Lecce – Quattro su quattro. Il Lecce in casa si dimostra ancora implacabile e la corsa della Casertana è fermata con una prestazione limpida e cinica al punto giusto. L’inaspettata scelta per il 4-3-3 operata da mister Lerda non si mette in moto subito: la difesa non riesce a costruire bene le proprie manovre ed Abruzzese e Martinez tendono a sparacchiare troppi palloni in avanti, scavalcando il centrocampo a 3. La prima frazione è sotto il segno di Alessandro Carrozza, schierato sulla sinistra dal tecnico di Fossano: l’esterno ex Spezia prima sfiora il gol con un arcobaleno dal lato destro dell’area di rigore e poi confeziona l’assist per il vantaggio di Moscardelli.
Il cross del gallipolino dalla trequarti, dopo un gran recupero di Salvi, è velenoso per Murolo che non riesce a sventare, lasciando aperta la via per Moscardelli che realizza con un tiro a fil di palo. La Casertana, corta e ben disposta in campo, beneficia di una gran partita di Rajcic, non riesce a perforare le corsie laterali giallorosse e compie un break dal 30′ a fine frazione, coincidente con il passaggio al 4-2-3-1 da parte del suo tecnico, con Mancosu che squilla più volte dalle parti di Caglioni, non centrando la porta. Questa volta il Lecce non snatura il proprio credo e arriva il 2-0 al 14′ della ripresa, grazie ad una folata solitaria di Donida che, aiutato da Carrozza, apre una breccia nella difesa rossoblù e serve Doumbia che, solo, insacca. Il 2-0 allenta un po’ i nervi del Lecce che non riesce a triplicare nonostante le praterie aperte dalla retroguardia di Gregucci, spazi dove Doumbia la fa da padrone. I cambi del tecnico tarantino danno un tono più offensivo alla sua Casertana, ma i suoi non riescono a pungere dalle parti di Caglioni, fatta eccezione per un colpo di testa di Cunzi nato da un errore di chiamata del portiere di Seriate. Il forcing finale dei Falchetti è infruttuoso sul piano delle occasioni e tutta la voglia della Casertana, racchiusa nel destro di Idda al 50′ della ripresa, sbatte sui cartelloni pubblicitari. Boccata d’aria per Franco Lerda e per il Lecce, atteso dalle forche caudine del doppio impegno campano a Castellammare di Stabia e Salerno.
Caglioni 6: Il temibile duo d’attacco Cissè-Diakitè non punge dalle sue parti e i pericoli arrivano solamente dai calci piazzati. Nel primo tempo Mancosu lo spaventa ,senza però inquadrare lo specchio della porta e nella ripresa, attorno agli ultimi minuti, rischia di compiere la frittata con Abruzzese su un pallone facilmente controllabile. Ordinaria amministrazione ok.
Mannini 6: Inizialmente lento ed impacciato in fase di costruzione, rimane basso sulla fascia di sua competenza a causa del buon lavoro di Mancosu prima e ade Marco poi, calciatore ingiustamente tolto da Gregucci nella pausa. Dopo il 2-0 di Doumbia, con la Casertana sbilanciata in avanti, le sue uscite palla al piede dalla difesa sono la principale fonte di gioco giallorossa per ribaltare le azioni difensive in offensive.
Martinez 6: Nel primo tempo la difesa giallorossa fatica a costruire nel modo migliore, faticando ad accendere i suoi esterni, serviti inizialmente male con dei lanci nello spazio tra centrocampo e difesa. Cissè e Diakitè girano lontani dai 16 metri giallorossi e il costaricense non fa straordinari di sorta.
Abruzzese 6,5: La difesa con il difensore andriese è più sicura, ormai è un dato di fatto. L’ex Crotone contrasta al meglio il pericoloso Diakitè sul gioco aereo e, quando la Casertana abbozza un forcing finale, pulisce al meglio l’area sui cross di Bianco che tenta di dare un volto nuovo alla manovra offensiva.
Donida 7: L’elogio al gregario. Risponde presente alla chiamata di Franco Lerda, facendo una partita maiuscola in toni sempre più alti con il passare dei minuti. Nel primo tempo è anche un po’ ingenuo quando rimane in piedi dopo la carica alle spalle subita in piena area da Bruno. Prima non va mai in difficoltà in fase di contenimento e poi, ad inizio ripresa, conquista quasi da solo il “Via del Mare” con due folate solitarie che annichiliscono la difesa rossoblù. La discesa al 14′ della ripresa, conclusa con il gol di Doumbia grazie anche al lavoro di Carrozza,
Sacilotto 5,5: Ritorna dopo tre mesi sulla linea dei centrocampisti, in ruolo dove è costretto ad un maggior dispendio fisico rispetto alle prime battute di campionato. Qualche apertura interessante e un po’ di errori di troppo caratterizzano il suo match, partita in tono minore rispetto al suo avvio brillante nel ruolo di centrale difensivo. Tenta il jolly dalla distanza dopo una respinta di Idda, ma Fumagalli recupera bene la posizione tra i pali. Ad inizio ripresa cala un po’ e, complice anche il doppio vantaggio, Lerda gli fa tirare il fiato.
