Lecce – Due perle di Beretta e Bogliacino asfaltano il tanto temuto Frosinone. Al “Via del Mare” lo scontro tra i ciociari ed il Lecce ha assunto subito le sembianze di una battaglia; per identificare la partita aspra, maschia e non adatta ai deboli di cuore basterebbe leggere il computo delle sanzioni irrogate dall’arbitro Ros, infatti, 2 espulsioni (Gessa per il Frosinone e Abruzzese per il Lecce) e 8 ammonizioni hanno frazionato una partita dall’alto tasso emozionale, ma ben gestita dal Lecce, padrone del campo quasi sempre e bravissimo nel gestire le folate offensive dei frusinati, percussioni per lo più affidate a lunghi lanci a beneficio di Daniel Ciofani o a soluzioni da fuori di Gessa, Gucher e Paganini. Il Lecce ora potrà preparare al meglio l’ultima trasferta di Pisa, ma il successo odierno del Perugia in casa col Pontedera permette ai ragazzi di Lerda di raggiungere soltanto il secondo posto.
Caglioni 5,5: Il Frosinone non lo impensierisce più di tanto, ma non riesce sempre a infondere quella sicurezza al reparto difensivo in quanto spesso rimane inchiodato tra i pali. L’unica parata degna di nota è una respinta di pugno su una sassata di Gucher al 18’.
Diniz 6,5: Jolly totale della difesa. Parte largo a destra dimostrandosi subito presente in fase offensive, si sposta sulla sinistra dopo l’infortunio di Walter Lopez domando i suoi dirimpettai ed avviando spesso Doumbia, e finisce il match al centro della difesa a seguito dell’espulsione di Abruzzese, sportellando senza paura con Curiale. Che cosa chiedere di più ad un elemento spesso sottovalutato nel suo apporto alla causa giallorossa? S’annebbia un po’ in apertura di ripresa, quando cincischia su due palloni pericolosi senza conseguenze negative.
Vinetot 6,5: Il suo compito era quello di francobollarsi a Ciofani su ogni palla sventagliata in avanti dal Frosinone: l’ex Crotone è riuscito ad annullare il bomber frusinate anticipandolo sempre nei duelli aerei. Con la palla a terra non bada al sottile e spesso ricorre a metodi semplici ma efficaci per pulire l’area. Nelle lunghe azioni manovrate i compagni s’appoggiano spesso con passaggi arretrati e lui non va mai in confusione e sceglie sempre la soluzione adatta.
Abruzzese 6: Il salvataggio al 19’ su Curiale lanciato a rete quasi a tu per tu con Caglioni ha il peso specifico di un gol. La partita del centrale andriese, condotta quasi sempre sui ritmi della tranquillità e dell’intelligenza tattica, finisce anzitempo a causa di un (forse necessario) fallo tattico su Ciofani a metà campo seguito ad una sfortunata scivolata sul viscido terreno di gioco.
Walter Lopez SV: I match ad alta tensione, come quello di oggi, sono pane per i suoi denti. Ma, complice un brutto infortunio al collaterale patito dopo un contrasto con Gessa, l’uruguagio è costretto a lasciare dopo soli 21 minuti il campo di battaglia per far posto a Simone Sales.
(21′ Sales 6: Non giocava da tempo, ma l’alta posta in palio del match di oggi gli permette di avere un buon impatto, nonostante il suo ingresso a partita in corso. Dalle sue parti agisce l’esperto e insidioso Frara e lui, con tanto sangue freddo, riduce al minimo gli errori dà un grosso contributo alla squadra, facendola respirare.)
Barraco 6,5: Caparbietà, fiducia nei propri mezzi e piede caldo e sopraffino hanno fatto ammattire Crivello in un duello dove il difensore gialloblù puntualmente è stato saltato o costretto al pericoloso fallo sulla trequarti di campo. Al 21’, e soprattutto al 49’ del primo tempo con la grandissima parata di Mangiapelo, cerca ma non trova il sigillo personale.
(72’ Salvi 6,5: Entra per chiudere eventuali falle a parità numerica ristabilita dopo l’espulsione di Abruzzese. Lerda lo schiera nel ruolo non suo di terzino destro, ma il gladiatore romano regala ai tifosi una grande partita, concedendosi anche il lusso di una serie di dribbling personali, oltre alla solita presenza in fase di copertura.)
