Sticchi Damiani: “Corvino rimarrà con noi. Il Lecce è una società sana con i conti in ordine”

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Sticchi Damiani, Corvino

Lecce – “Da oggi inizia la nuova stagione 2023/2024”. Così ha esordito il presidente Sticchi Damiani nella lunga conferenza stampa tenutasi in mattina presso la sala stampa Sergio Vantaggiato: “La nuova stagione sportiva inizia oggi. Il Lecce affronterà nuovamente la Serie A. Un campionato difficile, intricato. Per una squadra del sud è ancora più difficile. Dobbiamo partire subito per affrontarla al meglio. Sarà la nona stagione di questa società e la mia settima da Presidente. Avevo sicuramente molti più capelli. Sono stati anni faticosi ma entusiasmanti. Abbiamo sofferto in C, abbiamo gioito per la prima salvezza. Siamo maledettamente retrocessi nonostante il buon risultato. Poi dopo la retrocessione in B, ci ritrovammo nel periodo nero del Covid. Fu una doppia mazzata. Serie B e Covid per due anni. Dovevamo ripartire con il riequilibrio finanziario e con l’obiettivo di centrare l’obiettivo sportivo. Tre anni fa chiesi a Corvino di ritornare a casa d’accordo con tutti i miei soci. Avevo bisogno di una mano per rimettere a posto i conti del club e di ricostruire una squadra competitiva”. “Nel primo anno siamo quasi arrivati all’obiettivo uscendo solo alle semifinali playoff. Il secondo anno ci ha visto vincenti conquistando la Serie A da primi in classifica. Proponemmo delle idee e delle scommesse. La squadra è salita in Serie A con un gruppo rinnovato. L’unico giocatore rimasto dalla retrocessione in B era Bleve. C’è stato un rinnovamento tecnico totale. Abbiamo affrontato la Serie A con il primo obiettivo ovvero il rispetto degli equilibri di bilancio. Ogni utile viene reinvestito nel club. Questa stagione, il Lecce chiuderà la stagione in totale equilibrio. Per la prima volta non avremo delle perdite di bilancio. Per chiudere un bilancio in equilibrio bisogna correre dei rischi. Come il rischio dell’area tecnica, operazioni che potevano rappresentare incognite in serie A.

Diamo merito all’allenatore che ha deciso di rischiare con la squadra più giovane della Serie A. Oggi il Lecce è una società sana. Nel periodo Covid abbiamo avuto grossi problemi, ora ci siamo. Abbiamo risanato e raggiunto il risultato sportivo. Alla fine di questa stagione, abbiamo ragazzi con esperienza in Serie A e sono di proprietà del Lecce. Abbiamo la forza di esercitare il diritto di riscatto, fermo restando il controriscatto della società proprietaria del cartellino. Oggi siamo nelle condizioni di poter fare questo primissimo step”.

Il Presidente racconta l’esperienza della formazione Primavera: “Abbiamo una primavera composta da giocatori di Serie A. Siamo diventati campioni d’Italia contro tutto e contro tutti. Abbiamo vinto, in gara secca, contro una squadra che era arrivata ben al di sotto del Lecce in campionato. Questo perché si è deciso di svolgere le fasi finali nella città di una squadra che partecipava a queste fasi. La nostra primavera ha vinto due volte: in campionato e le fasi finali. Faccio i complimenti a mister Coppitelli e al suo staff. Complimenti a Pantaleo Corvino per essere riuscito a raggiungere un grandissimo risultato in così poco tempo. In realtà, rispetto allo scorso anno, nella formazione primavera sono stati fatti degli innesti mirati. Possiamo dire che la vittoria del campionato parte da quello scorso. Non potevamo spendere e spandere e, con delle buone intuizioni, siamo andati su mercati alternativi. Con delle risorse oculate, siamo andati a prendere dei profili interessanti. La primavera rappresenta un serbatoio importante per la prima squadra. Il club sta crescendo e si sta strutturando. Questo club continua a spendere per interventi sullo stadio”.