(17′ st Filipe 6: Il suo ingresso da maggior ordine alla fase di disimpegno giallorossa, con Papini liberato dal ruolo di play basso a beneficio dell’ex perugino. Qualche buona manovra imbastite e più tocchi semplici senza rischi rispetto ad aperture utili ad aprire la difesa avversaria.)
Papini 6,5: Si scrolla di dosso la sconfitta di Messina si da subito con una partita da leader del centrocampo, fin dal 1’. Quando il Lecce è leggermente timido in fase di manovra è lui a prendersi il pallone sui piedi, cercando di ribaltare l’azione. Controlla a vista Mancosu, arretrato da Gregucci per tentare l’imbucata giusta per le veloci punte, e centra una traversa clamorosa, però a gioco fermo.
Salvi 7: Uomo-ovunque e anima di questo Lecce del Lerda-ter. Il gol dell’1-0 nasce da un suo recupero da stuntman sull’intero centrocampo della Casertana, affaticato nel contenere il suo agonismo. Palla al piede non teme nessuno, finanche a tenere la palla tra gli scarpini quell’attimo in più. Toccato duro da Bianco, si fa male e chiede il cambio.
(40′ st Carini SV: Qualche minuto per controllare bene gli spioventi nell’area durante il forcing finale casertano.)
Lepore 6: La sua prima al “Via del Mare” in questa seconda avventura in giallorosso non è certo la partita che avrebbe sognato, ma la sua duttilità serve come il pane a questo Lecce. Ritorna esterno alto nel 4-3-3 odierno, ma non riesce a cogliere quel guizzo tale da farlo entrare prepotentemente nel tabellino del match. Dalle sue parti si trova spesso in prima battuta Rajcic, cliente scomodissimo sulla mediana, ma comunque contribuisce con tanta corsa e lavoro sporco al successo odierno.
(10′ st Doumbia 7,5: Datemi uno spazio aperto e vi solleverò il mondo. Parafrasando Archimede, si potrebbe descrivere in modo perfetto la partita dell’esterno francese, ritornato al gol dopo quasi un anno. Entra e sigla subito il 2-0 dimostrandosi finalmente freddo sottoporta, e poi dà il via ad uno show che fa venire gli incubi alla difesa dei Falchetti. Prima un azione solitaria conclusa con un tiro troppo strozzato, poi due giocate da campione quasi a danzare tra i difensori di Gregucci e infine un’occasione non sfruttata sull’asse Moscardelli-Carrozza sono il racconto di una partita dove Abdou è sembrato imprendibile. )
Moscardelli 6,5: Si trova, grazie alla sua esperienza in tutti i ruoli dell’attacco, nello scomodo ruolo di fulcro del gioco dell’inedito 4-3-3 di giornata. Alla prima palla utile centra il bersaglio di prepotenza. Dimostra di essere in forma, spostandosi anche a sinistra invertendosi spesso con Carrozza. Dopo la rete, non si presenta più dalle parti di Fumagalli, occupandosi di assist vincenti per i suoi compagni per tutto l’andamento del match.
Carrozza 7: Il suo cross perfetto per il gol del “Mosca” è quella giocata d’altra categoria che rompe l’inerzia del match, stravolgendo anche i piani di Gregucci. Nel ruolo di ala sinistra nel 4-3-3 è più lucido, forse anche per i meno compiti difensivi da assolvere, e il suo avvio sfiora la perfezione, se solo quella traiettoria arcuata indirizzata al sette al quinto minuto fosse finita in rete. Ha i numeri, questo è indubbio, e anche nella ripresa, quando le gambe girano meno, non si risparmia e tenta il sigillo personale affrontando impavidamente la difesa casertana, dopo però esser stato attore protagonista anche nell’azione del 2-0.
All. Lerda 7,5: Questa vittoria è soprattutto sua. La sciagurata gestione del vantaggio al “San Filippo” di Messina deve cedere il passo ad una partita vinta anche dalla panchina. Sorprende tutti con il passaggio al 4-3-3 e schiera nel modo migliore gli interpreti, attori di una sceneggiatura quasi perfetta, con la pericolosa alla vigilia Casertana ridotta per lunghi tratti al duro ruolo di sparring partner. Sfrutta al meglio le potenzialità di Doumbia, schierato quando la Casertana apre qualche fisiologico spazio in più, annientando definitivamente ogni velleità di rimonta rossoblù.
Gli avversari: Casertana
Fumagalli 6
Bruno 5,5
Idda 6
Murolo 5
Bianco 6,5
Antonazzo 5,5
Rajcic 6,5
(22’st Cunzi 6,5)
Mancosu 5,5
De Marco 6,5
(1’st Marano 5,5)
Diakitè 5,5
(31′ st Alessandro 6)
Cissè 6
All. Gregucci 6
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