L’analisi: Lecce disattento e abulico. Pubblico encomiabile.

0
391

Perugia-LeccePerugia – Sempre più giù, sempre più giù. Nella cornice della tempesta del “Renato Curi” a trionfare è il Perugia che, senza neanche molte difficoltà, batte per due a zero un Lecce apparso arrendevole, corto e senza una gamma sufficiente di azioni offensive. Ci sta uscire sconfitti da Perugia, soprattutto in questo maledetto campionato che si sta delineando, ma non esiste che il Lecce, squadra candidata ora solo sulla carta alla promozione, non impensierisca neanche in un’occasione il portiere avversario. Per Koprivec ieri l’unico lavoro sbrigato è stato lo scioglimento di qualche matassa difensiva dettata da una serie di mischie in area. Il Lecce, alla voce del tabellino riguardante i tiri in porta, registra un imbarazzante zero.

Ancora episodi tagliagambe – Pronti, via, gol di Nicco. La squadra di Camplone ieri, nelle sue due segnature, ha beneficiato di altrettante falle difensive di un Lecce la cui difesa quest’anno appare costantemente da registrare. Dopo soli 2 minuti infatti è il Lecce in fase di costruzione a regalare palla alla squadra umbra che, con il suo formidabile binario sinistro composto dall’ex Sini, da Nicco e da Fabinho ha ammattito il centrale di destra Simone Sales, trovatosi in inferiorità, e battuto Perucchini. Con il gol arrivato così presto sono saltati i piani di Lerda, che prevedeva una partita di contenimento e ripartenze. Il Lecce ha avuto una leggera reazione ma ancora una scarsa reattività ed una cattiva scelta dell’azione giusta hanno impedito a Beretta prima, ed a Bellazzini poi, di impensierire il portiere sloveno del Perugia. L’attaccante lombardo ex Pavia poi è rimasto letteralmente solo e bloccato nella morsa dei due espertissimi centrali Scognamiglio e Comotto. ll Perugia ha poi messo in ghiaccio la partita poi grazie ad un pacco regalo scartato da Melara: il centrocampista romano ex Reggina e Carpi ha infatti valutato male un pallone spiovente favorendo la progressione dell’incontenibile Fabinho, il brasiliano poi è stato steso in area da Melara senza troppi complimenti: sacrosanto il rigore, discutibile l’espulsione decretata dall’arbitro Cifelli perchè la progressione di Fabinho si stava protraendo verso la linea di fondo e non verso la porta difesa da Filippo Perucchini. Il rigore trasformato da Eusepi, attaccante d’altri tempi, l’inferiorità numerica ed il diluvio che ha reso il campo quasi impraticabile nella ripresa hanno confezionato un cocktail indigesto per Lerda, che si è parzialmente consolato denotando l’ordine tattico della sua squadra che è rimasta unita anche nella ripresa evitando l’imbarcata perugina.

Tifoserie da serie superiori – Nel suggestivo impianto umbro è andato in scena anche un bello spettacolo di tifo con la folta presenza della tifoseria locale assiepatasi nel settore della Curva Nord. Il tifo della gradinata perugina, caratterizzato dal molto colore dato dai vessilli con il Grifone e con la storica bandiera Renato Curi e dall’effetto cromatico dato dal suo pubblico vestito per la quasi totalità di rosso, è stato costante e massiccio dato per lo più dalla totalità di lunghi cori ritmati con tamburi. A metà partita la curva del capoluogo umbro, divisa in gruppi dal diverso credo politico: da una parte le Brigate e dall’altra la storica Armata Rossa, hanno esposto uno striscione che rispecchierebbe molto un comportamento da tenere anche dalle nostre latitudini: “Nel nostro ideale, sostenerti ancor di più se le cose vanno male”. Dall’altra parte il Lecce ieri non è rimasto solo infatti, ai 24 presenti nel settore ospiti fin dal fischio d’inizio, si sono aggiunti un gruppo di ultras che, entrati a metà primo tempo, hanno trascinato la porzione di pubblico di fede leccese creando un interessante confronto canoro nonostante la stragrande maggioranza della tifoseria organizzata di casa. Gli Ultrà Lecce presenti hanno anche ricevuto la solidarietà della Nord perugina nei cori a sostegno dei propri diffidati. Il diluvio del secondo tempo ha diminuito i decibel presenti al “Curi” ma non ha fermato un manipolo di irriducibili da ambedue le parti. Sugli spalti non è stata indubbiamente una partita di Lega Pro.

{loadposition addthis}