Lecce-Savoia: le pagelle. Gioia Papini, ok Bogliacino

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PapiniLecce – Basta un guizzo di Romeo Papini a regalare i tre punti ad un Lecce comunque confortante sul piano tattico. La vittoria di misura contro i bianchi torresi. Con la cornice dell’aperta contestazione contro la proprietà il Lecce parte piano, bloccato dalle maglie difensive del Savoia, schieratosi con il 3-5-2 a causa dell’assenza del suo giocatore principe Scarpa.

Una trama Herrera-Bogliacino, conclusa con un tacco di Moscardelli fuori di poco, segna l’accelerata del Lecce, confermata dal destro dai 20 metri del panamense che fa la barba al palo. Al 16′ Papini timbra il vantaggio, sempre dalla distanza, con una sassata di controbalzo su respinta della difesa campana. Il vantaggio spegne il Savoia: Herrera fallisce il raddoppio dal centro dell’area e il Lecce dispensa spettacolo, con Moscardelli puntualmente raddoppiato e triplicato. Gli ospiti s’affacciano dalle parti di Caglioni con tre soluzioni, di Giordani, Leonetti e Ferrante, tutte controllate dal portiere bergamasco. Prima del fischio finale del primo tempo, Moscardelli sfiora la punizione d’autore con una traiettoria arcuata che, deviata da un grande intervento di Gragnaniello, tocca la traversa. Nella ripresa, Abruzzese di testa non inquadra la porta, ma il Lecce è meno pimpante. Al 15′ Bogliacino fallisce il gol, facendosi murare il tiro dall’estremo avversario, prima del tiro alle stelle di Gustavo al 21′, su servizio del solito Herrera. Il Savoia avanza, ma senza farsi vede pericolosamente dalle parti di Caglioni. Il Lecce spreca nel finale, i tocchi sotto di Gustavo e Moscardelli non centrano il bersaglio grosso, ma il Savoia non abbozza nessun forcing. Tre punti importanti.

Caglioni 6: Impegnato per lo più nel primo tempo, neutralizza bene i tiri da lontano tenendo a sé la sfera sulle tre soluzioni insidiose scagliate dagli avanti campani. Nella ripresa un’uscita su D’Appolonia e poco più.

Mannini 5,5: Non è il Mannini debordante di inizio stagione, soprattutto in fase offensiva. Innesta fin dal primo minuto il pilota automatico, fa bene a non buttar via mai la sfera; mancano comunque i suoi sprint in orizzontale a tagliare gli schieramenti avversari. Tornerà a graffiare.

Diniz 6: Ritorna nella posizione in campo a lui preferita dopo il rientro da terzino destro. Prende bene le misure al veloce Ferrante, tenuto a bada in tutte le occasioni dal centrale brasiliano. Nella ripresa qualche sbavatura in fase di disimpegno, riscattata comunque al meglio con anticipi perentori sui lanci della squadra di Papagni, in verità unica soluzione dove il Lecce ha rischiato un po’.

Abruzzese 6,5: Quando la sua prestazione è ricordata più per il gol sfiorato di testa in apertura di ripresa vuol dire che il lavoro difensivo è stato svolto alla perfezione. Ha di fronte un duo offensivo inedito ma mai sfilacciato dal resto della squadra, lo controlla e lo limita al meglio come sa. La quasi totale assenza di palle alte nel gioco oplontino poi lo aiuta nei compiti di copertura. Nel finale mette le briglie con le buone e con le cattive ad una timida sortita nei minuti di recupero.

Lopez 6,5: Intensità e cattiveria finalmente incanalate sul binario giusto, quello che piace ai tifosi giallorossi. Conquista il fondo spesso, riesce a scodellare interessanti cross al centro e, dalle sue movenze, si vede quanto “senta” l’impegno odierno. Avrà giocato un ruolo importante il rischio di collezionare panchine dopo l’arrivo a Lecce di Gianluca Di Chiara?

