Lecce – Affidato il servizio straordinario di pulizia degli arenili del litorale leccese. Lunedì mattina la ditta Almiverde s.r.l. da Torchiarolo, aggiudicataria dell’appalto, comincerà da Spiaggiabella e in poco più di una settimana, dovrebbe terminare tutti gli interventi, sia quelli meccanizzati, sia quelli manuali, in tutte le spiagge delle marine leccesi, da Torre Rinalda fino a San Cataldo inclusi.
La gara d’appalto, esperita in tempi record attraverso il nuovo sistema del Mercato Elettronico delle Pubbliche Amministrazioni (MEPA) in cui gli enti come il Comune possono acquistare, per valori inferiori alla soglia comunitaria, i beni e servizi offerti direttamente online, è stata fortemente voluta dall’Assessore Andrea Guido per sopperire ai disagi causati dal ritardo con cui procede la più sostanziosa gara che prevede, invece, l’affidamento dello stesso servizio per i prossimi 4 anni con una base d’asta di 1 milione e 200 mila euro.
“Vista la lentezza con cui procedevano le operazioni inerenti l’affidamento del servizio, considerato che la stagione balneare ormai si può ritenere avviata – ha commentato Guido – ho preferito avviare, parallelamente, una procedura di gara per un importo sotto soglia che potesse garantirmi gli interventi in tempi ristretti. Ciò nelle more dell’affidamento dell’appalto completo che ci farà dormire sonni tranquilli per i prossimi 4 anni. Si tratta di un intervento straordinario dettato da una situazione di emergenza e voluto negli interessi di tutti, cittadini, vacanzieri e operatori del settore turistico”.
Puntuali arrivano anche le raccomandazioni dell’assessore: “Nonostante il rischio di risultare estenuante e ripetitivo – ha fatto inoltre sapere Guido – anche quest’anno devo rivolgere un appello ai miei concittadini e ai turisti che cominciano ad affollare le nostre marine affinché diano una mano all’Amministrazione Comunale contribuendo con il proprio comportamento a non vanificare gli sforzi effettuati. Al mare, ogni atteggiamento che non tiene conto della necessità di salvaguardare l’ambiente, danneggia l’immagine dei nostri lidi agli occhi dei visitatori e produce un aumento dei costi del servizio di igiene e nettezza che, a lungo andare, si ripercuoteranno sempre sulle nostre tasche, le tasche di noi leccesi. Lo sapevate che un fazzolettino di carta abbandonato richiede almeno 3 mesi per essere completamente smaltito? Una cannuccia 30 anni e un chewing-gum 5 anni? E sono tante altre le cose che gettate, in spiaggia, richiedono così tanto tempo prima di essere smaltite, anche materiali che consideriamo innocui, come la buccia di un frutto: ci vogliono almeno 2 anni. Più il rifiuto è complesso, più tempo occorre: un accendino e una bottiglia di vetro richiedono almeno 1.000 anni per poter essere smaltiti e un millennio è necessario anche alle bottiglie di plastica, che poi non si dissolveranno mai totalmente.
Esistono alcuni piccoli e semplici accorgimenti – ha incalzato Guido – che, come bagnanti, possiamo seguire per limitare l’impatto della nostra permanenza in spiaggia sull’ecosistema come, ad esempio, anche se potrebbe sembrare scontato, non usare le spiagge come depositi di rifiuti; non abbandonare sacchetti di plastica né in mare né sulla spiaggia perché, oltre a causare degrado, provocano la morte per soffocamento di animali marini come le tartarughe; fare attenzione quando si fuma a non gettare via il mozzicone, una sola cicca di sigaretta può inquinare un metro quadrato di mare; scegliere solamente creme contenenti filtri solari a base di minerali, come l’ossido di zinco perché la maggior parte delle creme ad alta protezione, disciolte in acqua, danneggiano l’ecosistema marino; evitare di usare shampoo e bagnoschiuma quando si fa la doccia in spiaggia o in barca; non raccogliere pezzetti di corallo o di granito, o conchiglie o gusci, si tratta di patrimoni naturali e parti fondamentali dell’ecosistema che portati a casa sembrerebbero solo un macabro trofeo; non accendere fuochi in spiaggia o nella macchia mediterranea limitrofa, l’estate è la stagione degli incendi e alcuni di essi sono inavvertitamente causati da turisti distratti che perdono il controllo delle fiamme o lanciano nella vegetazione sigarette ancora accese; rispettare la fauna marina e terrestre e limitare l’inquinamento acustico perché motori accesi a lungo, schiamazzi, stereo e radio a tutto volume, oltre a infastidire i vicini d’ombrellone, disturberanno gli uccelli nelle vicinanze dei litorali; ricordarsi che la pesca subacquea è vietata a distanze minori di 500 metri dalle spiagge dove siano presenti bagnati, e di ributtare in mare i piccoli pesci pescati o, meglio ancora, trovare altri passatempi più sostenibili e rispettosi della fauna acquatica, come lo snorkeling.
Vogliamo che le nostre spiagge e le nostre marine – ha concluso l’assessore – si presentino salubri e pulite affinché concittadini e turisti possano trovare un litorale decoroso e attraente e affinché le aspettative dei visitatori, anche in termini di marketing territoriale, non vengano mai deluse. Non sporcare le spiagge e differenziare il più possibile i rifiuti deve essere un impegno morale per tutti. Dobbiamo comprendere che ogni piccolo comportamento incivile, se moltiplicato per gli innumerevoli cittadini e turisti ‘distratti’, porta a considerevoli danni di carattere ecologico ambientale e di sviluppo del territorio in termini turistici”.