Lecce – Dopo un lungo inseguimento, il Lecce cede il passo al Perugia in una partita caratterizzata dai tantissimi episodi che hanno determinato il risultato finale. Gli ospiti sono stati molto bravi a sfruttare tutte le occasioni che gli sono state concesse, un po’ meno lo sono stati i padroni di casa che hanno sprecato in alcuni casi e sono stati sfortunati in altri.
Lerda schiera lo stesso 4-2-3-1 di Catanzaro con l’unica eccezione di Salvi al posto dello squalificato Papini. Il Perugia risponde con un 4-3-3 con Koprivec in porta; difesa con Vitofrancesco, Scognamiglio, Massoni e Comotto; centrocampo con Moscati, Gomes e Nicco; tridente offensivo con Mazzeo, Eusepi e Fabinho. Il Perugia inizia la partita con un atteggiamento offensivo che frutta, già al terzo minuto, un calcio di rigore per un fallo di D’Ambrosio su Fabinho. Sul dischetto si presenta Eusepi che spiazza Perucchini per il vantaggio ospite. Il Lecce prova a reagire e al tredicesimo, in un’azione offensiva simile a quella che aveva portato al rigore perugino, Massoni sgambetta Bogliacino in area di rigore ma il signor Cifelli lascia correre. Il pallone finisce sul piede di Doumbia che, a botta sicura, colpisce il palo. Gli ospiti rispondono ai tentativi giallorossi con un contropiede al termine del quale Perucchini è bravo a negare in tuffo a Fabinho la gioia del raddoppio. Il Lecce prova ad attaccare ma è il Perugia a passare ancora quando, al venticinquesimo, Fabinho serve al centro Moscati che la insacca nel sette per il raddoppio ospite. Nonostante quello che si potrebbe pensare leggendo il risultato, è il Lecce a dettare i ritmi del gioco mentre il Perugia è bravo a recuperare il pallone sulla linea dei sedici metri e a lanciarsi in alcune ripartenze veloci che mettono spesso in difficoltà la retroguardia salentina. Proprio al termine di una ripartenza, al trentacinquesimo, Moscati mira il primo Palo ma Perucchini è bravo a deviare in angolo. E’ il quarantesimo quando Bogliacino sbaglia un cross che per poco non beffa Koprivec e va a finire subito sopra la traversa dopo un presunto tocco del portiere visto dall’assistente dell’arbitro ma non dal direttore di gara. Subito dopo, Doumbia, al termine di una discesa delle sue, conquista un calcio di rigore per un fallo di Vitofrancesco. Dal dischetto si presenta Miccoli che, dopo una finta, insacca e riapre la partita giunta al termine della prima frazione. Nel secondo tempo, Lerda inserisce Beretta e Barraco al posto di Ferreira Pinto e Salvi. La maggiore trazione offensiva porta i primi frutti già dopo un minuto quando Beretta, raccolto uno stop sbagliato da Scognamiglio, insacca per il pareggio. Giusto il tempo per un battibecco tra il nervosissimo Comotto e la panchina giallorossa che costa l’ingiusta espulsione a Franco Lerda e il Perugia si riporta in vantaggio con un calcio d’angolo da cui parte il cross per Scognamiglio che insacca di testa. il Lecce prova a reagire al nuovo vantaggio perugino. Al diciassettesimo Bogliacino crossa direttamente da calcio d’angolo: il pallone attraversa tutta l’area ma D’Ambrosio arriva in ritardo e lo spedisce al lato. Camplone inserisce Sprocati al posto di Mazzeo. Ad attaccare è sempre il Lecce che, al venticinquesimo, rimane in dieci per un fallo inutile su Comotto che, abilmente, mette in atto una sceneggiata napoletana nel ruolo del folgorato. Alla mezz’ora il Perugia chiude la partita con un contropiede bruciante che sorprende un Lecce tutto all’attacco e finalizza con Sprocati che batte Perucchini. Il Lecce è duro a morire e, al quarantunesimo, Zigoni lasciato colpevolmente solo dalla difesa perugina accorcia le distanze di testa a porta vuota. Il Lecce c’è, lotta fino alla fine come chiesto dall’encomiabile Curva Nord ma questo non basta per riacciuffare quel pareggio che sarebbe stato il risultato più giusto. La partita, dopo quattro minuti di recupero, finisce sul risultato di 4-3 scaturito, come detto, dai numerosi episodi primi tra tutti l’errore di D’Ambrosio, l’espulsione dello stesso giocatore napoletano e il palo di Doumbia che avrebbe fatto prendere tutt’altra piega alla partita. Da registrare sono gli applausi dei circa seimila che, scuri in volto, hanno elogiato con degli applausi gli sforzi dei giallorossi. Il bicchiere, ora, può essere visto come mezzo vuoto o mezzo pieno: nel primo caso il Lecce ha perso gran parte delle possibilità di arrivare al primo posto; nel secondo caso si può pensare che anche il Lecce visto oggi fa ben sperare in ottica playoff.
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