Bari – Il Commissario Straordinario per l’emergenza Xylella, Giuseppe Silletti, ha scelto di fronteggiare con ferma volontà la pericolosissima epidemia della xylella coinvolgendo maggiormente i sindaci delle comunità colpite direttamente e progressivamente nel sud della Puglia.
“Il piano che stiamo realizzando contrasta molto con i nostri sentimenti e con il nostro amato paesaggio, ma più passa il tempo più la situazione precipita. Non c’è altra soluzione oltre quello di attuare il Piano ed estirpare gli Ulivi colpiti da Decreto. La comunità europea è sul piede di guerra perché la malattia si diffonde e non possiamo più procrastinare le misure drastiche che sono necessarie. “
Il commissario ha fatto vedere le immagini aeree di Alezio, Matino, Gallipoli, Racale: è chiarissimo come dal 2013 al 2015 le piante di ulivo sono state progressivamente distrutte dal batterio parassita che nessuno sa come sconfiggere. I ricercatori dicono che il modo migliore è abbattere le piante infette, ma è anche problematico stabilire quali sono le piante infette, perché molte di esse non hanno una sintomatologia chiara.
“Ci sono 60 milioni di piante di ulivi e centinaia di alberi monumentali. La nostra parola d’ordine – ha detto Silletti agli amministratori che stanno subendo tensioni enormi – è difendere le piante sane. All’inizio pensavo che sarebbe bastato trovare qualche pianta infetta. Invece lo sputacchino si è sviluppato enormemente e sono a rischio territori enormi. Abbiamo fatto arare 80 mila ettari di terra siamo riusciti a fermare il vettore per il 90%. Ma ci sono troppi terreni abbandonati al loro destino”
Il sindaco di Guagnano, Fernando Leone, in rappresentanza dei comuni colpiti, ha consegnato una serie di proposte che il commissario si è impegnato a sostenere con il ministro, con il presidiente Michele Emiliano e alla commissione Europea di Bruxelles.
Ma Giuseppe Silletti non ha rappresentanza politica, né può modificare il decreto del Ministro e le norme comunitarie, Nei tre mesi e mezzo che gli restano da gestire può solo aumentare le forze per vincere una battaglia durissima. “La comunità europea esige una quantità enorme di campionamenti. Io ho individuato 100 forestali che nei prossimi giorni comporranno 25 pattuglie per fare il campionamento. Ma il nemico è subdolo.
Il prof. Savino, uno dei supertecnici impegnati a studiare l’invincibile parassita ha precisato: “Eradicazione non è estirpazione, è lotta al vettore patogeno. Gli scienziati non hanno ancora una soluzione contro la xylella. L’unica possibilità è rallentare al massimo la diffusione. Ci sono ipotesi di lavoro, ma la terapia vincente non si conosce. L’unica soluzione contro la xylella è la bassa temperatura. Sotto i 4 gradi il batterio muore. Ma nelle zone calde ci sta benissimo. E questa ‘brutta bestia’ ha tanti ospiti, per esempio le piante ornamentali, lasparago selvatico, l’euforbia, l’oleandro…Bisogna essere tempestivi; se non si contrasta in tempo questa epidemia i danni saranno incalcolabili!”
Silletti conosce bene la condizione dei sindaci che hanno l’opinione pubblica addosso e non sanno cosa dire agli agricoltori ma li incita a continuare nel sostegno al Piano, come stanno facendo gli agricoltori che hanno acconsentito ai tagli: “La xylella è pericolosissima e io non mi diverto ad abbattere le piante. Chiedo ai sindaci di far capire la gravità del problema e di controllare sui loro territori gli agricoltori in difetto. C’ è chi non manutiene i campi. Invece bisogna eliminare l’incolto, arare i campi e fare trattamenti fitosanitari preventivi”.
Silletti ha garantito di liquidare in pochissimi giorni il contributo economico ai coltivatori che stanno realizzando l’intervento di eradicazione.
“Bisogna fermare la desertificazione e salvare le piante sane”. Il commissario certamente non abbasserà la guardia fino alla fine del suo mandato.