Novoli – Sì, Ronaldinho è stato a Novoli, forse un’apparizione che non tutti hanno avuto il sentore di percepire vista la fugacità del momento, perché accompagnata da un generale parapiglia che ha reso difficile l’identificazione chiara del campione dagli spalti. Eppure sotto quel basco scuro e dietro gli occhiali da sole c’era proprio lui: il talento brasiliano già campione di Milan e Barcellona. Ma andiamo con ordine, sono passate non da molto le ore 18 quando i cancelli dello Stadio Comunale “Totò Cezzi” si sono spalancati per permettere alla Mercedes del brasiliano di entrare.
L’occasione è di quelle importanti, il 2017 è infatti l’anno in cui ricorrono i 75 anni dalla fondazione del Novoli Calcio e come avvenne in passato, precisamente nel 1966, con la storica visita del Milan di Rivera, oggi è stata la volta di un’altra storica visita, quella appunto di Ronaldo De Assis Moreira. L’ex Pallone d’Oro ha fatto sosta a Novoli in quanto impegnato nel Salento in un tour promozionale de “I Vini dei Campioni” della Vitivinicola Cordella 1911, affinché potesse incontrare lo staff tecnico e dirigenziale con tutte le formazioni della Scuola Calcio Asd Novoli.
Si sono avvertite tutte le pochissime ore di preavviso ricevute per la gestione dell’evento che hanno lasciato in balia di pochissime persone l’organizzazione della visita, a cominciare dai pochi uomini della sicurezza che hanno faticato a contenere la mole di persone presenti all’arrivo di Ronaldinho. Quello che sarebbe dovuto essere l’incontro del campione con la stampa all’interno degli spogliatoi è diventato invece una corsa senza traguardo per alcuni cronisti presenti che per motivi apparentemente inspiegabili, si sono visti chiudere la porta in faccia, nonostante l’ingresso di altri colleghi, nonostante fossero come gli altri muniti di pass e nonostante si trovassero lì per garantire un servizio e per scopi lavorativi.
Poco dopo Ronaldinho ha fatto il suo ingresso in campo, accompagnato dalle ovazioni provenienti dagli spalti, ma sebbene si tratti di uno dei migliori calciatori della propria generazione, in grado di smarcarsi dai più temibili difensori, l’attaccante brasiliano ha sofferto non poco la ressa continua dei giornalisti, che non disponendo di una zona delimitata per raccogliere le dichiarazioni e scattare foto e video, sono stati costretti a vagare intorno al calciatore; e dei ragazzi delle scuole calcio, i quali non trovandosi anch’essi seduti in un settore delimitato hanno assediato il Gaùcho, andandogli incontro, anziché il contrario. Tutto ciò ha inevitabilmente fatto da schermo per quanti invece si trovavano assiepati sugli spalti del campo sportivo e hanno faticato ad intravedere il campione del mondo, ed ha purtroppo impedito l’esibizione con il pallone del talento di Porto Alegre.
Poche le sue parole al microfono, quelle che bastano per salutare i presenti e per ricevere le acclamazioni del pubblico per ogni saluto e cenno con la mano in loro direzione. Poi, dopo questi brevi momenti, complice anche il ritardo con il quale ha fatto la sua comparsa al “Totò Cezzi”, Ronaldinho è rientrato in direzione della sua automobile, lasciando quanti sono accorsi anche solo per poter dire di averlo visto un istante.
Problemi logistici a parte, l’impressione è che comunque resterà un evento da raccontare negli anni a venire, una visita storica che ha visto calcare il suolo del campo sportivo di Novoli da parte di uno dei più grandi giocatori della storia del calcio, e che ha reso per alcuni istanti il piccolo campo novolese alla stregua di un campo da gioco dello stadio di una grande squadra, con i tifosi fuori e i campioni dentro.