Proprio sul tema stadio, il Lecce si è soffermato: “Allo stadio San Nicola, gli interventi vengono fatti con fondi pubblici, a Lecce no. Stiamo cercando di risolvere questo problema anche in seguito all’incontro di stamane con il Sindaco. Abbiamo già speso sei milioni e mezzo per lo stadio, sottraendo fondi al club”.

Il Presidente, poi, introduce il discorso area tecnica e annuncia: “Questo ciclo si è chiuso al 101’ minuto di Monza-Lecce e al 122’ minuto di Fiorentina-Lecce. Questo ciclo ha portato importantissimi risultati sportivi e finanziari.

Sia io che Pantaleo ci siamo presi dei giorni di riflessione a 360 gradi. Abbiamo cercato di capire se c’era la forza e l’energia per ripartire con un altro ciclo. Abbiamo a che fare con società che hanno fondi stranieri, capitali stranieri. Il Lecce se fa solo cose normali non ha chance, deve fare di più. Abbiamo una piazza sovradimensionata rispetto alle forze di questa società. Siamo al settimo o ottavo posto come media presenze. Quando parte il campionato di Serie A, noi siamo all’ultimo posto perché siamo i più virtuosi e, forse, i più scemi della Serie A. In più, dobbiamo ristrutturarci lo stadio da soli. L’anomalia è una tifoseria da settimo o ottavo posto in serie A. Abbiamo una tifoseria che, per passione, è molto oltre. In questi mesi, avviamo valutato se sul mercato internazionale ci fossero degli investitori. Pur avendo coinvolto advisor di un certo tipo, è stato difficile avvicinare investitori di livello. Anzi, non ne abbiamo trovati. Allora, ci siamo detti: rimbocchiamoci le maniche. A tutti noi ho chiesto se siamo pronti ad affrontare un nuovo ciclo di tre anni. Rispetto al passato, si parte da fondamenta più solide. Non si riparte per una stagione, ma per un progetto triennale. Imprenditori di piccole dimensioni o di gente che ha solo voglia di visibilità ne abbiamo visti tanti. Dobbiamo trovare partner di grandissimo livello. Vi posso assicurare che noi, con le nostre forze, abbiamo una struttura e una programmazione migliore delle altre. Noi partiamo sempre dall’ultimo posto ma con il lavoro possiamo raggiungere risultati incredibili”.

Sul rinnovo del matrimonio con Corvino: “Con Pantaleo ci siamo detti tutto. Le cose che sono andate e quelle che si possono migliorare. Abbiamo deciso di ripartire insieme per un altro ciclo triennale. Non è stato semplice perché non lo è stato. Si riparte da questo gruppo di soci. Così come gli investitori svizzeri. Ci siamo tutti. Il gruppo facente capo a Collardi, c’è sempre stato e sono sempre presenti. Si continua con Pantaleo e con Stefano Trinchera. Non dobbiamo però pensare che non si dovrà soffrire più. Un dato è certo, abbiamo una tifoseria da settimo posto, partiremo dall’ultimo posto e cercheremo di raggiungere l’obiettivo. Forse, nel corso del campionato, ci siamo disuniti perché abbiamo perso il focus. Siamo gli ultimi e solo con la forza e con il lavoro possiamo scalare la classifica. Quest’anno, ad un certo punto, pensavamo di essere di più e abbiamo perso il focus. Il nostro sogno è far sognare i tifosi. Però, non deve essere un boomerang nei momenti di difficoltà. Non dormirò la notte per migliorare quell’ultimo posto. Stiamo vivendo una favola ma nello stesso tempo non abbiamo un tessuto imprenditoriale per fare la Serie A. Viviamo una realtà sovradimensionata. Si è parlato benissimo del Lecce perché abbiamo rappresentato un modello. La squadra più giovane in Serie A, la quinta più giovane in Europa. Abbiamo portato alcuni nostri giocatori in nazionale italiana.

Le titubanze di Pantaleo erano solo rivolte alla sua forza, alla sua età, di affrontare un altro percorso”.

A margine della conferenza, il Presidente ha risposto alle domande dei giornalisti.

