Lecce – È stato presentato questo pomeriggio alle 14 presso lo stadio Via del Mare il nuovo allenatore del Lecce Piero Braglia. Il filotto di risultati deludenti collezionati dalla truppa giallorossa sotto la guida-Asta ha reso necessario quest’ avvicendamento sulla panchina nella speranza che, già a partire dal match di sabato contro l’Ischia Isolaverde, cambi qualcosa in termini di prestazioni e classifica. L’allenatore grossetano sarà accompagnato dal suo secondo Pietro Isetto, per il resto non ci saranno cambiamenti nello staff.
Qui di seguito le dichiarazioni dei protagonisti della conferenza stampa.
Trinchera – “Abbiamo scelto un allenatore d’esperienza che stimiamo dal punto di vista tecnico e umano. Siamo convinti che potrà darci quello che questa piazza merita. Esonerare Asta è stato traumatico perché avevamo instaurato un bel rapporto ma la dura legge del calcio è questa: quando i risultati non arrivano bisogna prendere decisioni drastiche. Ripartiamo molto motivati con un allenatore che se ne intende di piazze importanti e momenti delicati. Abbiamo un organico importante e quindi credo che con la sua esperienza possa indirizzarli su un nuovo percorso che noi vogliamo intraprendere ad ogni costo per noi e per la piazza. Abruzzese non rientrava nel progetto tecnico di Asta e della società ma se servirà al mister potrà utilizzarlo visto che è sempre un giocatore sotto contratto“.
Braglia – “Dopo un allenamento di un’ora non posso giudicare una squadra, ci vorrà un po’ di tempo per capire cosa è successo. Quando ti chiami Lecce tutti vengono a fare la partita della vita. Il campionato non si vince adesso ma a marzo, in ogni caso dobbiamo reagire con maturità. A tre giorni dalla partita posso solo pensare al match di sabato. Ho visto il Lecce a Castellammare di Stabia e non mi aspettavo che si potesse arrivare ad esonerare Asta. Non ho un modulo preferito ma mi adatto ai giocatori che ho. Sono uno che si è sempre fatto rispettare con tutti e non riesco a nascondere il mio stato d’animo. Ho scelto di fare allenamenti a porte chiuse perché non voglio far sapere eventuali cambiamenti a nessuno quindi per ora ci alleneremo a porte chiuse, poi si vedrà. Questo è un girone equilibrato quindi basterebbe vincere 2-3 partite per ritrovarsi tra le prime. Nella lega pro sono importanti anche i pareggi. Stavo vicino al Rimini ma poi ero nelle Marche, mi hanno chiamato, ho deviato e sono venuto qui. Sono qui per lavorare e far andare bene questa squadra: più pressioni ci sono e più mi diverto. Se dopo quattro anni questa squadra fa ancora la Lega Pro bisogna capirne il perché. In questo momento di serie A non si può parlare. Dobbiamo uscire da ogni stadio con la maglia sudata in modo da non essere attaccabili. Sono convinto che se questa squadra gioca secondo le potenzialità ce n’è per pochi“.