Novoli (Le) – Al consigliere Giovanni De luca, anch’egli sensibile alle tematiche ambientali, abbiamo chiesto di esprimere le sue considerazioni circa il progetto “Puliamo il mondo”; punto di arrivo o partenza per una nuova coscienza di rispetto dell’ambiente e valorizzazione delle risorse.
Il problema ambientale è un problema di cultura e di sottocultura. È legato ad un grado di civiltà dei popoli e delle genti, dalla capacità di capire ed incidere sui meccanismi economici ed alle loro derive, dai loro effetti che paradossalmente diventano causa di disordine generalizzato. L’ambiente oggi non può più essere considerato quello spazio fisico nel quale ci si rapporta e si correlaziona, ma deve essere visto come motivo scatenante della distruzione del pianeta, al pari di una guerra mondiale atomica.
Entrambi possono essere causate dall’uomo, da un modo sbagliato, quando non criminale, dell’utilizzo spropositato delle risorse naturali, unitamente a comportamenti voluti che provocano catastrofi di immane portata soprattutto quando si ragiona in termini di mero profitto economico e di perdite di vite umane.
Il sud dell’Europa è l’area dove si concentrano la maggior parte dei problemi legati ad un ingiusto rapporto di equilibrio fra uomo e natura, che sconfinano in vere e proprie “rotte” criminali verso la Puglia e verso la Campania-Calabria, di rifiuti gestiti da eco-mafie per essere sotterrati in cave abusive, già oggetto di reati ambientali di escavazione. Proprio l’Italia, il nostro bel paese, è anche crocevia di traffici internazionali di rifiuti, provenienti dai paesi europei e destinati in Nigeria, Mozambico, Somalia e Romania (si ipotizza che l’omicidio di Ilaria Alpi sia riconducibile a inchieste che la giornalista stava conducendo su questo tema).
Danni ambientali sono un boomerang di ritorno per il nostro pianeta e per il nostro “bel paese”; non possiamo ad esempio pensare ad uno sviluppo turistico e “riordino paesaggistico” se non debelliamo l’inciviltà di fondo e l’ignoranza che è sotto gli occhi di tutti. Tralasciando i temi di vetta, delle problematiche mondialiste e globali dei problemi che riguardano in maniera trasversale tutto il pianeta, il sud del mondo le subisce doppiamente, da lì vengono “usurpate le materie prime” rimandando indietro “rifiuti spesso tossici e pericolosi”. A Novoli, dobbiamo riflettere, a condizione che lo si faccia seriamente come il dibattito di questi giorni dimostra, sui risvolti negativi del progressismo finalizzato all’utilizzo consumistico di materie e oggetti.
In un ottica di produzione di beni di largo consumo contenuti in oggetti “usa e getta”, si è data l’impressione del risparmio sul prodotto contenuto, non pensando a tutta una serie di aggravi economici in materia proprio di smaltimento. Il paesaggio è pieno di arroganza e strafottenza di quel progressismo che nell’evoluzione sociale conformista ha prodotto solo danni di inciviltà, nella coscienza individuale ed in quella collettiva.
Alla luce dei fatti secondo Lei, nel nostro piccolo, da dove dobbiamo ripartire? C’è già qualche idea, qualche progetto che coinvolgerà il nostro paese? Iniziative del genere riescono a far “svegliare” i nostri concittadini?
Dobbiamo ripartire soprattutto dalle giovani generazioni formando coscienze. Con un gruppo di amici si è pensato di dare vita ad un contenitore nuovo “Progetto Sociale”, erede del Movimento per Novoli, che contiene una “branca operativa” come è quella dei “gruppi di ricerca ecologica”, con alle spalle un retroterra progettuale forte, con una operatività seria e mirata nella formazione delle giovani generazioni, con alleanze che vedano protagonisti i giovani cittadini del futuro. Faremo “le primarie del riciclo” , dove di settimana in settimana un ragazzo ed una ragazza, protagonista del “riciclaggio del vetro, della carta e della plastica”, sfideranno altre coppie, in maniera solidale ed equilibrata fra i due sessi, in un gioco al miglioramento sociale a “conferire meglio”, dietro la possibilità di ottenere vantaggi concreti dal conferimento fra rioni. Una sorta di caccia al tesoro, dove il tesoro sarà la salvaguardia dell’ambiente e la crescita sociale, culturale ed economica dell’individuo.
In una riunione per l’organizzazione della giornata Puliamo il Mondo”, fortemente voluta dal Vice Sindaco Gianmaria Greco, che colgo l’occasione di ringraziare come capogruppo dell’attuale Amministrazione, per l’impegno e l’abnegazione profusi, un concittadino ha avuto modo di affermare: “non è una giornata di raccolta fine a se stessa di materiali apparentemente inutili, i rifiuti, ma deve essere una giornata culturale”.
Bene, concordo e deve essere anche una giornata per socializzare e rilanciare la partecipazione attiva di una comunità che rischia, diversamente, fra l’altro di ammalarsi oltre delle patologie già note, soprattutto di una malattia peggiore, che ci si ammali nello spirito, nell’anima, di apatia e di disinteresse.
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