Lecce – Il Corpo Forestale dello Stato sarà abolito e il suo personale transiterà in altri corpi. Succederà non appena il testo della riforma della Pubblica Amministrazione sarà definitivamente votato dalla Camera la prossima settimana per poi transitare al Senato per la definitiva approvazione. Grazie a un emendamento del relatore Francesco Carbone (Partito Democratico) viene approvata la decisione di assegnare molti dei mezzi del Corpo Forestale dello Stato ai Vigili del Fuoco mentre il personale in servizio ad altre forze di polizia o anche alle Pubbliche Amministrazioni.
“Appare poco probabile che si riesca a garantire lo stesso livello di tutela dell’ambiente e del benessere della fauna senza il Corpo Forestale, struttura che svolge in modo precipuo questa funzione. A differenza di quanto ritiene il governo Renzi, il CFS ha svolto funzioni preziose nella nostra società, ma, a quanto pare, sarà presto smembrato e diventerà l’ennesima vittima della cattiva gestione delle risorse pubbliche e di una spending review incapace di intervenire su quelle che sono le falle e i principali difetti dell’amministrazione pubblica, come incarichi esterni e stipendi dirigenziali che non trovano eguali in tutta Europa.
Non si cancellano con un tratto di penna 192 anni di storia del glorioso Corpo Forestale dello Stato. Il Disegno di Legge di riorganizzazione delle Amministrazioni Pubbliche prevede lo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato ed il passaggio (poco chiaro e tutto da stabilire) in altra arma o forza senza tenere conto che si tratta dell’unica forza di polizia ad ordinamento civile specializzata nella tutela del patrimonio naturale e paesaggistico, nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale e agroalimentare.
In particolare, qui a Lecce, posso tranquillamente affermare che senza l’ausilio o l’intervento della Forestale giammai saremmo riusciti a risolvere innumerevoli problemi e questioni legate alla tutela dell’ambiente, del paesaggio e degli animali. Fondamentali sono sempre stati gli interventi del nucleo di Lecce per la difesa del patrimonio boschivo dagli incendi, per la tutela della fauna selvatica, per la prevenzione e la repressione delle violazioni in materia di benessere degli animali, per il controllo sul commercio internazionale delle specie di fauna, di flora e di animali d’affezione ma anche e, soprattutto, per la tutela e difesa del paesaggio in riferimento ai reati di abusivismo edilizio, soprattutto, lungo la nostra costa.
Chi garantirà allora, da un giorno all’altro, gli attuali livelli di presidio dell’ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentare e la salvaguardia delle professionalità esistenti? Questo, il nostro premier, impegnato com’è sulla scena internazionale, ha avuto il tempo di chiederselo?”