Sulla primavera e sulle dichiarazioni di Gravina: “Ho letto le dichiarazioni del Presidente Gravina. In occasione del premio Prisco, il Presidente parlò del Lecce come uno spot del calcio. Apprezzai molto quelle parole. Proprio per creare quel modello da lui apprezzato dieci giorni fa, è stato necessario fare quel tipo di mercato. I giovani italiani hanno un prezzo spropositato. Forse ci sarebbe bisogno di qualche regolamento che impedisca di prelevare dei bambini e portarli in grandi club a suon di denaro. Siamo stati depauperati dei nostri giovani salentini. Prendere sedici stranieri non significa vincere, dietro c’è la bravura, la consapevolezza, la crescita di questi ragazzi. C’è un allenatore che ha dato l’anima per questi ragazzi. Gli stranieri non bastano per vincere. Il Lecce prima squadra ha dato quattro giocatori alla nazionale italiana. Fare la morale alla primavera quando poi nelle prime squadre ci sono solo stranieri, dovrebbe far riflettere. Bisognerebbe imporre un numero di italiani obbligatorio nelle prime squadre”.

Su mister Baroni: “Pantaleo si confronterà con il mister. Il mister ha fatto benissimo in questi due anni. Il primo ragionamento lo faranno da soli”.

Sul mercato che verrà: “Oggi possiamo dire che il Lecce non ha bisogno di vendere i propri gioielli. Se qualcuno di loro avrà la legittima aspettativa di confrontarsi con un club più prestigioso, dovrà sedersi con noi e accontentarci. Chi li desidera deve trovare un accordo con noi. Il Lecce non ha bisogno di vendere nessuno”.

Sul progetto triennale e sui giochi del mediterraneo: “Ci tengo ai giochi del mediterraneo perché vorrei che la gente usufruisca di uno stadio più confortevole. Recentemente è stato nominato un commissario per i giochi. Abbiamo, quindi, un nuovo interlocutore. Il commissario ha anche poteri in deroga, come per esempio non rispettare le regole sugli appalti pubblici. Ha dei poteri in deroga perché siamo in ritardo. Il nostro tavolo si arricchisce di un nuovo personaggio. Noi beneficeremmo di qualcosa purché sia finalizzato ai giochi”.

Su Corvino: “Al termine di questa stagione, Pantaleo avrebbe avuto altri due anni di contratto. Però, i due anni non possono essere una giustificazione. Il ragionamento lo abbiamo fatto in base triennale. Il progetto non dura una stagione”.

Sul Presidente Berlusconi: “Vi racconto un aneddoto. Dopo Monza-Lecce, martedì sera mi chiamò Berlusconi, forse, era in ospedale. Mi disse che era dispiaciuto perché il Monza aveva perso in casa. Era contento perché si era salvata una squadra coraggiosa. Se doveva perdere contro una squadra, avrebbe voluto farlo con noi. Dieci giorni fa stava già male, questa telefonata la dice lunga sulla sua persona”.

Sul budget: “Nella chiacchierata abbiamo parlato anche di budget. Abbiamo trovato una quadra anche sul budget. Pantaleo dovrà fare gli straordinari ma potrà fare degli investimenti adeguati alla Serie A. Il livello di difficoltà è massimo anche perché il budget non sarà quello delle concorrenti. Certo è che ci troviamo già una squadra più consolidata rispetto allo scorso anno. In questi anni, affrontare la retrocessione era una partita di vita o di morte. Però, non pensate che il club non programmi l’eventualità peggiore ovvero la retrocessione. Se arriva, deve essere affrontata per ripartire. Lo scenario della retrocessione è uno scenario bruttissimo ma che non inficia la sostenibilità e il progetto del club. Fino all’ultimo minuto dell’ultima giornata lotteremo per mantenere la salvezza. Il Lecce in serie b fa ricavi per 10 milioni più il paracadute di altri 10 milioni. Se retrocedi al secondo anno, prendi 25 milioni. In serie A, il Lecce prende ricavi per 50 o 55 milioni”.

Sulla campagna abbonamenti: “Si ripartirà subito così come per le maglie. Ci sarà la conferenza stampa di presentazione. Sicuramente, ci sarà una prelazione e un trattamento per i vecchi abbonati”.

Sulle tempistiche allenatore: “Immagino che si incontreranno a strettissimo giro. Anche sulla durata, sarà una scelta che farà Corvino”.

