Lecce – Verrà presentato martedì 18 giugno 2013 alle ore 18.00 presso l’Open Space di Palazzo Carafa in piazza S. Oronzo a Lecce, il progetto “La carta Archeologica Subacquea della Puglia meridionale. Il sistema informativo territoriale in rete”.
Il progetto, proposto dal Comune di Racale, è stato realizzato in collaborazione con Provincia di Lecce, Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, Comune di Ugento ed Esri Italia e finanziato con un bando del 2011 del Consorzio Universitario Interprovinciale Salentino.
Saranno presenti: Angela Barbanent, Vicepresidente e Assessore ai Beni Culturali della Regione Puglia, Antonio Gabellone, Presidente della Provincia di Lecce e Presidente del CUIS, Luigi la Rocca, Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, Giuliano Volpe, Rettore dell’Università di Foggia, Mario Lombardo, Direttore del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, Piero Coffaro, Esri Italia Spa, Paolo Gull, Docente di metodologia e tecnica della ricerca archeologica all’Univesità del Salento, Rita Auriemma, Docente di archeologia subacquea all’Università del Salento, Angelo Cosso, Archeologo subacqueo all’Università del Salento.
Si tratta della versione informatica della “Forma Maris Antiqui” ed è costituita da circa 650 ritrovamenti archeologici subacquei tra relitti, relitti ipotetici, aree di frammenti fittili, ritrovamenti isolati e strutture, individuati lungo la costa della Puglia meridionale.
In questa versione informatica si hanno alcuni sviluppi, che riguardano la modalità di catalogazione del dato, del lavoro pubblicato in versione cartacea “Salentum a Salo” (Auriemma 2004) sulle evidenze archeologiche del comparto costiero della Puglia meridionale, da Egnazia (Brindisi) a Leuca (Lecce) sul versante adriatico, e sino a Taranto lungo il litorale ionico, per un totale di circa 350 km di costa. Il progetto ha come obiettivo, tramite la condivisione dei dati tra gli utenti, quello di garantire visibilità al patrimonio sommerso, conciliare il lavoro degli archeologi e il contributo degli appassionati, offrire soluzioni di tutela e promuovere nuove forme di turismo culturale.
La carta archeologica è sviluppato su piattaforma ArcGIS (ArcGIS online, www.arcgis.com) unica pecca il fatto che non sia gratuita.
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