Lecce – Un intero sciame di api portato in salvo dall’amore e dall’ingegno di un gruppetto di uomini composto da un appassionato, un professionista apicultore e dall’Assessore all’Ambiente in persona. Accadeva ieri pomeriggio presso la struttura universitaria dell’ex Istituto Principe Umberto di Lecce, in Viale Gallipoli. Puntuale la nota di ringraziamento del Coordinatore Generale della struttura universitaria, Ing. Antonio De Vitis, il quale ha deciso di scrivere personalmente al Sindaco e allo stesso Assessore Andrea Guido per ringraziare della tempestiva ed eccellente soluzione di un problema che aveva determinato notevole preoccupazione sia per il personale tecnico amministrativo addetto alle pratiche d’ufficio dell’Area Studenti, sia per i giovani utenti della struttura.
“Questo è il periodo della sciamatura – ha spiegato Marco Faggiano, l’apicultore leccese che ha partecipato all’intervento – la Regina con un manipolo di fedeli abbandona l’arnia alla sua succeditrice; contemporaneamente, poi, la popolazione aumenta notevolmente ed è per tale motivo che è molto facile trovare interi sciami aggirarsi nelle aree rurali e, qualche volta, anche in quelle urbane. Nella sede universitaria del Principe Umberto, in particolare, era successo che uno sciame vagante aveva deciso di costruire il suo nuovo alveare all’interno di una fessura collegata all’intercapedine della muratura perimetrale dell’edificio. Nessuno sarebbe stato in grado di portare fuori l’intero sciame senza danni per le api ed è per questo che il merito principale dell’impresa va riconosciuto all’amico restauratore e professore di Storia dell’Arte Gianpaolo Buscicchio, che in una sola notte è riuscito a progettare e costruire un prototipo di aspira-sciami realizzandolo unicamente con materiali riciclati e utilizzando, in particolare, il propulsore di una vecchia aspirapolvere rinvenuta il giorno precedente nei pressi di un cassonetto”.
Grazie a questo marchingegno, collegato con un tubo terminale ad un’arnia artificiale in polistirolo, quindi, si è potuti procedere all’aspirazione dell’intera popolazione senza nessun danno collaterale riuscendo a garantire nel contempo la sicurezza della sede universitaria e l’incolumità di impiegati e studenti sventando l’ipotesi di una breccia nel muro, unica soluzione plausibile fino al momento dell’intervento di Guido e dei due volontari.
“Non mi stancherò mai di ripetere che l’Ape è vita – ha commentato l’Assessore Guido – Com’è ampiamente risaputo e accertato scientificamente si tratta di un essere vivente che riveste un ruolo fondamentale per la tutela della vita e della biodiversità. Le api, infatti, oltre ad essere un ottimo indicatore biologico perché rivelano la presenza di prodotti chimici come i fitofarmaci e oltre ad essere capaci di indicare l’inquinamento di metalli pesanti e radionucleidi, costituiscono l’elemento insostituibile nell’attività d’impollinazione e quindi di propagazione delle specie vegetali coltivate e naturali. Senza le api, infatti, non sarebbe possibile produrre ortaggi, frutta, foraggi e sementi di qualità. Ma non ci dimentichiamo – ha concluso l’Assessore – che l’allevamento delle api costituisce anche un’importante ricaduta economica sul territorio grazie alla produzione di miele e di molti altri prodotti come cera, pappa reale e propoli, particolarmente utili nell’alimentazione e nella preparazione di cosmetici e farmaci. Questi sono i motivi per cui ho voluto fortemente incentivare l’apicoltura, specie nelle aree del Parco di Rauccio. Sono convinto che questa attività possa essere un valido e concreto strumento di valorizzazione del territorio in molti suoi aspetti e una preziosa occasione per trasmettere amore e rispetto per la natura”.