Sui bambini di una scuola di Surbo: “C’è una scuola intera in cui tutti i bambini hanno messo la maglia del Lecce. Sono felicissimi perché tutte le nuove generazioni sentono il Lecce nel cuore. Siamo chiamati a coinvolgere tutti. In questo momento c’è un cambio culturale e generazionale”.

Su una operazione tipo Umtiti: “L’operazione Umtiti è stata unica nel suo genere. C’è stata una congiuntura di circostanze che ci ha portato a Umtiti. Non escludo mai niente con Pantaleo. Forse, questo precedente potrebbe portare qualche campione a venire a Lecce per rilanciarsi”.

Su Colombo e Falcone: “Verseremo il diritto di riscatto nei confronti di entrambi. Attenderemo l’eventuale controriscatto”.

Sulla sponsorizzazione: “Ci potrebbero essere novità in tal senso. Sono grato con le società che ci hanno sostenuto fino ad oggi. La lega ci ha riferito il valore delle sponsorizzazioni e siamo ultimi per distacco. Le società del nord, sulla maglia catalizzano aziende di caratura internazionale. Vi ammorbo sempre, le tre neopromosse devono aiutare la Serie B. Il Lecce per tre anni deve continuare ad aiutare la cadetteria”.

Sul cambio di mentalità: “La chiarezza con cui io ho parlato oggi si cala nella realtà in cui c’è bisogno di un metro. Dobbiamo chiedere alla nostra tifoseria di fare un passo in più. Dopo sei o sette sconfitte devono aiutarci. Abbiamo bisogno di un sostegno anche alla settima e all’ottava sconfitta. I nostri ragazzi hanno sentito la pressione. Se in altre parti d’Italia dopo quattro sconfitte si contesta, qui c’è bisogno di uno sforzo in più anche nelle estreme difficoltà. In questi anni, abbiamo avuto una tifoseria pazzesca che ci ha sostenuto in ogni parte d’Italia. I successi di questi anni sono figli di un apporto della tifoseria e della curva. C’è stato un corto circuito. La contestazione su Pantaleo che si è ammazzato quest’anno non l’ho compresa. È rimasto molto amareggiato perché ha dato tutto quello che poteva dare. Non mi è piaciuto l’attacco di qualche giornale o di qualche trasmissione alla nostra curva. Ci hanno sostenuto sempre, fanno chilometri. Quel coro su Pantaleo che non ho capito non deve mettere in ombra una curva come la nostra. Le riflessioni di Pantaleo erano altre, lo sa che ci possono essere dei corti circuiti. Se la contestazione riguarda la scelta tecnica, la responsabilità non è dell’area tecnica ma dipende dalla disponibilità economica. Lui avrebbe voluto prendere sicuramente un giocatore dalle indubbie qualità. Con quel budget di più non si poteva fare. Se dopo la Sampdoria fossi stato zitto, avrei fatto pensare che con i mezzi avuti il direttore aveva sbagliato. No, il Direttore Corvino ha fatto il massimo con quelle risorse. La responsabilità di alcune scelte sono mie”.

Sul budget: “Ho detto a Pantaleo che se dovessimo vendere qualcuno, per sua scelta, il budget verrà rivisto verso l’alto. Il budget di oggi non prevede cessioni”.

Sul premio primavera: “Un piccolo regalo che verrà fatto a tutti. È una cosa, però, che rimane nello spogliatoio”.

A livello personale: “Vincere tanto così come abbiamo vinto noi, bisognerebbe spendere venti volte di più. Chiunque venga entra in un contesto magico. Chi arriva qui vive gli anni più belli della carriera. È un contesto tale che genera delle condizioni irripetibili. Mi porto a casa il rapporto viscerale della gente e i rapporti umani con i giocatori e con lo staff. Il rapporto umano è alla base per raggiungere degli obiettivi. Vedere quello che è successo a Monza nello spogliatoio è stato bellissimo. Ognuno si è emozionato”.

Infine, su Pongracic: “Abbiamo qualche giorno in più. Abbiamo parlato solo per esercitare i diritti di riscatto ai quali potrebbe seguire il diritto al controriscatto”.