La mela ha assunto una moltitudine di significati simbolici nel corso della storia: la mela del caos che Afrodite ricevette da Paride nella mitologia greca, la mela di Adamo ed Eva (anche se non si tratta propriamente di una mela), quella che cadde in testa a Newton, quella che Biancaneve morse disgraziatamente, fino a diventare una città, New York, denominata “la grande mela”, e un’anonima azienda di informatica americana (la Apple).
Ma cos’è questa mela che si insinua in ogni nostra storia? Di cosa è simbolo veramente?Iniziamo sfatando alcune credenze di poco conto, magari, all’apparenza. La mela è un “non-frutto”, una definizione scientifica che sta ad indicare tutti gli organismi che non si formano solo dall’ovario ma anche da altre parti del fiore come il petalo e il ricettacolo. Lo sono anche la fragola, la pera o il fico. Di diverso da questi ultimi, così come da tutto il resto, la mela ha la follia e l’unicità. Esistono mele di centinaia di colori e sapori diversi, solo in Italia ne esistono circa 2000 varietà. Immaginate mele piccole come noci che sanno di mango, mele viola sapor di banana, fragola o, perché no, di patate e tutto ciò che la creatività pazzesca della natura può sfogare quando è libera. Questa peculiarità è dovuta al fatto che piantando il seme di una mela della varietà che si vuole riprodurre, essa porterà a un risultato sempre diverso. Ergo il padre sarà sempre diverso dal figlio.
Di fatto, non troverete semi di mela in negozio mentre potreste trovare facilmente quelli di zucchina.
Ma allora perché in negozio possiamo trovare tutti gli anni le stesse varietà di mele? Perché queste mele non vengono riprodotte tramite il seme, ma tramite innesto, ovvero innestando un ramo dell’albero di mele che si sceglie in un altro: il ramo crescerà, si diramerà e farà i frutti “giusti”.
Noi mangiamo mele frutto di centinaia di innesti derivanti da un unico albero madre a seconda della varietà. Le mele che troviamo al supermercato, che rappresentano il 90 % di quelle in commercio, non sono che 7/8 varietà (naturalmente si intende il caso italiano).
Il motivo di tutto ciò è economico: la coltivazione e la distribuzione su larga scala non possono gestire una varietà infinita. Le mele in commercio vengono così selezionate in base alla facilità di produzione, trasporto e conservazione piuttosto che per sapore, consistenza o profumo.
La mela, se si vuole accettare questa chiave di lettura, è un po’ come noi esseri umani. Ciò che sarà dipende in parte dai suoi genitori, ma soprattutto dalla terra che gli darà il primo germoglio e come verrà trattato di lì in poi.