Cefalea primaria cronica: che fare?

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Si apre un varco sulla sperimentazione dei metodi innovativi di presa in carico per la cefalea cronica invalidante, riconosciuta già tre anni fa come “malattia sociale”.

Grazie al decreto facente riferimento all’approvazione della Conferenza Stato-Regioni rilevabile dalle pagine della Gazzetta Ufficiale n° 167 del 19 luglio u.s., è ora possibile praticare una implementazione da parte delle Regioni di tale opportunità per la sperimentazione, ciò rappresenta una corsia preferenziale per il trattamento e cura delle persone affette da questa patologia neurologica.

Dopo un lungo oscurantismo concernente gli impatti economici e sociali di tale cefalea primaria invalidante, secondo un dispaccio del Ministero della Salute, si potrà attingere ad un fondo di 10 milioni di euro (tra il 2023 e il 2024) per la messa in atto di una metodologia sempre più d’avanguardia in tale contesto clinico. Tuttavia, previo accertamento diagnostico effettuato da uno specialista del settore presso un Centro accreditato che ne attesti la compromissione del funzionamento lavorativo, sociale, relazionale. I progetti aventi durata biennale, come su esposto, attendono approvazione dalle rispettive Giunte regionali entro la fine di questo anno in corso e poi successiva presentazione alla Direzione generale della programmazione sanitaria  del Dicastero della Sanità. Affinchè le sperimentazioni successive  osservino il giusto corso e ne derivino i conseguenti benefici sul welfare è indispensabile stilare entro il 31 gennaio 2025 una relazione finale dei risultati raggiunti sui territori interessati, che passerà alla lente degli esperti del Ministero della Salute.