Sandro Carrozza, genio ed esperienza per le fasce giallorosse

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Alessandro CarrozzaLecce– Il continuo girovagare per l’Italia con il solito carico di nostalgia, lontano dal mare della sua Gallipoli, conosce un piccolo stop. Le fasce giallorosse hanno una nuova freccia. Alessandro Carrozza, ala 32enne, arricchirà la batteria degli esterni del Lecce, dando inequivocabili segnali sul largo uso delle corsie esterne che Franco Lerda farà nella prossima stagione. Carrozza, nato fisicamente e calcisticamente nella perla dello Jonio, andrà a occupare quelle corsie esterne rimaste orfane in questa sessione estiva di calciomercato di Barraco, Bellazzini e Ferreira Pinto, ma già rimpolpate, oltre che con lui, grazie al tesseramento di Checco Lepore che consegneranno delle soluzioni laterali tutte in salsa salentina.

Maglie importanti– Sandro Carrozza sbarca a Lecce dopo una carriera importante, spesa con compagini blasonate e piazze esigenti. Dopo la crescita nel settore giovanile del “suo” Gallipoli, partecipa con un ruolo da protagonista alla scalata del Gallo dall’Eccellenza alla Serie C1 tra il 2004 e il 2007, stagioni floride per il calcio gallipolino prima del salto in B di tre anni dopo. Le belle stagioni con la squadra dell’allora presidente Barba gli valgono la prima apparizione in Serie B, a Pisa. Sotto la torre pendente Carrozza approccia bene con la cadetteria ma il rendimento fin troppo sorprendente di un Pisa che alloggia nei piani alti della classifica con Ventura in panchina e Cerci, Kutuzov e Castillo in avanti lo costringe ad un ritorno sulla costiera jonica nel gennaio 2008, questa volta a Taranto in C1, dove trascorre una stagione e mezzo caratterizzata prima dalla finale (poi persa dopo 3 gol in 11 presenze) contro l’Ancona e poi da un campionato di metà classifica dove i rossoblù evitano i playout solo alla fine. Il campionato così così del Taranto non coincide con una discesa del rendimento di Carrozza, scelto dal Varese nell’estate del 2009 e attore protagonista della promozione in B dei biancorossi lombardi. Il ritorno in B è poi di quelli bellissimi: il Varese è la matricola terribile della stagione 2010-2011 e Sandro Carrozza è una spina nel fianco delle difese avversarie. È il punto di non-ritorno per lui: dopo altri sei mesi a Varese arriva la chiamata dell’Atalanta, in Serie A. Con la maglia della Dea l’ala gallipolina colleziona 13 presenze e sfiora per più volte il gol da urlo. Nel 2012-2013 un’esperienza così così a Verona porta l’ennesima promozione in carriera e l’anno scorso la sua versatilità offensiva ha aiutato lo Spezia con 17 presenze, 2 gol e 3 assist racchiusi in un momento positivo che Carrozza ha avuto tra la nona e la ventunesima giornata. Ora il Lecce, un’altra promozione da inseguire in una piazza alla ricerca di riscatto.

Carrozza con la maglia del GallipoliDouble-face– Carrozza è un’ala con spiccate doti offensive e può disimpegnarsi senza molte differenze sui due versanti laterali del gioco offensivo grazie alla capacità di usare entrambi i piedi per far partire passaggi decisivi e soluzioni da fuori, carta che il gallipolino è solito giocare specialmente se leggermente decentrato al limite dell’area. L’anno scorso Carrozza, sia con Devis Mangia sia con Giovanni Stroppa, ha presidiato le fasce offensive in un 4-2-3-1 e all’occorrenza ha fatto anche la seconda punta dietro a Giulio Ebagua, suo compagno anche nel Varese. In biancorosso Carrozza agiva qualche metro più dietro in un 4-4-2, dove però la mobilità delle due punte (Neto Pereira ed Ebagua appunto) gli permetteva di tagliare centralmente anche nel cuore dell’area. La vocazione offensiva dell’esterno gallipolino è evidente e nella costruzione delle assi offensive sarebbe forse auspicabile affiancargli un terzino difensivo per “coprirgli le spalle” in ogni situazione di gioco.

Gol d’autore– La peculiarità dello stile di gioco dell’esterno gallipolino è una capacità, a tratti impressionante, di essere decisivo con entrambi i piedi. Carrozza si disimpegna facilmente su tutti i versanti dell’attacco soprattutto grazie a questo. La sua abilità nel tenere la palla stretta a sé e la sua confidenza con entrambi i piedi non danno punti di riferimento al marcatore di turno che, specialmente in apertura di match, fatica a prendere le misure all’ala 32enne. L’azione tipica di Sandro Carrozza è il dribbling nello stretto a incenerire in velocità il proprio dirimpettaio seguita dalla bordata da fuori ad alto coefficiente di difficoltà, dando vita a gol memorabili, come ad esempio in Varese-Juve Stabia 2-1 del 28 ottobre 2011: azione personale, difensore saltato come un paletto evitato da uno sciatore e tiro velenoso che s’infila sotto la traversa. I gol che strappano applausi firmati Carrozza però non si fermano ai tiri da fuori. Sempre con la maglia del Varese, contro l’Ascoli, il gallipolino ha fatto sfoggio della sua tecnica con un gol in rovesciata seguito ad un controllo perfetto che celebra il suo genio. Il classe 1982 torna per la quarta volta in Lega Pro, e per la terza volta con la maglia di una squadra pugliese. Gallipoli, Taranto, Varese e ora Lecce. A 32 anni l’estro di Carrozza è pronto a far entusiasmare un Via del Mare pronto ad ammirare un Lecce dai piedi sopraffini per la categoria. 

 

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