“Godi fanciullo mio stato soave, stagione lieta è cotesta. Altro dirti non vò; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave”.
I celebri versi leopardiani ben si adattano alla descrizione della svolta registrata nella realtà dei nostri ragazzi… Lontana l’esistenza dell’idillio che caratterizzava le giornate spensierate, ora invece trascorse in solitudine, col cuore prigioniero tra le quattro mura della propria cameretta, lontani fisicamente dagli amici e dai compagni.
Provvidenzialmente arrivata la rassicurazione della ministra Azzolina che ha tuonato: ”La scuola non si ferma”, volendo tranquillizzare gli allievi. Non c’e tempo per indugiare, occorre diventare adulti. Quindi: schermo e mediateca, anziché mare e sport di squadra a cui molti alunni erano abituati. Pronti ad interrogarsi quando passerà questo pesante momento di coabitazione forzata H24. A quando le scorribande, i giochi di gruppo nelle case, la colazione a scuola, i rumori di gioia nel giardino, i primi amoretti, i progetti per il domani più vicino?!…
Un contesto come dissolto in una bolla di sapone! Ma non è tutto perduto! L’esperienza insegna che anche dalle cose negative s’impara, ed ecco che interviene la Dea Speranza, e, pian piano si fa strada l’idea che questi silenzi stranamente temprano l’animo. A qualcosa forse sono valsi i selfie in TV e sulle terrazze, compagna l’arte più nobile, conforto dei giovani e non solo, la musica.
In fasi delicate dello sviluppo psico-sessuale in cui prevale il legame di attaccamento alla madre e dalla quale, ahimè, nel contempo si opera lo svincolo affettivo, all’arrivo di figure significative con cui si instaurano nuovi rapporti simbiotici, c’è necessità di certezze. Ciononostante accade che, per fortuna, la positività e la voglia di vivere tra questi uomini e donne del futuro in contesti di emergenza la fanno da padrone. Presenti per la maggior parte del tempo i professori ,anche se in maniera virtuale, e gli ideali” personificati “della cultura immortalati dai libri. La “creattività” giovanile è una panacea per l’intera famiglia che si ri-struttura avvantaggiandosene, in quanto cellula della società.
È tempo di riflessione in cui si dà vita al “nosce te ipsum”(conosci te stesso) e mai come ora, appare paradossale, si avvalora il detto “il tempo è prezioso”, prima considerato roba per soli adulti. Il mondo che si era fermato, ora si muove, regalando il piacere dell’incredibile sorpresa, la natura rinasce e i colori dei fiori fanno ben sperare. Lo dimostra anche la comparsa di graziose, aerodinamiche, spettacolari specie di animali, una volta scomparsi nella campagna. È l’alba del nuovo giorno! Si prende parte ad una realtà tutta da vivere! Tutti invitati, nessuno escluso, qualcuno ancora in fila ad aspettare, sebbene lentamente, sa che conseguirà il traguardo; per i ragazzi tra poco, la fine dell’anno scolastico.
Riparte il gioco, assistiamo ad una nuova partita. È la festa della vita!