Lecce strapazzato dall’Atalanta. Gabriel provvidenziale, evita la figuraccia. Le pagelle

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Bergamo – Troppo poco Lecce per essere vero. Una Atalanta pacificamente superiore in ogni zona del campo sbriga la pratica Lecce senza troppi affanni. Salentini in partita solo per una ventina di minuti del primo tempo, poi il solito errore in palla in uscita dà fiducia alla dea e la partita diventa un monologo bergamasco. A fine match le statistiche dicono 13 parate di Gabriel – che stabilisce un record in una partita di serie A – e la sensazione che il passivo sarebbe potuto essere ben più severo.

PRIMO TEMPO – Liverani si affida alla coppia d’oro della serie B, Falco-La Mantia, e lancia Imbula dal primo minuto.
Al secondo minuto è subito Zapata che colpisce alto di testa e fa capire agli avversari la musica del match. Ma il Lecce reagisce bene e non si lascia intimorire ma subisce in ripartenza con Gabriel provvidenziale al nono minuto su un tiro di Ilicic.
Al 11esimo il Lecce avanza sulla fascia con il duo Falco-Rispoli che mettono in mezzo per Majer ma il tiro è deviato.
Il Lecce tiene bene il campo ma al 35esimo arriva il solito errore in uscita della difesa, con Lucioni che serve una mezza palla a Rispoli che viene preso in controtempo da Gosens il quale serve Zapata che scarica alle spalle di Gabriel.
Al 38esimo il Lecce prova a reagire, Mancosu mette in mezzo e La Mantia conclude con potenza da distanza ravvicinata ma Gollini si ritrova la sfera tra le mani.
Al 40esimo ancora gol bergamasco con Gomez che duettando con Zapata infila la fragile retroguardia salentina e batte per la seconda volta Gabriel.

SECONDO TEMPO – Atalanta da subito padrone del campo e appare controllare una reazione poco convincente del Lecce.
Al 56esimo tris dell’Atalanta con Gosens che si inserisce in area imbucato da Ilicic e batte Gabriel.
Lecce in bambola, la dea fornisce spettacolo e va svariate volte al tiro con Ilicic, Gomez e Muriel, soltanto i miracoli di Gabriel evitano una goleada.
All’87esimo gol della bandiera per i giallorossi che sfruttano un calcio piazzato di Falco e Lucioni di testa batte l’inoperoso Gollini.
Partita che non ha più niente da dire.

SINGOLI – La ricorrenza con cui si subiscono determinate reti deve far riflettere lo staff tecnico del Lecce. L’Atalanta di oggi sarebbe stata difficile da affrontare per tutti ma un Lecce così morbido rischia di arrivare al giro di boa con troppi pochi punti per poter agguantare l’impresa.
Liverani – Estremizzare la sua filosofia di gioco non è l’errore che deve commettere il tecnico romano. Sono poche le squadre in serie A che possono permettersi un fraseggio in difesa, nei momenti cruciali della partita meglio una palla in tribuna o lanciata sull’attaccante che alle spalle del proprio portiere. Gli errori in uscita sono diventati una costante negativa e gli avversari ringraziano.
Lucioni – Errore che cambia l’inerzia della partita e gol a partita finita. Un bilanciamento tra episodi che non può regalargli la sufficienza. In ogni caso solita prestazione generosa ma a questi livelli ogni errore si paga. Croce e delizia.
Falco – Solito furetto imprendibile, prende palla subisce fallo e fa rifiatare la squadra ma deve giocare più vicino alla porta per cercare il gol. Imprescindibile.
Imbula – Lento e compassato, prende palla e la porta per il campo. Si intravede della qualità ma la sua ostinazione nelle giocate rischia di costare caro a causa dell’aggressività degli avversari. Passa la palla!
Gabriel – Incassa tre reti, ma sarebbero potute essere sette o otto. Bisogna ripartire da prestazioni come questa per infondere coraggio ai compagni. Ultimo baluardo.