Caro Duilio,
sei volato in cielo accompagnato dai colori freschi ed intensi della primavera, stagione a te tanto cara, che sempre ti ha ispirato cromatismi e immagini paradisiache immortalati in icone dalla purezza lineare, come la tua fede e la fantasia accesa e creativa del tuo spirito inquieto.
Nato da famiglia umile e numerosissima, cresciuto all’insegna dell’essenzialità in tempi in cui la povertà era nostra coinquilina, hai sempre e religiosamente considerato la sopravvivenza, specialmente durante e dopo la guerra, un dono di Dio, allorquando dicevi: “IMU MANGIATI LI ZZANGUNI PE MACCARUNI!”
La voglia di riscatto da tale triste situazione, comune a tanti novolesi nel dopoguerra, è stata determinante perché hai coltivato la tua creatività con impegno, riuscendo ad acquisire, senza mezzi e senza aiuti, una valida cultura ed eccellenti abilità artistiche.
Ti sei imposto subito all’attenzione del pubblico salentino grazie all’iconografia sacra, non c’era festività salentina in cui, con incomparabile bravura, non raffigurassi qualunque Santo o Madonna, tanto da guadagnarti il titolo di principe dei madonnari.
Musica e pittura erano le tue discipline in cui amavi cimentarti, inventando tecniche figurative per dipingere su ceramiche, su stoffe e quant’altro. Tu eri un artista poliedrico: la tua fisarmonica allietava le serate e le feste novolesi e dei paesi limitrofi, mentre con grande dignità ed onestà servivi Dio, il popolo e la famiglia che per te era la cosa più sacra.
Sei stato l’artista nobile, ricco di prodigalità e moralmente integerrimo, le tue opere venivano spesso donate a persone amiche, perché consideravi l’arte un dono gratuito di Dio che non doveva essere oggetto di baratto o di lucro. Hai saputo volare alto con le tue tele immortalando e nobilitando la natura: cieli tersi e luminosi, animali piante e fiori di rara bellezza, erano i soggetti a te cari che solevi ritrarre con maestria la magia dei tuoi colori.
La tua fede è palesemente manifestata nelle stupende icone orientaleggianti dei nostri Santi. Conscio del tuo passato avevi fatto della frugalità e dell’onestà mentale la tua bandiera, ti nutrivi dell’amore dei tuoi figlioli, delle melodie della tua fisarmonica, delle belle storie cantate e dello splendore dei tuoi paesaggi che hanno sbaragliato ogni stilema convenzionale.
Il tuo silenzio, il nascondimento nelle sofferenze, l’amore per la vita nella tua arte ha saputo regalarci magnifiche sensazioni estetiche suscitando, in quanti ti hanno conosciuto, stima ed ammirazione, anche se purtroppo “Nemo profeta in patria”.
L’eredità di Duilio è tanta e la sua lezione è ricca di valori che tanti di noi hanno smarrito: la bontà d’animo, l’umiltà, la dignità, il coraggio di guardare sempre avanti, la fede in Dio, la sacralità della famiglia, ma soprattutto ci ha insegnato quanto racchiuso nel famoso detto a lui tanto caro: “PER ASPERA AD ASTRA” .
Carissimo Duilio credo che queste parole simboleggino molto bene la parabola della tua bella esistenza e che tutti dovremmo esserti grati per avere, con la tua personalità, nobilitato ed arricchita la nostra modesta cittadina.
Nei nostri occhi resterà impressa la bellezza dei tuoi colori, nei nostri orecchi le dolci melodie della tua voce narrante e della tua fisarmonica.
Grazie Duilio, grande artista popolare novolese.