Lecce – Lunedì 2 Marzo 2015 a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, si terrà l’incontro con i Comuni indicati da TAP come punti di approdo alternativi a San Foca: Otranto, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Brindisi.
L’obiettivo è quello di andare oltre il fermo “NO” della Regione Puglia al sito di San Foca e tentare di individuare una soluzione.
Nello studio presentato al Ministero dell’Ambiente nell’ambito della VIA, TAP inizialmente aveva individuato dodici ipotesi di approdo, dal Nord di Brindisi al Sud di Otranto, sottolineando che quello tecnicamente più valido sarebbe stato San Foca di Melendugno.
Approdo del gasdotto Tap ad Otranto? “Ci troveremmo a vivere l’assurdo di dover ospitare sulla nostra costa, nello stesso luogo (se TAP dovesse approdare ad Otranto) o al più, ad una breve distanza di circa 20 km (se TAP dovesse approdare a San Foca), ben due gasdotti”. Il sindaco Otranto, Luciano Cariddi, afferma anche che si sarebbe dovuto operare a livello nazionale e regionale una pianificazione preventiva che stabilisse quante e quali infrastrutture energetiche ospitare sul territorio, e dove farle approdare con il minor impatto.
Il sindaco di San Pietro Vernotico, Pasquale Rizzo, ha affermato di volersi rendere conto del progetto e delle conseguenze, sia negative che positive, che deriverebbero dallo stesso. Solo dopo aver fatto ciò, aprirà un confronto con i cittadini. L’auspicio del sindaco di Melendugno, Marco Potì, è quello che da parte degli altri territori non vi siano chiusure nette. Il primo cittadino di Brindisi, Mimmo Consales, invece sembra parlare chiaro: “Il nostro è un no categorico”. Dal comune di Torchiarolo arrivano parole durissime: “Non soltanto non vogliamo ospitare il gasdotto ma non consentiamo neppure che la condotta sottomarina tocchi il nostro comune” dice il sindaco Giovanni Del Coco.
Intanto TAP in questi giorni sta proseguendo i sondaggi, in 40 punti, lungo il tracciato a terra, di circa 8 chilometri, del gasdotto. Dal 24 febbraio infatti una squadra è a lavoro nell’area individuata per la collocazione del terminale di ricezione del gasdotto, area che si trova lungo la provinciale Melendugno – Calimera.
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