Foggia – Un guizzo di Sarno, ex bambino d’oro del calcio italiano, condanna un Lecce poco cinico sottoporta e manda in estasi il Foggia. Il 2-0 dei Satanelli (arrotondato dalla doppietta sempre a firma dell’ex Reggina quando il Lecce era proteso tutto in avanti) con il quale il Foggia mantiene l’imbattibilità tra le mura amiche è frutto di una partita spigolosa, dove il Lecce avrebbe meritato di più.
La squadra di De Zerbi merita un plauso per la condotta di gioco, nonostante sul campo non si può assolutamente parlare di passo indietro sul piano del gioco per la compagine di Franco Lerda. Le squadre partono bene in una partita che si dimostra subito ben giocata dai 22 in campo. Il Foggia si esprime bene, è pericoloso soprattutto sulla corsia sinistra con Cavallaro ed Agostinone, ma difende male ed è il Lecce ad avere le palle gol più ghiotte. Il centrocampo giallorosso e le fasce offensive tagliano bene la retroguardia foggiana, presentandosi in area con Doumbia al 10′ e con Carrozza al 12′ prima della traversa, clamorosa, colta dall’ex Bologna al 16′ su invito dello stesso tornante gallipolino.
Il secondo tempo comincia con i ritmi più bassi, ma col Foggia più in palla del Lecce. Iemmello al 12′ alza da ottima
posizione su corner rasoterra di Sainz-Maza. Le squadre si controllano a vicenda, Potenza e Agnelli perdono due palloni sanguinosi nei propri 20 metri, ma il Lecce non riesce ad arrivare al tiro nel modo giusto. Le squadre s’allungano, gli scontri a metà campo aumentano d’intensità come anche gli scontri fisici. Attorno alla mezz’ora il Foggia preme per il vantaggio ed è Martinez a vestire i panni del supereroe con un salvataggio sulla linea su un velenosissimo corner di Sarno. Il Lecce s’affida ad una punizione di Moscardelli finita alta al 32′ e con una sortita di Salvi due minuti dopo murata dalla difesa dauna, ribaltando l’inerzia del match. Della Rocca, subentrato a Carrozza, tutto solo, non trova la mira giusta di testa su punizione di Bogliacino e il Foggia, dopo la sofferenza, trova il jolly vincente con Sarno su punizione al 44′: la punizione dell’ex golden boy napoletano s’infila nel sette facendo esplodere di gioia lo “Zaccheria”. Il gol esalta l’esterno campano, in gol anche dopo 3 minuti su assist di Leonetti, con la complicità della difesa giallorosso. Rimane il grosso rammarico per le occasioni sprecate: la partita è stata ben giocata dalle due compagini, ma il dato del gol dauno al primo tiro in porta lascia spazio per un bel po’ di delusione. È vero che il Lecce non ha prodotto tantissime azioni corali, ma perdere così fa male.
Caglioni 5,5: Non ha colpe sull’eurogol di Vincenzo Sarno, ma palesa qualche limite nella gestione delle palle alte, specialmente fuori dai pali. Rischia la frittata sul corner di Sarno, leggendo male la traiettoria.
Mannini 5: Soffre tantissimo sulla fascia di competenza. Cavallaro lo mette a dura prova fin dall’inizio, lui rimane in qualche modo a galla ma poi col passare dei minuti sbaglia qualche posizionamento di troppo. Nella ripresa un po’ meglio, ma mancano le sue stantuffate sulla fascia destra. Un passaggio a vuoto in una stagione finora perfetta.
Martinez 7: L’ultimo baluardo della nave giallorossa esce a testa alta dall’inferno dello “Zaccheria”. Non solo il salvataggio sul calcio d’angolo di Sarno a metà ripresa, ma tante chiusure nella fase di maggiore intensità del Foggia.
Abruzzese 6,5: Si trova a fine partita a fare il centravanti dopo il gol di Sarno. L’avversario di oggi, Pietro Iemmello, è un cliente più che tosto, ma l’andriese lo limita al massimo: l’ex Spezia conclude la sua partita con zero occasioni da gol.
Donida 5,5: Sostituisce Lopez in modo quasi sufficiente. Dalle sue parti agisce Sarno, senza effetti gravosi per la difesa.
Salvi 6: Il centrocampo del Foggia, seppur senza Quinto e Gerbo, non sfigura e mette a dura prova la mediana giallorossa, spinto dal tifo intenso dello “Zaccheria”. Prova qualche sortita offensiva, ma non si guadagna lo spazio per il tiro.
Filipe 5: Sbaglia tanti palloni, con una percentuale che s’aggira intorno al 90%. Rallenta il gioco e verticalizza poche volte, prendendosi anche un giallo dopo pochi minuti.
(20’st Bogliacino 6: Entra per dare geometrie al centrocampo e lo fa con buon profitto. Serve alle punte due ottimi palloni in poco tempo. Perché non provare a reinventarlo play part time in situazioni dove serve il gol? )
Papini 6: Il rammarico per il tiro a lato dopo il velo di Moscardelli è la dominante della sua partita, giocata da lavatrice addetta alla pulitura dei palloni. Se il Lecce non si avvale più dei frequenti lanci lunghi il merito è anche suo.
Carrozza 5,5: Ha sempre in canna quel colpo che tramortisce l’avversario, peccato che non riesce a scagliarlo. A vederlo dribblare, spesso rientrando verso la propria metà campo viene istintiva la domanda : “Quando attacchi la porta?”
(40’st Della Rocca SV )
Moscardelli 6: La traversa colpita al 16′ sarà oggetto di poemi epici alla voce punti persi. Sfrutta bene l’incertezza della coppia Potenza-Gigliotti, con l’ex Inter che lo sportella senza molta cura più di una volta. Oltre al “legno” ha tre altre occasioni da gol, ma le sue polveri sono bagnate. Resta comunque la solita partita di sacrificio e sostanza alla guida dell’attacco.
Doumbia 6: Pecca tatticamente non accendendo il motore in più di un’occasione quando potrebbe tagliare verso la porta sfruttando la sua velocità maggiore rispetto a Loiacono prima ed Agostinone poi, dopo il suo passaggio sull’out destro Il Foggia ha giocato intensamente, non lesinando proposizioni; di conseguenza era la sua partita, da mordere vincendo gli uno contro uno. Non è andata così.
(32′ Rosafio 5,5: Pochi palloni toccati. Entra quando il Lecce attacca ma poco dopo la partita si tinge di rossonero)
All. Lerda 6: Quando perdi una partita a due minuti dalla fine ogni polemica e scelta tattica deve essere pesata con gli episodi. Schiera bene un Lecce che rimane a bocca asciutta dopo aver avuto il doppio delle palle gol rispetto ai Satanelli. Ok la gestione dei cambi, con Della Rocca lanciato insieme al Mosca per un ipotetico assalto ai tre punti e Rosafio gettato in mischia per stravolgere i punti di riferimento dei terzini dauni su Doumbia e Carrozza.
Gli avversari : Foggia
Narciso 5,5
Loiacono 6
(20’st Bencivenga 6 )
Potenza 5,5
Gigliotti 5
Agostinone 6,5
D’Allocco 6
Agnelli 5,5
Sainz-Maza 6,5
(15’st Sicurella 6)
Sarno 7,5
Iemmello 6,5
Cavallaro 6
(37’st Leonetti SV)
All. De Zerbi 6,5
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