Lecce – Alla ricerca della serenità. Alberto Bollini, nuovo tecnico del Lecce subentrato a Dino Pagliari, si presenta cercando di sintetizzare tutta la sua essenza calcistica alla prima esperienza nella “nuova” Lega Pro, pronta a prendere il via dopo il braccio di ferro tra il trainer mantovano e il presidente della Lazio Claudio Lotito.
Bollini ritorna a guidare una squadra nel terzo livello nazionale dopo nove anni al timone delle formazioni giovanili di Sampdoria, Fiorentina e Lazio succeduti alle stagioni in C/1 con Modena e Valenzana.
L’ex tecnico della Primavera biancoceleste, con la quale ha collezionato due Scudetti, è stato scelto dalla società di Piazza Mazzini per un progetto a lungo termine; a tal riguardo ne evidenzia la scelta il d.s. Antonio Tesoro: “Ringraziamo mister Pagliari, abbiamo scelto Bollini per un calcio propositivo adeguato alla rosa. Abbiamo preso ragazzi giovani di prospettiva, per un progetto lungo. Il mister ha un contratto di un anno e mezzo sarà sicuramente lui l’allenatore per la prossima stagione”.
“Un periodo formativo”- L’allenatore di Poggio Rusco non nasconde la felicità per il suo approdo a Lecce, mantenendo però lo sguardo ben puntato sugli obiettivi: “Buongiorno a tutti. Siete molto più numerosi rispetto al settore giovanile, ciò testimonia la storia di questo club. Il tempo è poco e cercheremo di sfruttarlo al meglio. Il futuro immediato? Abbiamo quindici partite davanti e dobbiamo fare il meglio possibile; non so cosa potrà portare questo ma noi andiamo avanti perché vogliamo tornare alla serenità. Deve essere un periodo formativo e costruttivo, non vogliamo andare all’ossessione del risultato, dato che non arriva in due giorni. Faremo di tutto per raggiungere un risultato prestigioso, dovrà essere una base per un lavoro di prospettiva, qui c’è un mix di giocatori esperti e giovani”.
“Se non c’è l’aspetto umano…”- L’arrivo di Bollini a Lecce è stato preceduto da una sorta di braccio di ferro tra il tecnico ed il presidente Lotito, diatriba comunque finita al meglio per entrambe le parti: “Con il presidente Lotito sono in ottimi rapporti, la Lazio ha rappresentato per me un periodo di gran carriera dal punto di vista professionale, ma soprattutto umano; se non c’è l’aspetto umano non si va avanti. Lui (Lotito, ndr) è uno che mi vuole molto bene, c’è stato un momento di difficoltà con lui, lunedì ha tergiversato un po’, ma io ho spinto molto perché questa è una tappa importante della mia carriera professionale. Ho chiesto con forza questa ‘liberazione sportiva’ che poi mi ha concesso, per ciò gli va dato atto”.
“Passione, lavoro e impegno”- L’allenatore mantovano, ex anche di Igea Virtus (C/2) e Crevalcore (C/1), si è già calato nelle dinamiche giallorosse: “Allenare la prima squadra è un’emozione perché si respira calcio nei corridoi e nella professionalità della gente. Con i ragazzi abbiamo gettato le basi: passione, lavoro ed impegno. Il ‘Via del Mare’ è uno stadio storico, i presupposti per far bene ci sono tutti. Come vorrei giocare? Mi piace il 4-3-3, ma non sono un esasperato dei moduli; a livello tattico esiste la fase di possesso e non possesso, i numeri sono relativi. Un modulo può anche cambiare nel corso della partita, per questo cercherò di mettere i singoli calciatori nelle migliori condizioni per fare il meglio”. Quando si parla di Bollini come “medicina” per questo Lecce lui chiosa, trovando parte del rimedio “in casa” alla crisi della compagine salentina: “Se ci riferiamo alla medicina io sono laureato in scienze motorie, non ancora in medicina. Sarà fondamentale il supporto della società, mi affiderò molto alle persone che sono già qua e che conoscono l’ambiente. Nella serenità che ho nominato prima metto soprattutto la tifoseria, molto attaccata: in aereo mi hanno fermato per farmi l’in bocca al lupo. Se il tifoso vuole il bene del Lecce deve cercare di trasmetterlo.”
“Ribaltare la classifica“ – Bollini conoscerà presto i senatori del gruppo giallorosso Fabrizio Miccoli e Davide Moscardelli: “Miccoli e Moscardelli vanno rispettati per quello che hanno dato al calcio, il curriculum conta per il passato ma non per il presente, lì serve impegno e passione. Moscardelli ha fatto il trentatre percento dei gol, c’è poco da dire. Miccoli? È la bandiera. Domani li conoscerò personalmente con colloqui individuali”. Il desiderio di un progetto a lungo termine è comunque bilanciato con il massimo desiderio di trarre il meglio da questo prosieguo di campionato: “Noi non ci alleniamo per il 20 luglio 2015, bensì per l’8 febbraio, noi ci alleniamo per raggiungere un obiettivo non troppo lontano: partita per partita cercheremo di ribaltare la classifica”.
“Porta sempre aperta” – C’è lo zampino di Bollini negli ultimi colpi operati dal d.s. Tesoro nell’ultima giornata di calciomercato: “Beh di indicazioni ne ho date, anche se in ventiquattr’ore potevo fare ben poco. Il direttore mi ha spiegato a suo parere cosa serviva, ad esempio un esterno, le ore erano poche ma qui sono arrivati ragazzi importanti come Embalo, un prodotto del settore giovanile del Palermo che non ha trovato spazio nel Carpi che però comanda la Serie B”. Sulle modalità di gestione del lavoro in settimana, nell’attesa della definizione dei nomi dei suoi due collaboratori che verranno annunciati a breve, l’ex Lazio preannuncia il suo stile: “La mia settimana tipo? Dipende dalla situazione ambientale, sarà molto in funzione dell’orario della gara. La mia porta è sempre aperta, preferisco una sempre aperta comunicazione, anche con i calciatori.”
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