Papini 7: Un gol bello e importante per compensare il leggero calo delle ultime partite. Il tiro al fulmicotone dai 25 metri che ha lasciato di sasso Gragnaniello è però la ciliegina sulla torta di una partita dove l’ex Carpi si è dimostrato l’emblema di un Lecce diverso rispetto a quello che ha preso lo schiaffo a Reggio Calabria. Per contare i suoi palloni recuperati non basterebbe il pallottoliere. Nel cuore del campo, il suo apporto è un’altra cosa. Bentornato Papo.

(44’st Filipe SV)

Bogliacino 7. Il primo segnale importante dato da Bollini dopo il suo arrivo sulla panchina giallorossa riguarda proprio l’uruguagio, insignito della fascia di capitano e lanciato dal primo minuto sul centro-sinistra per dispensare buoni tocchi per gli attaccanti. Vuole suggellare la partita con il gol, ma Gragnaniello sbatte la porta in faccia anche a lui. Importante nella gestione delle palle nel secondo tempo; anche quando il Lecce sembra abbacchiato, intento a cercare la giocata giusta, lui è sempre sul pezzo. Spesso le azioni hanno cambiato canovaccio grazie a lui. Un lottatore educato.

Salvi 6: Corre tanto e intelligentemente, pressando quasi cestisticamente le ripartenze oplontine dopo il cambiamento di modulo operato dal suo allenatore. Gioca meglio nella seconda frazione, quando, mentre gli altri effettivi tendono ad arrivare alla riserva, il suo serbatoio di energie è sempre pieno.

Lepore 6: Comincia nel migliore dei modi con un assist perfetto per Moscardelli, ma la scelta del Lecce di giocare prevalentemente sulla corsia mancina penalizza un po’ la velenosità del suo apporto, oggi abbassatosi all’ordinaria amministrazione. Tantissimi recuperi fanno di lui una pedina importante per il credo di Bollini.

(13’st Gustavo 5,5: Corre molto, copre bene l’asse destro a partire dalla propria trequarti, ma spreca malamente una buona occasione per chiudere la partita cercando lo “scavetto” di fronte al portiere avversario. Pecca sul secondo tocco dopo lo stop.)

Moscardelli 6,5: Dopo il vantaggio, delizia il pubblico presente con giocate spettacolari che tengono in ansia la difesa di Papagni. Il suo pregio è a tratti anche il difetto, specialmente quando la squadra doveva chiudere il match nella ripresa. Cerca per due volte il gol da calcio di punizione, ma Gragnaniello gli dice no in entrambe le occasioni, prima con un tuffo alla disperata e poi con i pugni a disinnescare una bomba dai 18 metri.

Herrera 6,5: Dimostra tanta intelligenza tattica sgusciando perfettamente in ogni azione, cercando di far scattare la superiorità numerica su ogni tocco di palla, prendendosi anche dei falli importantissimi. Cerca il secondo gol personale con le sue solite traiettorie velenose sul secondo palo, ma non riesce a innescare il giro giusto.

(22’st Embalo 5,5: Non riesce a sfruttare gli spazi concessi dall’undici di Papagni. Ha grandi numeri, ma il suo debutto con la casacca del Lecce sarà ricordato per quel tocco in più messo in ogni sua sortita offensiva. )

All. Bollini 6,5: Combatte le assenze schierando un Lecce tonico, arrembante e sempre sul pezzo per tutta la durata della partita. La sua squadra sembra aver recepito al meglio i dettami impartiti in questi primi quattro giorni da tecnico del Lecce. I movimenti difensivi sono sembrati più che assortiti, la squadra ha sempre giocato al calcio non buttando mai via la sfera anche nella propria trequarti. Non ha snaturato il suo credo neanche nella ripresa, cambiando i due esterni offensivi alla ricerca del gol della tranquillità. I tre punti aiutano, i presupposti per far bene ci sono tutti.

 Gli avversari: Savoia

Gragnaniello 7

Riccio 5,5

Sirigu 5

Checcucci 6

Giordani 5

(1’st Cremaschi 6)

Sanseverino 6

Boilini 6

(1’st Partipilo 5,5)

Saric 6,5

Verruschi 6,5

(27’st D’Appolonia 6)

Ferrante 5,5

Leonetti 5,5

All. Papagni 6

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