La storia dello sport più bello del mondo da ieri sera ha un altro capitolo leggendario. Il Brasile temeva il “Maracanazo”, ma è finita molto peggio. Nella serata di ieri la Germania ha scritto l’antologia del football con un 7-1 inflitto al Brasile che lancia in grande stile la Die Mannschafft all’atto finale del Mondiale. L’ormai ribattezzato disastro del “Mineirazo” (dallo stadio Mineirao di Belo Horizonte) lancia il Brasile nel dramma: il paese verdeoro, unito solo dal calcio nelle mille fratture che caratterizzano il Brasile nonostante il boom economico degli ultimi anni, è travolto dalla delusione dopo una sconfitta che in soli 25 minuti ha polverizzato il sogno della sesta Coppa del Mondo per la Selecao da conquistare in casa.
Klose nel mito – L’uomo copertina della semifinale è Miroslav Klose, incubo della serata brasiliana. L’attaccante della Lazio, con la firma sul gol del 2-0 al 22’, dà un’altra spinta a un’altra icona del calcio brasiliano: Ronaldo, il fenomeno, è superato da “Miro” che conquista il trono di miglior marcatore delle fasi finali della Coppa del Mondo con 16 reti. Klose, terminale offensivo tedesco, ha raddoppiato all’iniziale vantaggio di Mueller, nato su palla inattiva e in avvio come il gol di Hummels nella partita contro la Francia.
Difesa brasiliana nulla – Il 2-0 di Klose ha sciolto la difesa brasiliana e ha propiziato qualcosa di impensabile in una semifinale della Coppa del Mondo: tra il 22’ e il 29’ i tifosi tedeschi hanno raggiunto l’apoteosi con ben quattro reti rifilate a una derelitta Selecao. Al gol di Klose sono seguite la doppietta di Toni Kroos e la rete di Sami Khedira, per un 5-0 dopo neanche mezz’ora di gioco che sa di umiliazione per il Brasile. La facilità con la quale i panzer arrivano alla rete è disarmante, con i gol in successione che arrivano dopo azioni simili. Azioni palla a terra, difesa brasiliana in bambola e attaccanti tedeschi che penetrano da tutte le parti: è questo il fattor comune delle tre reti in successione che cominciano a dare una dimensione epica al successo della Die Mannschafft. Toni Kroos ridicolizza il duo di centrocampo brasiliano Luiz Gustavo-Fernandinho e il simbolo è la palla rubata proprio al mediano del Tottenham, anticamera del 4-0 realizzato da Khedira.
Reazione stoppata – I cambi di Scolari, Ramires per Hulk e Paulinho per Fernandinho, invertono l’approccio della partita solamente per pochi minuti, il tempo di dare gloria anche a Manuel Neuer, bravo su Ramires e miracoloso su Paulinho. Il portierone del Bayern non voleva mancare alla giornata di gloria della Germania, giornata che rimpolpa anche i valori di mercato delle stelle di Loew, Kroos (seguito dal Real Madrid), Mueller e Schweinsteiger su tutti. Il dramma brasiliano non si ferma però alle parate di Manuel Neuer. Loew risparmia Klose per la finale, dopo aver già sostituito Hummels con Mertesacker al 47’, e il neoentrato Andrè Schuerrle vuole partecipare all’apoteosi tedesca: la punta esterna del Chelsea passeggia su quello che rimane della difesa brasiliana, con un disastroso Dante chiamato alla sostituzione di David Luiz, sfruttando prima l’assist di Mueller e incenerendo Julio Cesar con un sinistro al fulmicotone poi.
Buio totale e psicodramma – Il gol di Oscar, giunto al 90’ prima di due minuti di recupero che non fanno altro che prolungare l’agonia verdeoro, è utile solo per i tabellini perché quel sogno chiamato Coppa del Mondo, la sesta, da conquistare in casa è giunto al bruttissimo momento del risveglio. Neymar, stella del torneo, si dispera davanti la TV, svanisce il sogno della premier brasiliana Dilma Roussef di premiare la Selecao al Maracanà, Thiago Silva, leader della difesa, può solo consolare il compagno David Luiz, e Scolari, inerme davanti alla grandezza dei tedeschi, può solo ammirare le braccia tese al cielo di Neuer e compagni che ricevono l’applauso dei tifosi della Mannschaft, quegli applausi che, meritatamente, sono stati tributati dall’intero Mineirao a Miroslav Klose, uomo-gol della Coppa del Mondo. La Germania sogna il trofeo tra quelle braccia tese domenica 13, al Brasile rimane il vernissage della “finalina” del terzo posto. L’ultimo atto del Mondiale è ancora tutto da scrivere, a partire dell’avversario dei panzer che uscirà stasera dalla sfida tra Olanda e Argentina. Il Brasile si è dimostrato inferiore, restano soltanto le lacrime e un nugolo di giovani dai quali ripartire. Parte della storia di Brasile 2014 è stata già scritta.
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