“Come polvere” … il  breve testo poetico, tratto da: “L’amore non basta”, di prossima pubblicazione [VIDEO]

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Nasce dalla necessità di non dimenticare un fatto di cronaca accaduto nel 2006 e racconta in maniera descrittiva, tutto ciò che la giovane vittima subì. Si parlò di un raptus. Sappiamo bene quanto le problematiche neurologiche e psichiatriche siano utilizzate per mascherare o spiegare la violenza, quella che sfocia nell’atto estremo del “femminicidio”, ma che affonda le proprie radici in quell’atavico problema culturale che fa della donna un “oggetto” da possedere, il bersaglio prediletto di quell’essere, chiamato “maschio”, che non ha nulla a che vedere con l’Uomo di genere maschile.

Importante per noi donne, sottolinea l’autrice, sostenere tutte le donne vittime di violenza, qualunque essa sia: psicologica, verbale, fisica. Educare le nuove generazioni al dialogo ed al rispetto, perché la violenza si insinua lentamente e poi irrimediabilmente diventa una seconda pelle. Necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e favorire lo sviluppo di un rapporto simmetrico uomo -donna attraverso la promozione all’autodeterminazione ed il raggiungimento dei Diritti sulle donne e avere chiaro l’approccio di genere per inquadrare gli interventi da fare, perché non esiste una vittima ed un carnefice per definizione. Attenzione, dunque, ad ogni forma di violenza. Nella giornata del 25 Novembre si ricorda l’uccisione delle sorelle Mirabal, Patria, Minerva e Maria Teresa, massacrate nel 1960. Divenuta la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, per decisione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione n.54/134 del 17 Dic. 1999.