Lecce – La rete di Abdou Doumbia all’ultimo respiro mantiene in vita la possibilità play-off dopo una partita dove il Lecce ha gettato al vento infinite quantità di palle gol prima di conquistare i tre punti. Il gol al 93′, a pochi secondi dal fischio finale, ha suggellato comunque una partita dominata dai giallorossi sul piano della freschezza offensiva, anche se Cavallaro di testa al ha avuto una palla che avrebbe potuto anche regalare la vittoria al Foggia.
Il successo che in qualche modo vendica il 2-0 dell’andata allo “Zaccheria” premia un Lecce tutto cuore e sostanza, alle prese con il cronico male del poco cinismo ma caparbio nel prendere per capelli la partita quando ormai l’elenco dei rimpianti era pronto per essere ricordato ancora una volta.
Scuffia 6,5: Una partita sostanzialmente calma accelerata nel finale thriller. Segue la traiettoria di Sainz-Maza che tocca il palo e salva il risultato, con una buona dose di fortuna, opponendosi in qualche modo con la coscia al colpo di testa di Cavallaro che si spegne sul fondo proprio dopo il tocco del portiere marchigiano.
Beduschi 7: Una sicurezza che quasi stupisce mantenuta per l’intero andamento della partita, ben controllata dal terzino lombardo in ogni aspetto, anche minimo, della prestazione. Perfetto nei movimenti coordinati, ottimo nella copertura anche quando i Satanelli sono soliti spingere dalla sua parte. Quando poi parte palla al piede è un treno, è una missione ardua per i difensori avversari schiodargli la sfera dallo scarpino.
Diniz 7,5: Un muro invalicabile eretto al centro dello schieramento difensivo. Conquista in modo vincente ed elegante tutti gli uno contro uno, uscendo elegantemente da ogni contrasto contro gli elementi rossoneri lanciati nell’area leccese. Senza sbavature anche nelle frequenti uscite dall’area, gestite dal brasiliano con tocchi precisi ed intelligenti.
Abruzzese 6,5: Sale in cattedra nel momento di maggiore intensità del Foggia, occorso ad un quarto d’ora dal termine con qualche palla tesa nei 16 metri giallorossi ben controllata dal difensore andriese. Come a Melfi, si vede annullare una sua sortita offensiva vincente per un fallo in area.
Lopez 6: Bene quando si deve rompere la manovra avversaria, rivedibile invece quando si tratta di alimentare l’azione con il pallone tra i piedi. Il Foggia non raggiunge mai il fondo nei suoi interpreti della corsia destra, ma allo stesso tempo il peso specifico dell’uruguagio in fase di propulsione non è importante.
Mannini 6: Da terzino destro a terminale offensivo mettendo in campo il solito vigore che lo ha contraddistinto in questo campionato. La posizione di esterno destro lo porta spesso a trovarsi davanti al portiere o alla battuta in porta. Quando non deve dare linfa alla manovra, toglie tantissimi palloni al centrocampo dauno
(37′ st Herrera SV)
Salvi SV: Bollini lo rischia dal 1′ nonostante le condizioni non perfette, confidando nei suoi inserimenti a supporto degli attaccanti; dopo 24 minuti il riacutizzarsi del dolore muscolare lo costringe al forfait.
(24′ Sacilotto 6: Rileva Salvi e si dedica ad una partita di contenimento, non sganciandosi mai dalla linea mediana.)
Papini 5,5: L’ammonizione arrivata dopo 12 minuti condiziona irrimediabilmente la sua partita, fatta di qualche errore di troppo in fase di appoggio. La sostanza è sempre però quella dei giorni migliori, per informazioni chiedere all’insidioso Quinto, tenuto a bada dal romano nelle sue frequenti idee di raccotdo.
Bogliacino 6,5: Con il pallone tra i piedi illumina tantissime azioni offensive poi sprecate dai compagni d’attacco. Serve tantissimi cioccolatini che Doumbia e Mannini preferiscono non scartare, forse vista la stagione balneare alle porte. In più, è il primo a svestire i panni del rifinitore per dare manforte alla squadra mettendo densità alla mediana. Chiede il cambio ed esce forse nel momento migliore.
(18′ st Embalo 4,5: L’errore a pochi metri dalla porta, confezionato con un tocco fiacco che ha permesso il recupero di Narciso già a terra, è imbarazzante, specialmente per il peso specifico che avrebbe potuto avere in caso di 0-0 finale. Scosso per la caduta rovinosa, prova a riscattarsi con la rabbia e, dopo un altro pallone sprecato da buona posizione, confeziona in qualche modo l’assist per Doumbia, forse anche involontariamente.)
Lepore 5,5: Il ritorno in campo dopo due turni non è esattamente bagnato con la migliore prestazione possibile. Quando si avvicina a tu per tu con Narciso, dopo aver fatto sentire la sua presenza con un tiro velenoso, non riesce a tradurre in visibilio il fiato sospeso del “Via del Mare” stretto attorno al suo fratello.
Doumbia 5: Il gol nel finale, importantissimo sì per il prosieguo del campionato, non può cancellare l’ennesima prova costellata di errori sottoporta, raccolti ahinoi in nitidissime occasioni. Narciso fa il campione in due occasioni, opponendosi alle conclusioni del franco-maliano, ma è altresì vero che l’angolo di tiro che l’attaccante ex San Marino è abbastanza ampio per metterla dentro.
All. Bollini 6: Se la squadra arriva spesso in zona gol senza realizzare la colpa non va di certo all’allenatore, efficace nel proporre un ottimo approccio nonostante l’apparente rigidità del 4-5-1. La partita di oggi, come lo stesso allenatore di Poggio Rusco ha affermato nel post-match, è stata la fotografia della sua gestione, interpretata bene dagli undici in campo soprattutto sul piano atletico; a riprova di ciò i molti crampi patiti dai giocatori del Foggia.
Gli avversari: Foggia
Narciso 8,5
Bencivenga 6,5
Loiacono 5,5
Potenza 6
Agostinone 6
Minotti 6
(20′ st Leonetti 6)
Quinto 5,5
(35′ st Sicurella SV)
Agnelli 5,5
Cavallaro 6
Sainz-Maza 6
Barraco 5
(1′ st Iemmello 5,5)
All. De Zerbi 5