Dopo la sentenza in cui il TNAS ridimensiona la posizione del Lecce e di Semeraro ma ne conferma in parte le condanne, abbiamo contattato in esclusiva l’avvocato Saverio Sticchi Damiani che ha curato la difesa della società e dell’ex presidente nel processo relativo al calcioscommesse.
Avvocato, cosa pensa della sentenza del TNAS sul Lecce?
È una sentenza abbastanza clamorosa perchè dice che c’è stato solo un tentativo di combine ma la partita non fu alterata. Secondo il TNAS c’è stato qualche contatto nei giorni precedenti ma non c’è stata un’effettiva alterazione del match che si è svolto in maniera regolare.
Secondo i giudici la partita si svolse regolarmente e non si può escludere che Quarta abbia agito autonomamente nel tentativo di combine. Come si concilia questa ricostruzione con la condanna, seppur ridimensionata, del Lecce e di Pierandrea Semeraro?
Nella giustizia sportiva anche il solo tentativo è sufficiente per decretare la retrocessione. A questo punto, però, sembra una sanzione abnorme perchè hanno retrocesso il Lecce per un tentativo di combine non andato in porto. Questo dal punto di vista formale è possibile perchè il codice lo prevede ma rispetto a quello che c’è stato quest’estate mi sembra una decisione eccessiva.
Quanto possono aver influito sul TNAS le sentenze di primo e secondo grado? È possibile che i giudici abbiano voluto evitare situazioni imbarazzanti ai colleghi che avevano giudicato il Lecce in precedenza?
Secondo me il TNAS ha agito in modo libero e non si è fatto condizionare in alcun modo dai precedenti giudizi. Sicuramente l’ultima sentenza è il frutto di un lavoro più puntuale e accurato dei giudici che hanno potuto lavorare per molti mesi su questa vicenda. Probabilmente, invece, le prime due sentenze molto più severe sono state frutto di un lavoro che necessariamente è potuto andare avanti per poco tempo visti i tanti casi da studiare contemporaneamente: forse sarebbe stato opportuno cambiare qualcosa dal punto di vista organizzativo. La vicenda del Lecce era complessa e solo un esame complesso avrebbe potuto portare a cogliere degli elementi che affermano che i tifosi hanno assistito ad una partita vera. Forse, poi, tutta quella voglia di condannare in maniera precipitosa Semeraro come l’ideatore di questa situazione così antisportiva era in parte infondata visto che la posizione dell’ex presidente del Lecce ne esce ridimensionata.
Quanto sarebbe cambiata la situazione se il TNAS si fosse espresso con più tempestività?
Avevamo chiesto una sentenza del TNAS prima dell’inizio del campionato ma questa non è arrivata, la Lega ha autorizzato ugualmente l’inizio della stagione e proprio l’inizio dei campionati ha fatto venire meno l’urgenza del terzo grado di giudizio. I tempi ci possono stare ma non abbiamo avuto la pronuncia urgente che avevamo chiesto. Ora ormai siamo a metà campionato quindi non c’è in ballo il ripescaggio. Noi qui abbiamo avuto una pronuncia di terzo grado che introduce una novità assoluta: il derby è stato regolare ma ormai il campionato in cui è stato inserito il Lecce è in fase molto avanzata. Mi sarebbe piaciuto se ci fosse stata data la possibilità di giocare tutte le nostre carte prima dell’inizio del campionato.
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