Lecce– Una buona dose di attenzione e di cinismo basta al Lecce per conquistare gli indispensabili 3 punti nel match contro la “cenerentola” del campionato, apparentemente condizionato dall’espulsione di Vinetot dopo solo 5’ per un fallo da ultimo uomo su Lanterì lanciato a rete. Il Lecce ha conservato il pallino del gioco anche in 10 contro 11 ed è stato bravo a non cadere nelle provocazioni dei calciatori azzurrostellati, sempre intenti a spezzare il match. L’espulsione di Palomeque alla mezz’ora ha stravolto il parziale vantaggio dei ragazzi di Belotti ed il gol di Lopez ha tranquillizzato il match. La Paganese non ha impensierito il Lecce neanche nella ripresa, a parte un lasso di tempo caratterizzato dalla presenza di qualche azione manovrata da parte dei ragazzi di Belotti; il timido forcing campano è stato seguito dal 2-0 di Ferreira Pinto che ha evitato l’eventualità di un finale palpitante.
Perucchini 6: L’ennesima partita caratterizzata dalla noia per il numero 1 giallorosso, non sollecitato dall’attacco della Paganese neanche nel lasso di tempo caratterizzato dalla superiorità numerica degli azzurrostellati. Il portiere ex Como dirige bene la difesa, specialmente sui calci piazzati, e disimpegna bene l’ordinaria amministrazione.
D’Ambrosio SV: Si riprende la maglia da titolare dopo la squalifica del match contro il Barletta, ma gioca solo 15 minuti perché Lerda lo toglie dal campo per irrobustire la difesa con il “Tuma” Martinez.
(15’ Martinez 6,5: Ritorna ad occupare il suo posto di comandante della retroguardia leccese tra gli applausi del “suo” pubblico. Dirige bene le operazioni di contenimento della coppia Lanterì-Novothny, soprattutto nel timido forcing azzurrostellato di metà ripresa. È indubbiamente l’essenziale faro del pacchetto arretrato leccese; con la piena forma del duo centrale formato da lui e da Abruzzese la vita diventa difficile per chiunque.)
Vinetot 5: Pronti, via e ricompaiono i fantasmi del brutto inizio di campionato. L’errore che gli costa il rosso è grossolano e pesante, visti i soli 5’ di gioco passati e visto lo svolgimento dell’azione offensiva della Paganese.
Abruzzese 6: Tiene bene la posizione e porta un sacco di esperienza e quantità alla difesa giallorossa, tenendo ben lontana la punta ex Napoli Novothny, mai pericolosa dalle parti di Perucchini. È sempre attento nell’intero arco del match ed i buoni e puntuali interventi sulle imbucate di Deli e Palma ne sono l’evidente segnale. Rischia un po’ a metà ripresa nel contatto con De Sena al limite dell’area.
Lopez 7: Quando la temperatura della partita aumenta e la situazione potrebbe diventare difficile lui sale sempre in cattedra: le sue percussioni sulla sinistra infiammano sempre il pubblico del “Via del Mare” ed intimidiscono l’avversario di giornata Palomeque, indotto al rosso per la debordante quantità offerta anche oggi dall’ex calciatore di Brescia e West Ham. Ci prova sempre sui calci piazzati ed il gol, il secondo in campionato, giunge proprio su azione da calcio piazzato.
Barraco 6: Prosegue il personale percorso verso il migliore stato di forma con un buon primo tempo caratterizzato da una continua presenza nelle manovre offensive giallorosse. L’inferiorità numerica lo costringe a una maggiore attenzione in fase difensiva, disimpegnata più che bene. Quando ha la palla tra i piedi è sempre propositivo è dà la sensazione di poter trovare sempre l’imbucata giusta.
(46’ Sales 6: Rileva Barraco dando una dimensione più difensiva e meno propensa alla percussione al quartetto difensivo del Lecce e svolge bene le consegne dettategli da Franco Lerda tenendo a bada l’estro di Ceccarelli e la velocità di Lanterì.)
Papini 8: L’elemento più brillante del match. Se il Lecce ha mantenuto il pallino del match anche in inferiorità numerica lo deve principalmente alla esponenziale quantità e qualità mostrata dal centrocampista ex Carpi, una calamita rubapalloni che ha fatto vedere i sorci verdi a Deli, Palma e Grillo, sempre in difficoltà sia nella costruzione delle manovre sia nella risposta alle idee dell’interditore romano, sempre più il monarca del centrocampo giallorosso.
De Rose 6,5: Sostituisce più che bene lo squalificato Amodìo regalando al pubblico del “Via del Mare” una partita contornata da tantissima corsa e da una discreta precisione in ogni appoggio semplice e meno semplice tutte le zone del campo; dai piedi del centrocampista calabrese partono delle buone traiettorie non sfruttate dai compagni nei secondi 45’.
Doumbia 6,5: Partita di massiccio sacrificio per il franco-maliano, costretto a fare il terzino destro nell’atipico 4-3-2 scelto da Franco Lerda dopo l’espulsione di Vinetot; anche nell’inconsueto ruolo arretrato l’ex San Marino costruisce una buona partita, colpendo con buona cadenza la densa retroguardia azzurrostellata. Nella ripresa Lerda lo sposta più avanti e Abdou ripaga la fiducia costringendo la difesa campana al costante raddoppio su di lui.
Miccoli 5,5: L’espulsione e l’inferiorità numerica (poi pareggiata dal rosso a Palomeque) stravolge un po’ i piani della vigilia ed il capitano giallorosso non riesce ad avere pulitissime occasioni per apporre la sua firma nel registro del match odierno. È tradito dal terreno di gioco al 24’ e trova l’attenta guardia di Volturo nella soluzione da calcio piazzato. Accende la miccia del vantaggio giallorosso con il bel cross dal quale è maturato il gol di Lopez, ma sbaglia qualche tocco di troppo nella seconda frazione di gioco.
(73’ Ferreira Pinto 6: Entra per addormentare il match con la sua sapienza tattica, ma il suo approccio non è perfetto dopo una serie di errori di passaggio. Si riscatta con la trasformazione perfetta del penalty del 2-0, per il suo primo gol stagionale tra le mura amiche.)
Beretta 7: Svaria su tutte le zone dell’attacco sfoggiando le sue molteplici qualità di gioco offensivo. Le sue progressioni lasciano sul posto gli avversari, puntualmente costretti al fallo duro sull’ex attaccante del Pavia. È bravo e attento a guadagnarsi il rigore (con contestuale espulsione di Perrotta) nel contropiede che porta al 2-0 del Lecce. Un’altra buona prestazione per convincere il mister Franco Lerda al suo impiego in pianta stabile.
All. Lerda 7: La Paganese di certo non è l’avversario più ostico del campionato, ma il tecnico di Fossano è bravo a leggere la partita e coraggioso a spendere il cambio di Martinez, autentica guida, per D’Ambrosio dopo solo 15’ di gioco, schierando il Lecce con uno strano 4-2-3 dal credo offensivo, permesso anche dall’atteggiamento quasi sempre rinunciatario degli azzurrostellati.
Gli avversari: Paganese
Volturo 6
Perrotta 5
Panariello 5,5
Monopoli 6,5
Palomeque 4,5
Grillo 5
(76’ William SV)
Deli 6
Palma 5,5
(46’ Velardi 6)
Ceccarelli 6,5
Lanterì 6,5
Novothny 5
(65’ De Sena 5,5)
All. Belotti 5
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