Messina – Pareggio amaro al “Franco Scoglio” di Messina per un Lecce incapace di riscattarsi contro una squadra infarcita di riserve. I giallorossi, disattenti in difesa e improduttivi in avanti, perdono così contatto dalla vetta. La lotta al primo posto sembra essere ormai una contesa tra il Benevento (vittorioso col Catania) e il Foggia (impegnato domani contro l’Akragas).
Bleve 5,5: Sostituisce Perucchini all’ultimo, si comporta bene nel primo tempo, neutralizzando bene una conclusione di Gustavo. Nella ripresa appare rivedibile sulla rete di Tavares.
Alcibiade 5: In questo periodo sembra calante rispetto alle prime partite con la maglia giallorossa. Vacilla quando gli avanti messinesi lo puntano.
Cosenza 5: Bene per lunghi tratti, caratterizzati da interventi e chiusure sicure, cala col passare dei minuti in modo vertiginoso.
Abruzzese 5,5: Il migliore (o meglio, il meno peggio) della difesa leccese. Sul pezzo nelle chiusure difensive, si dimostra propositivo in avanti sulle palle inattive. Rischia anche lui nel finale quando Cocuzza sfiora il gol della vittoria.
Lepore 7: Il cuore dell’uomo-squadra, predicatore solitario nel deserto di una pochezza che sta diventando una costante. Copre la fascia di competenza per tutta la durata del match e s’incarica della trasformazione del rigore.
Salvi 6: Nervoso, incapace di imporsi in mediana. Rompe qualche manovra avversaria, sudando fino all’ultimo, mettendo in campo un vigore vitale.
(80’ Lo Sicco SV)
Papini 6: Prova a dare una quadratura al centrocampo, ma, lo si sa, non è la sua dote principale. Da evidenziare la caparbietà nel proporsi in zona-gol.
Legittimo 5,5: Inizia bene, ma cala anche lui con il passare dei minuti, palesando amnesie difensive che pesano sull’andamento del match.
Doumbia 6: Vorrei ma non posso. Ha le potenzialità per spaccare le partite, ma rimane ancora un dolce incompiuto capace di collezionare prestazioni senza quel guizzo vincente.
(75’ Carrozza 6,5: Ottimo approccio il suo. Ci mette voglia e gambe ma i compagni oggi non sono sulla stessa lunghezza d’onda)
Moscardelli 5: L’icona del calo di questo Lecce, irriconoscibile negli ultimi appuntamenti. Lotta improduttivamente da solo contro la difesa e sciupa le occasioni che lui stesso crea.
Sowe 5: Lanciato da Braglia per mischiare le carte in attacco, sciupa clamorosamente l’occasione. Si mangia un gol davanti al portiere avversario e non punge.
(60’ Caturano 6: Destinato a partire dal 1’, inizia dalla panchina e, appena entrato, si guadagna un rigore che poteva dire molto sul prosieguo del campionato. Anche lui, però, manda alle ortiche un’ottima occasione).
Braglia 4,5: L’atteggiamento mostrato in campo, contro una squadra con poche pretese come il Messina, non riflette la scossa tanto sbandierata. Il Lecce torna a casa con l’ennesimo rimpianto di una stagione che ormai è sfuggita e che rischia ulteriori e gravissime complicazioni. Servirà conquistare anche i play-off.