A.D.I.S.U. PUGLIA, una sfida per l’inclusione sociale: il 21 aprile a Bari si conclude il laboratorio con gli studenti dell’Università Aldo Moro

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Si conclude il laboratorio con gli studenti dell’Università Aldo Moro di Bari nell’ambito del Progetto ROTTE VARIABILI. In scena COSA VEDI? ESISTENZE IN VETRINA a cura del Teatro Koreja


Bari – Disabilità e inclusione sociale sono le parole d’ordine alla base del Progetto ROTTE VARIABILI, Servizi inclusivi per studenti universitari, un’iniziativa a cura della Regione Puglia – Politiche per il Lavoro, Diritto allo Studio, Scuola, Università, Formazione Professionale, finanziata da A.D.I.S.U. Puglia e promossa da Cooperativa Sociale L’integrazione Onlus, presieduta da Veronica Calamo.

Un modello di welfare che ADISU Puglia sostiene attraverso l’assistenza agli studenti disabili, orientamento e placement con l’obiettivo di favorirne la crescita personale e l’autonomia; acquisire e migliorare le capacità di socializzazione, favorendo così l’inclusione sociale e un miglioramento delle relazioni interpersonali.

Il progetto è stato avviato in tutti gli Atenei Pugliesi con attività specifiche. I servizi offerti hanno visto susseguirsi numerose attività volte sostenere gli studenti nello sviluppo di nuove competenze e nel potenziamento di risorse e competenze pregresse, tenendo in considerazione i singoli bisogni sia dal punto di vista organico sia dal punto di vista psicologico e sociale.

Giovedì 21 Aprile 2022 ore 17,30 l’Università Aldo Moro di Bari – Palazzo Chiaia Napolitano, Via Scipione Crisanzio, 46 – ospita COSA VEDI? ESISTENZE IN VETRINA, breve viaggio di un gruppo di persone che raccontano le loro storie; belle o brutte; facili o difficili; veloci o lente; ferme o in movimento.

Sul palcoscenico, guidati da Carlo Durante, attore e pedagogo del Teatro Koreja, gli studenti dell’Università Aldo Moro di Bari: Felice Cassanelli, Nicholas Colonna, Giovanni D’Auria, Andrea Dragone, Lorenzo Maselli, Gaia Miriam Pistillo, Giuseppe Settanni, Miriam Tamburrino.

A curare il laboratorio il Teatro Koreja, una realtà che il pubblico apprezza non solo per le sue qualità culturali, ma anche come agente di trasformazione sociale e strumento di crescita per la collettività, poiché mette le proprie risorse al servizio delle persone, anche quelle che soffrono una condizione di Cultural Divide povertà educativa, integrazione, migrazioni, disabilità. Nel corso degli anni, l’attenzione e la cura per queste tematiche sono diventate parte fondamentale del lavoro di Koreja, che porta avanti numerosi progetti sociali stimolando e favorendo, attraverso la pedagogia teatrale, la formazione globale della personalità e promuovendo l’inclusione dei soggetti fragili.

“I nostri incontri – spiega Carlo Durante – si sono tenuti tutti, dal primo all’ultimo, in un’aula dell’università di Bari all’interno di Palazzo Chiaia Napolitano. Quest’aula è un corridoio stretto e lungo, col pavimento in linoleum e per tutta la sua lunghezza è esposta alla strada e allo sguardo dei passanti attraverso una vetrata. Nessuna tenda a fare da filtro, nessun vetro specchiato. Abbiamo lavorato semplicemente “in vetrina” con tutti i nostri corpi, le nostre voci, le nostre difficoltà, le nostre storie. Non potevamo proprio l’ultimo giorno, quello in cui gli allievi attori incontrano il pubblico, spostarci in un altro luogo: un teatro, un’altra aula. Non avrebbe avuto senso per noi. Per questo invitiamo gli spettatori a venire ad ascoltare i nostri racconti proprio lì dove sono nati, sotto gli occhi dei passanti e nel cuore di ognuno di noi.”

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