Lecce – Lo 0-1 del “Fattori”, risultato acquisito grazie ad una dose massiccia di sofferenza ed attenzione difensiva, segna un decisivo passo in avanti del Lecce nel cuore della zona playoff; Il Lecce, capace di staccare il Pisa e di sorpassare proprio i rossoblù abruzzesi, si attesta al terzo posto a quota 30 punti, assieme al Catanzaro. La vittoria di ieri, dall’altra parte, non ha sortito gli effetti sperati in chiave primo posto a causa dei contestuali successi di Perugia e Frosinone, che rimangono rispettivamente a 8 e 6 punti dal Lecce.
Altissima concentrazione – Il successo rimediato ieri all’Aquila, reso ancor più straordinario dalla condizione d’inferiorità numerica che è perdurata per tutta la ripresa, mostra fortemente quanto questa squadra ponga la giusta attenzione all’unità del gruppo e alla solidità difensiva, specialmente in momenti critici come nel secondo tempo di ieri. Il lavoro difensivo della difesa, guidata dal “rinato” Kevin Vinetot, e del duo muscolare di centrocampo Amodìo-Salvi (subentrato a Miccoli nella pausa) ha costretto la squadra di Pagliari a coordinare i propri assalti al “fortino” giallorosso con una serie di lanci lunghi e cross dalla trequarti di campo: queste soluzioni hanno messo in difficoltà il tecnicissimo De Sousa, punta di diamante dello scacchiere aquilano, impossibilitato ad intervenire in modo pulito sulle palle alte a causa del tempismo perfetto negli interventi mostrato dal quartetto difensivo di Franco Lerda. La stoica difesa del Lecce ha ridotto al minimo gli interventi salva-risultato di Filippo Perucchini, eroico in apertura di ripresa ed in avvio di match. La “resistenza” del fortino formato dai calciatori in maglia bianca ha seguito un primo tempo a viso aperto, giocato bene dalle due squadre. Il bolide di Papini che si è insaccato in porta, giunto nell’unica nitida occasione per il Lecce dei primi 45’, ha spostato gli equilibri del match a favore del Lecce; lo stesso ex Carpi ha però provveduto a mettere in difficoltà i suoi compagni con una doppia ammonizione, evitabile specialmente nel secondo “giallo” rimediato all’altezza della trequarti offensiva, che nel giro di pochi minuti ha regalato all’Aquila la superiorità numerica, non capitalizzata anche grazie ai puntuali innesti di Franco Lerda, coraggioso nel lasciare negli spogliatoi capitan Miccoli e bravo nell’inserire il “motorino” Beretta al momento giusto.
Perugia schiacciasassi – La seconda giornata di ritorno del girone B di Prima Divisione è caratterizzata dalla prova di forza del Perugia di mister Camplone, capace di stravincere il derby umbro con il Gubbio con uno 0-5 che ha fatto esplodere la contestazione della tifoseria eugubina; la storica vittoria del Grifo al “Barbetti” è stata firmata dalla doppietta del bomber Eusepi e dalle segnature di Nicco, Moscati e Mazzeo. Il Frosinone, dal canto suo, non molla e si mantiene a 2 punti dai biancorossi umbri grazie alla vittoria, firmata dal gol del solito Ciofani, contro il Pisa del neo-mister Francesco Cozza. Il Prato si dimostra sempre più un osso duro per gli avversari: i Lanieri riescono ad allungare a 3 la serie senza vittorie del Catanzaro soprattutto grazie alle parate di Stefano Layeni, prontissimo su tutti gli attacchi calabresi. Al centro della classifica il Benevento si impone tra le mura amiche del “Vigorito” e riaggancia la zona playoff grazie al 3-2 maturato grazie a Negro, bravo a siglare una doppietta utile a ribaltare il risultato. L’acuto degli Stregoni è permesso dal Pontedera, capace soltanto di impattare per 1-1 contro la Paganese ultima in classifica. Nelle parti basse della classifica gioisce la Nocerina che batte il Viareggio per 1-0 (gol dell’esterno Cremaschi); rimane l’amaro in bocca ai versiliesi, capaci di cogliere 2 legni nel finale. 3 punti che smuovono la classifica anche per il Barletta di Nevio Orlandi, vittorioso di misura per 1-0 sull’Ascoli con un rigore di D’Errico.
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