Lecce, cosa va e cosa non va in attesa della Lupa Roma

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Franco LerdaLecce– Il test di sabato con il Nardò, contornato da una bella cornice di pubblico nonostante la calura di un afoso sabato di fine agosto, ha evidenziato pregi e difetti di questo Lecce che, sebbene ogni giorno rimbalzino nuove notizie relative al ripescaggio in Serie B dopo la richiesta regolarmente presentata dalla società di Piazza Mazzini, sul campo ha un unico obiettivo impresso nella mente: il debutto di domenica 31 agosto ad Aprilia contro la Lupa Roma.

Doppie punte– In attesa del recupero di Fabrizio Miccoli, al “Giovanni Paolo II” di Nardò Franco Lerda ha provato la coppia d’attacco Moscardelli-Della Rocca. A differenza del duo che ha caratterizzato l’estate giallorossa, con Miccoli dietro alla punta brindisina, la coppia d’attacco con l’ex Carpi affiancato a Davide Moscardelli ha il pregio di dare pochissimi riferimenti alla difesa avversaria. I due, entrambi punte di movimento, si sono spesso scambiati i ruoli di centravanti e seconda punta, in linea con gli schemi offensivi che caratterizzano e caratterizzeranno il 4-4-2 (o 4-2-4 se lo si legge con una prospettiva più d’attacco) di quest’anno. Davide Moscardelli, oltre al gol di rapina che ha fissato il punteggio del primo tempo sull’1-0, ha impressionato per quantità e qualità di gioco, dispensando tantissimi cambi di gioco per i compagni sulle fasce, scelta che apre le difese avversarie già impegnate nella marcatura stretta su Della Rocca. Contro la Lupa Roma, squadra in palla e già ben assortita, servirà il miglior apporto della fase offensiva, viste le tante squalifiche pendenti sul Lecce dopo l’infausto finale del “Matusa” del 7 giugno scorso.

Domenico BrunettiDifesa d’emergenza– Se i segnali positivi del “nuovo” modulo giallorosso si sono visti in fase offensiva, non si può dire lo stesso per la difesa, specialmente nella linea a quattro che probabilmente affronterà il debutto di Aprilia. L’impianto del “4-4-2/4-2-4” richiede uomini con precise caratteristiche, specialmente sulle fasce, e nel test neretino chi ha sostituito gli squalificati qualche volta è andato in difficoltà. La difesa che sarà opposta alla compagine laziale, composta da Donida, Sacilotto, Brunetti e Rullo, ha avuto dei problemi in fase di disimpegno, macchiandosi di qualche errore di trovo nell’appoggio di palla al terzino, un po’ lento e non sempre preciso. Rullo si è trovato spesso contro due avversari e solo i ripiegamenti di Stefano Salvi hanno fatto respirare un po’ il terzino di Casoria. Lerda, in panchina a Nardò, ha spesso richiamato i suoi ad un gioco più veloce e ha chiesto maggiore attenzione a Donida e Brunetti, colpiti in due occasioni dai lanci lunghi del Toro di mister Mosca, squadra sulla carta e sul campo più che attrezzata per primeggiare nel campionato di Eccellenza Pugliese. Luis Sacilotto, centrale sperimentato in tutta questa primissima fase di stagione, non è andato quasi mai in affanno, concentrandosi sulle uscite dalla linea difensiva negli attacchi per vie centrali, fondamentale forse già alla sua portata per lui, centrocampista centrale naturale. Un discorso a parte merita Davide Petrachi, designato a difendere la porta leccese nella prima giornata di campionato. L’estremo difensore di Melendugno, a parte l’errore confezionato insieme al centrale Risolo, ha dimostrato una buona concentrazione, rispondendo bene su Rana, sfuggito a Donida al 1’, e uscendo puntualmente su ogni palla alta nella sua zona di competenza.

Carrozza si, Carrozza no– Il “giallo” del pomeriggio neretino è stato quello relativo all’ apporto di Alessandro Carrozza, funambolico esterno schierato nell’occasione sulla sinistra in modo da sfruttare le abilità di tiro. L’ex Atalanta ha dato vita a delle percussioni interessanti sulla propria fascia di competenza con innumerevoli avversari saltati, ma raramente le sue intuizioni sono state seguite nel modo giusto dai compagni, spesso lontani dalla porzione di campo coperta dal gallipolino. Una punizione mal calciata a metà primo tempo ha poi fatto arrabbiare Lerda, ma il tutto si è risolto e il vice Chini, intervenuto a fine partita, ha evidenziato che l’esterno sta lavorando duro per entrare nei meccanismi della squadra e risultare ancor più devastante nell’economia della fase offensiva giallorossa. Per un Carrozza che si prepara c’è poi, dall’altra parte del campo, un Abdou Doumbia già in forma campionato nel moto perpetuo tra le due fasi di gioco.

Abdou DoumbiaTitolari in palla, occhio ai baby– La seconda parte del test, con i titolari in campo, ha riequilibrato gli assetti difensivi: Martinez (impegnato anche a destra nell’ultimo tempo) e Abruzzese, in attesa del recupero di Diniz e D’Ambrosio hanno amministrato bene le loro zone, dando più sicurezza all’inconsueta coppia centrale di centrocampo Lepore-Montinaro, e Lopez a sinistra ha ritrovato l’asse con Abdou Doumbia, inserito da Lerda nella ripresa. I pilastri della scorsa stagione sono apparsi sicuri, visti anche i ritmi alleggeriti dai continui cambi nella seconda e terza frazione. Il test di Nardò è stato poi una vetrina interessante per gli ex “Berretti” della società di Piazza Mazzini, chiamati a un allenamento importante poiché, a causa delle innumerevoli squalifiche, qualcuno di loro sarà chiamato alla convocazione nell’impegno contro la Lupa Roma. Cicerello ha mostrato verve e passo svelto sulla destra, Gaetani ha ripagato la fiducia della società con una tecnica purissima ma da smussare nel momento della concretezza e Persano è stato il solito attaccante dai mille polmoni che Lerda richiede. Qualche metro dietro, Montinaro si è comportato bene in un ruolo non suo e Risolo, tralasciando l’errore sul gol neretino, ha chiuso e cucito non perdendosi la marcatura. Ci sono punti fermi su cui far leva e particolari da sistemare nella settimana che porta alla prima di campionato. La Lupa Roma e un nuovo campionato di battaglie sono ormai dietro l’angolo.  

 

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