ben condotto. Sono stati pochi i punti di riferimento per la retroguardia avversaria.
Cosenza 5,5: Beccato dagli avversari nel momento più caldo della partita, si cala precipitosamente nella “corrida” di calcioni e interventi al limite vendendo cara la pelle su ogni intervento.
Giosa 5: Macchinoso in molte situazioni tattiche, dà comunque sicurezza per lunghi tratti tenendo il duo offensivo Cianci-Croce lontano dall’area avversaria. Da matita blu è però la (non) chiusura sul contropiede di Cianci, intervento assolutamente avventato tenendo anche conto della condizione di ultimo uomo.
Ciancio 6: Il Lecce gioca poco dalle sue parti ma ciò non rende negativa la sua prova. Ordinato e preciso, in fase difensiva sbaglia poco o nulla.
Costa Ferreira 7: Molto propositivo in zona offensiva. È la spina nel fianco della Fidelis Andria per tutto il primo tempo. Ogniqualvolta mette il turbo dà l’impressione di poter far male con la sua velocità d’esecuzione.
Arrigoni 6,5: Partita ben condotta in tranquillità dettando i tempi e dirigendo il traffico del gioco in mediana. Il suo cambiamento di rendimento con la gestione Rizzo può essere una carta importante.
Mancosu 7,5: Quando è in giornata è spesso l’uomo in più di questa squadra. La progressione che precede l’1-0 rompe con veemenza l’inerzia della partita. Il suo valore risalta ancor di più analizzando i frequenti tocchi sapienti ad allargare il gioco e allentare la morsa dell’avversario in numerose occasioni.
(22’st Maimone 6: Mette muscoli e tocchi interessanti in qualche azione offensiva.)
Pacilli 6,5: Partita positiva per lui. La maggior lucidità offensiva vista in questi due appuntamenti della gestione Rizzo ha in lui uno degli interpreti principali. Risulta a tratti imprevedibile, servendo ottime palle tese una volta raggiunto il fondo e conducendo interessanti azioni offensive ogniqualvolta decide di convergere al centro. Un po’ altalenante nella ripresa.
(27’st Doumbia 5,5: In molte situazioni può affondare e squarciare il match ma attacca con il freno a mano tirato. )
Caturano 6: Fantasma nel primo tempo, sagace nei secondi 45’. Non si fa vedere per quasi una partita, trotterella lontano dall’area e tocca pochissimi palloni prima di invertire la rotta a suon di sponde vincenti e transizioni che aprono varchi ai compagni (Torromino ringrazierà). Cerca di chiudere la stagione regolare con un gol ma fallisce l’appuntamento con il tap-in vincente.
Torromino 6: Dà l’impressione di voler spaccare il mondo ma insiste con la stessa giocata – stop rientro e tiro a giro – per tre volte. La libertà d’esecuzione lasciatagli dalla retroguardia andriese gli darebbe ragione, ma in qualche capovolgimento offensivo avrebbe potuto gestire meglio.
(42’st Vitofrancesco SV)
Allenatore Rizzo 6: Il risultato di 1-1 è da prendere con le pinze. Da una parte il Lecce ha espresso un buon calcio, soprattutto grazie ad una costruzione fluida e sicura in ogni tocco, coordinata anche da frequenti e fruttuosi movimenti senza palla. Dall’altra, però, resta il tallone d’Achille del gol: l’undici in maglia giallorossa ha faticato non poco a confezionare una serie interessante di occasioni da gol. Trovate geniale conservate per i play-off? Si spera. Intanto l’abbraccio figurato con l’ambiente e la tifoseria, suggellato dai cori finali della Curva Nord “Robertino portaci a Firenze” potrebbero dare quella spinta in più che ormai era scemata con la precedente gestione.
Gli avversari: Fidelis Andria
Cilli 5,5
Allegrini 6
Aya 6,5
Colella 5,5
(36’st Minicucci SV)
Tartaglia 6,5
Onescu 6
Piccinni 6,5
Cruz 6
Curcio 6
Croce 5,5
Cianci 4,5
All. Favarin 6