Porto Cesareo (Le) – Dopo la grande festa di S. Antonio Abate con l’accensione del grande falò lo scorso 16 gennaio a Novoli, domenica prossima, 26 gennaio 2014, come da tradizione ci sarà l’accensione del falò in onore del Santo a Porto Cesareo.
Ripercorrendo le tappe della nascita del culto e della festa nella comunità cesarina, ci ritroviamo negli anni della seconda guerra mondiale, quando mamma Oronza Colelli, è in pena per il figlio Edmondo partito in guerra. Afflitta dall’idea di non poterlo più rivedere, prega e fà un voto a Sant’Antonio Abate, cui è devota, affinché lo faccia ritornare sano e salvo.
Al termine della guerra, dopo l’armistizio del 1943, Edmondo torna a casa e mamma Oronza si appresta insieme alla famiglia a preparare una grande festa, ma soprattutto a mantenere la promessa fatta al Santo: la costruzione di una statua in cartapesta a grandezza naturale.
Da quel momento il Santo è onorato nella comunità cesarina, dapprima con il triduo in Chiesa, poi con il falò e i giochi organizzati per i ragazzi, come la cuccagna e la corsa con i sacchi.
Arriviamo all’8 dicembre di 47 anni fa, in cui Oronza muore, lasciando ai figli, che poi trasferiranno ai loro discendenti, la tradizione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio.
Festeggiamenti che, nel tempo sono stati organizzati da Paoluccio Martina, e che continuano grazie al lavoro e alla devozione di Giuseppe Calcagnile, dei suoi figli e di Antonio Martina.
Questo sarà il 74esimo anno in cui la tradizione si ripeterà: domenica 26 gennaio alle ore 19 ci sarà l’accensione della “focara” in località “Le dune” a Porto Cesareo.
Una festa che continua tra folklore, tradizione, religiosità, che il monaco orientale porta con sé.
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