Amodio 6,5: Il centrocampo solido del Frosinone si ritrova a sbattersi contro un muro chiamato Nicolas Amodio: l’ex Napoli, seppur con il solito passo, rompe tantissime manovre ciociare e tiene lontano il tecnico Altobelli dalla zona calda del campo. Quando il nervosismo della partita raggiunge le punte più alte è lui che, con chiusure, contrasti vinti e manovre orchestrate, mette la calma al popolo giallorosso.
Papini 6: La fisicità del Frosinone lo costringe a mettere da parte il fioretto per usare il tanto efficace bastone assieme al solito esponenziale quantitativo di corsa. Non tira mai indietro la gamba per 90 minuti e, quando le squadre giocano in dieci contro dieci, ogni sua palla recuperata fa salire i decibel del sostegno, oggi encomiabile, del “Via del Mare”
Doumbia 7: Una freccia imprendibile, una spina nel fianco nello schieramento frusinate, un formidabile assistman che stanotte regalerà sicuramente brutti sogni a Matteo Ciofani. Abdou Doumbia è stato l’uomo spaccapartita del match: quella folata offensiva sulla sinistra seguita dal tesissimo cross per Beretta è il miglior spot possibile per le sue immense qualità fisiche e tattiche. Gioca con entrambi i piedi non dando punti di riferimento ai marcatori e strappa innumerevoli applausi con un’azione solitaria al 60’ conclusa con un tiro deviato in corner dalla retroguardia laziale. Se riuscisse a correggere quei difetti di foga che lo condizionano nella scelta dell’ultimo passaggio sarebbe già un giocatore da altissimi palcoscenici. Non contento della buona partita al 90’ realizza uno stoico recupero su Soddimo rincorrendolo per ottanta metri di campo.
Beretta 7: L’attaccante moderno, eccolo qui. Il gol dell’1-0 è frutto di tante situazioni provate in allenamento: Jack Beretta sapeva già dove sarebbe andato a finire il cross di Doumbia e, con un tempismo perfetto, ha mantenuto la sfera tesa per la rete del vantaggio. Il ragazzo scuola Milan è però lucido fin dal 1’: si guadagna tantissimi falli, è imprendibile sullo stretto ed è intelligente anche nei movimenti utili a liberare spazi ai suoi compagni.
(62’ Bogliacino 6,5: Rileva Beretta e, quando la palla staziona tra i suoi piedi, cerca di far respirare il Lecce nelle nervosissime e concitatissime fasi di gioco del secondo tempo. A tratti esagera nelle azioni personali e nei lassi di tempo con la palla tra i piedi, ma si fa perdonare ampliamente con la bellissima traiettoria che, all’80’, bacia il palo e s’insacca per il raddoppio giallorosso.)
Miccoli 6,5: Il capitano sente tantissimo la partita e la compagine di Stellone gli riserva tante dure “attenzioni”. Lui apprende il canovaccio tattico e nervoso del match e cerca di mettere in moto i compagni d’attacco con le sue intuizioni da campione. Nella ripresa confeziona un coast-to-coast che, se concluso con il gol, avrebbe fatto crollare il “Via del Mare”. A dieci minuti dalla fine beneficia dell’errore di Matteo Ciofani sulla rimessa laterale e confezione l’assist per il 2-0 di Bogliacino.
All. Lerda 7: La sua foga, il suo vigore nelle esultanze e nella ricerca di dar carica ai presenti allo stadio e la sua rabbia nel correggere ogni aspetto, anche minimale, del suo undici è una delizia per gli occhi dei tifosi. Vince le scelte tattiche scegliendo gli elementi decisivi (Beretta decisivo dopo esser stato preferito a Zigoni, Bogliacino subentrato ed in gol) e, stimolato dalle domande del post partita, risponde mutuando Mourinho nel post Chelsea-Paris Saint Germain di Champions League richiamando alla “fortuna”.
Gli avversari: Frosinone
Mangiapelo 6
M. Ciofani 5
Biasi 5,5
(80’ Viola SV)
Russo 6
Crivello 5,5
Gessa 4
Altobelli 5,5
(58’ Paganini 5)
Gucher 6,5
Frara 6
(68’ Soddimo 6)
Curiale 5,5
D. Ciofani 5,5
All. Stellone 5
{loadposition addthis}