Carpignano S.no, tre giorni di festa per onorare “lu mieru” e celebrare la “Madre di tutte le sagre”

0
283

Carpignano Salentino (Le) – Si è svolta nei giorni scorsi la 42a Edizione della Festa te lu mieru: “La Madre di tutte le sagre”. Il tema della tre giorni è stato il teatro, un ritorno alle origini dunque, con la ferma convinzione di mantenere la tradizione del baratto in tutte le sue forme. Teatro e arte, musica e danza, vino e buon cibo, tutto all’insegna del divertimento popolare e tradizionale non tralasciando mai la voglia e la necessità di sperimentazione e innovazione, garantendo sempre e comunque un livello altissimo a 360 gradi.

La tradizione del baratto ha preso realmente vita il sabato sera, quando un forte temporale ha reso inagibile il palco principale, rischiando di mandare in fumo una delle serate più importanti dell’evento. È stato in quel momento che la presidente Stefania Bolognese, con un guizzo di forza e dando fondo a tutte le sue energie, ha deciso che la festa doveva continuare: “La tradizione musicale non necessita di strumentazioni convenzionali, voi siete dei grandi musicisti e la gente apprezzerà il vostro mettervi in gioco utilizzando gli strumenti in acustica, tra la comunità partendo dal basso. Mettiamo in atto il baratto! Andiamo ! Vi accompagno io tra la gente. Voi suonate e cantate loro danzeranno!”. Queste le sue parole che hanno dato il via ad una impensata, fino a quel momento, voglia di dare il massimo.

I grandi musicisti della serata, tra cui Giancarlo Paglialunga, voce storica del canto tradizionale popolare Salentino, hanno così dato vita alle “Ronde”, camminando tra i visitatori piacevolmente sorpresi, che affollavano le vie del paese dopo un serrato tam tam sui social.

Una Festa te lu Mieru tornata alle origini in tutto il suo ritrovato splendore per merito dei ragazzi dello staff che, alla fine dei tre giorni, sfatti dalla stanchezza, hanno sfoderato il loro sorriso migliore dandosi appuntamento al 2018.