Reggio Calabria – Dopo i pareggi di Salernitana e Benevento, il Lecce spreca l’ennesima occasione per accorciare le distanze dalla vetta e perde due a uno contro la Reggina. Quello visto al Granillo, è apparso un Lecce Moscardelli-dipendente che ha fatto vedere un bel gioco nel primo tempo ma è calato con il calare del bomber ex Bologna e, invece di avvicinarsi alla capolista, allunga il distacco che adesso è di 11 punti.
I giallorossi si dimostrano fin da subito determinati nel voler vincere il match e, quando il cronometro non segna ancora i quattro minuti, passano in vantaggio con Moscardelli che è bravissimo ad avventarsi sul cross di Lepore e a scaraventare il pallone in rete sorprendendo l’accorrente Cirillo. Il pubblico di casa rumoreggia ma i giocatori amaranto, nonostante l’evidente inferiorità tecnica, sembrano tutt’altro che arrendevoli e il Lecce ha dalla sua parte un Moscardelli in più che prima, servito da Herrera, invia il pallone sul fondo e poi, poco dopo il quarto d’ora, incanta il Granillo con un colpo di tacco volante e fa arrivare il pallone ad Herrera tramite Papini ma l’esterno panamense lascia partire un tiro che si spegne poco lontano dall’angolino. La Reggina è in difficoltà e il nervosismo dei padroni di casa è tangibile anche nei singoli di maggiore esperienza come Cirillo ed Aronica che, al ventesimo, va a commettere a centrocampo un inutile fallo su Salvi che gli costa solo un giallo. Solo dopo la mezz’ora la Reggina si fa vedere in avanti ma, sul cross dalla destra di Di Lorenzo, c’è pronto Diniz a sventare il pericolo in corner senza troppe difficoltà. E’ il trentaseiesimo quando arriva la prima occasione da goal per la Reggina con Armellini che, vicino alla bandierina del calcio d’angolo, si libera bene di Di Chiara e crossa al centro: Abruzzese lascia scorrere il pallone costringendo i compagni di reparto ad intervenire per sventare il pericolo. Nell’ultimo quarto d’ora del primo tempo, i padroni di casa risultano più presenti in avanti e provano la conclusione anche con Balistreri ma Filipe Gomes non si fa sorprendere. Ad un minuto dall’intervallo è il solito Moscardelli a rendersi pericoloso per il Lecce ma, a due passi dalla porta, non arriva per un soffio in scivolata sul cross di Lepore complice un tocco di Cirillo che allontana il pallone.
Nel secondo tempo la partita diventa molto fisica con l’arbitro che dirige la gara con un metodo all’inglese riducendo al minimo gli interventi. Il primo brivido della ripresa arriva quando, dopo una sgroppata sulla destra, Balistreri crossa per Masini che non sorprende Vinetot. Per dare freschezza a centrocampo, Pagliari fa entrare Sacilotto per Filipe Gomes mentre Alberti inserisce Viola per Balistreri. Anche Vinetot è costretto ad abbandonare il terreno di gioco per un problema alla caviglia e al suo posto entra Lopez nel ruolo di centrale. I padroni di casa non ci stanno a perdere e, con il loro pressing, mettono in difficoltà il Lecce e riagguantano il pareggio quando Masini, su palla inattiva, anticipa Diniz e batte Caglioni di testa. Il nuovo pareggio è una doccia fredda per i giallorossi che si riversano in avanti e sfiorano il 2-1 con un calcio di punizione di Lepore che finisce di un soffio sul fondo. Alberti prova a dare maggior peso difensivo con Karagounis che prende il posto di Gallozzi mentre Pagliari butta nella mischia Della Rocca richiamando in panchina Herrera. E’ proprio l’attaccante brindisino che al settantottesimo prova la conclusione e, sulla deviazione di Belardi, Moscardelli non riesce ad insaccare da due passi a porta vuota. Nel finale il possesso palla del Lecce è sterile e la Reggina approfitta di un’altra dormita della retroguardia giallorossa per conquistare il clamoroso 2-1 definitivo con un tap in di Maimone.
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