Dopo “Puertu Piccio” a Porto Cesareo e “la Saponara” di Torre Lapillo, le principali baie dell’Amp tornano sicure e sostenibili. Il presidente di remì Calasso: “intervento storico, partecipato ed inclusivo che ripristina legalità e sicurezza”.
Sono state avviate nei giorni scorsi, le operazioni finali di bonifica dello specchio acqueo di “Torre Squillace” e “Villaggio Lorenzo”, entrambe frazioni neretine ricadenti nella competenza territoriale dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo. Si tratta di un’attività progettuale importante e fondamentale, soprattutto dal punto di vista della tutela e salvaguardia ambientale, già avviata in altre baie o cale del litorale come “Puertu Picciu” a Porto Cesareo, specchio acqueo sito di fronte all’isola Grande o dei Conigli, o presso la “spiaggetta della Saponara”, baia sita di fronte a Torre Lapillo. Fattivamente l’attività prevede la completa rimozione di centinaia di corpi morti illegalmente abbandonati in oltre 50 anni di ormeggio abusivo attuato indiscriminatamente dall’uomo e di diversi scivoli in cemento per la calata in mare dei natanti. Si tratta, come detto, dell’ultimo atto di un riordino legale ed ambientale ampio e sviluppato su tutti i 15 chilometri del litorale costiero della riserva nazionale, avviato oltre un anno fa dall’ Amp “Porto Cesareo”, in sinergia con i comuni di Nardò e Porto Cesareo che fanno parte del Consorzio di gestione, con la Capitaneria di Porto di Gallipoli e dall’Ufficio Locale Marittimo Torre Cesarea che di fatto hanno coordinato gli interventi per il ripristino della legalità e della sicurezza, senza dimenticare, nel caso specifico di Tore Squillace, la collaborazione del locale Comitato di Quartiere.
Un progetto ed un’attività per certi versi storica, che cambia il verso ai territori di questo lungo tratto di coste dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo”, per anni lasciato abbandonato e soggetto purtroppo a continuo e crescente abusivismo, tanto edilizio quanto ambientale, con non trascurabili ricadute negative su territorio e mare letteralmente scempiati dall’azione antropica dell’uomo.
Soddisfatti ed orgogliosi di questo ennesimo intervento si sono detti sia il presidente del Consorzio di Gestione dell’Amp Porto Cesareo Remì Calasso, sia il direttore della stessa Paolo D’Ambrosio, che hanno tenuto a ringraziare l’intero Cda del consorzio di gestione ed i singoli consiglieri cesarini e neretini, per il grande lavoro svolto e l’attività condotta. Proprio il presidente di Amp Remì Calasso ha poi illustrato nello specifico il progetto Torre Squillace e la natura degli interventi in corso di svolgimento. “Nello specifico le attività di riqualificazione di Torre Squillace e Villaggio Lorenzo – hanno spiegato proprio Calasso e D’Ambrosio- stanno riguardando oltre 200 metri di arenile formato da finissima sabbia bianca che finalmente sarà restituita alla comunità già dalla prossima stagione estiva. in questi giorni mezzi meccanici e personale qualificato stanno procedendo alla rimozione di tutti gli scivoli in cemento creati abusivamente e di centinaia di massi in cemento e ferro abbandonati sul fondo marino dell’insenatura dove avveniva l’ancoraggio abusivo delle piccole imbarcazioni da diporto. Una situazione che perdura da mezzo secolo – rincarano -. Inoltre, verrà interdetto l’accesso veicolare sulla spiaggia, già vietato per legge e segnalato da cartellonistica verticale e ripristinate alcuni tratti stradali con lo spandimento di materiale naturale senza impermeabilizzazione del suolo”. Poi la chiusura con ringraziamenti ai residenti. “Siamo soddisfatti e felici perché si è trattato di un intervento davvero sinergico ed inclusivo -concludono-. Un intervento che ha visto fin da principio il coinvolgimento dei residenti locali affinché potessero apprezzarne l’iniziativa e il mantenimento nel futuro”.