Squinzano (Le) – In questi giorni a Squinzano si è avuto un notevole rallentamento nella raccolta dei rifiuti a cui ha fatto seguito ovviamente un aumento progressivo del disagio dei cittadini/contribuenti. Per fare luce sulla situazione, che potrebbe diventare critica, abbiamo pensato di chiedere chiarimenti.
Ci hanno risposto i rappresentanti dei lavoratori della ditta concessionaria della raccolta rifiuti e l’amministrazione comunale nella persona del dr. Claudio Taurino.
“Non ho nulla contro i lavoratori di Monteco ma, se non sono pagati, la colpa non è certo del Comune di Squinzano.
Andiamo con ordine: questa situazione non è nuova, perché già altre volte sindacati e ditta, quando hanno avuto problemi di pagamenti o di liquidità, si sono rivolti al Comune chiedendo di accelerare ove possibile sui pagamenti e/o di fare un piano di rientro. L’ultima volta è stata nel settembre 2011 presso la sede dell’ATO alla presenza del presidente avv. G. Garrisi. In quella sede, come nelle altre, il Comune, nell’interesse dei lavoratori e per far fronte a difficoltà aziendali, ha anticipato ciò che non aveva riscosso. È necessario sapere, infatti, che i pagamenti a Monteco sono stati effettuati sino al novembre 2013 e, quindi, ben oltre la misura incassata del corrispondente tributo visto che sono ora in corso di notifica le cartelle per il recupero dell’acconto scaduto il 30/9 ed il 30/11 2013, e che tra pochi giorni dovranno partire i solleciti per il saldo non versato con scadenza al 31 gennaio e poi prorogato al 31 marzo 2013. In concreto la Monteco per il 2013 ha incassato 11/12mi delle somme di sua spettanza, mentre al Comune mancano più di 600.000 euro delle somme TARSU. Il che vuol dire che, a fronte di 11/12mi pagati a Monteco, il Comune ha incassato solo 2/3 delle corrispondenti somme. Per il 2014 ancora devono essere approvate le tariffe che andranno in riscossione il 31 luglio, il 30 settembre e il 30 novembre. Quindi il Comune dovrebbe versare a Monteco somme non ancora incassate.
Attenzione il mancato incasso non è dovuto a ritardi del Comune, ma al governo centrale che l’anno scorso ha sbloccato la TARES solo il 29 ottobre e che quest’anno ancora a maggio cincischiava con la TARI. Infatti il ns Comune è tra i primi ad aver deliberato la TASI e tra i primi ad essere pronto a deliberare la TARI e proprio in previsione di ciò ed al taglio dei trasferimenti, sostituiti dalla TASI, ha deliberato puntualmente entro il 23 maggio u.s. Solo 11 comuni lo hanno fatto nella provincia di Lecce su 101. Ora la scadenza IMU è avvenuta meno di una settimana fa e Monteco, nonostante fosse stata rassicurata per tempo che con gli introiti IMU si sarebbe anticipato il pagamento dovuto sulle somme TARI prima della riscossione, ha fatto orecchio da mercante. Morale: 1) ora ci sono due ordinanze da adempiere e presto arriverà la diffida; 2) se non vedremo gesti di buona volontà, non anticiperemo alcunché e pagheremo quando incasseremo le somme come tutti i comuni italiani; 3) il prezzo di smaltimento dei rifiuti è pari quasi a quello dell’oro perché è fissato da pochissime imprese che operano in regime di oligopolio, quindi la percentuale di profitto è notevolmente superiore all’incidenza dei costi. Se qualcuno non paga non è certo per colpa del comune, ma forse perché il profitto non è mai sufficiente. Ognuno si assuma le proprie responsabilità”.
Un funzionario del sindacato dei lavoratori UIL Trasporti, da noi contattato, ha dichiarato testualmente: “Sembra che il comune sia in ritardo di pagamento dal mese di ottobre/novembre. Ad oggi non è pervenuta nessuna convocazione per le procedure di raffreddamento tra comune, azienda e sindacato. Se tale comportamento si protraesse sino al 26 giugno, provvederemo a dichiarare almeno una giornata di sciopero. Sia giovedì scorso sia lunedì di questa settimana si sono svolte delle assemblee sindacali per discutere della situazione, non riuscendo così a terminare il regolare servizio di raccolta rifiuti. Visto il disservizio, il comune ha così notificato all’azienda l’ordinanza sanitaria per terminare obbligatoriamente il servizio di raccolta. L’azienda successivamente ha notificato l’ordine ai lavoratori. Ci scusiamo con l’intera cittadinanza per il disagio arrecato”.
In situazioni come questa andare a cercare colpe è la soluzione più facile; intanto bisogna precisare che la responsabilità non è degli operatori della raccolta e neanche dei cittadini contribuenti.
Attaccare l’amministrazione per il recente evento “Città della Musica” è sterile, i costi sostenuti sicuramente sono ben poca cosa a quanto dovuto dal Comune al concessionario della raccolta. Quindi che fare? Un tavolo di raffreddamento, citato dal sindacato, che rappresentata i lavoratori, sarebbe cosa proficua; fermarsi in maniera ottusa sulle proprie posizioni, visto che un eventuale sciopero non è da escludere, sarebbe non auspicabile poichè rischieremo di trasformare questo paese in una nuova “Napule”.
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