Lecce – Il Consiglio Comunale, nella seduta di oggi, ha approvato il nuovo Regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili e la costituzione delle unioni civili, che sostituisce quello in vigore del 2013 e introduce una novità importante: oltre alle sale comunali già destinate ai matrimoni, saranno inclusi anche siti privati convenzionati.
I luoghi dove sarà possibile unirsi ufficialmente in matrimonio, che riceveranno, quindi, lo “status” di Casa Comunale saranno a Lecce la sala giunta e l’aula consiliare di Palazzo Carafa (soggette ad eventuale trasferimento se subentreranno impegni istituzionali non previsti al momento della richiesta), la sala interna e il giardino dell’ex Conservatorio di Sant’Anna, la Villa Comunale (zona centrale), la sala dell’Ufficio Anagrafe di via Aldo Moro e i siti privati con convenzione, che saranno istituiti con delibera di giunta e individuati, appunto, come sedi di uffici separati dello Stato Civile.
Si tratta, nello specifico, di aree, spazi, spiagge, immobili, locali, strutture che devono essere dotate di alcuni requisiti oggettivi: la valenza estetica, culturale, storica o la destinazione turistica (palazzi nobiliari, strutture ricettive, masserie destinate al turismo rurale, agriturismi e siti di interesse monumentale, culturale, artistico e archeologico) e, poi, l’idoneità immediata per lo svolgimento dei matrimoni (non devono, cioè, richiedere ulteriori interventi strutturali e infrastrutturali). Rispetto alle sale comunali, legate agli orari di servizio, è più ampio il ventaglio di possibilità su giornate e orari delle celebrazioni per i siti privati che potranno effettuarle, di fatto, tutti i giorni della settimana, fatte salve le festività e ricorrenze civili e religiose e i giorni delle consultazioni elettorali.
Il Comune pubblicherà, a breve, un avviso pubblico per acquisire le candidature dei siti privati in possesso dei requisiti, che dovranno produrre tutta la documentazione richiesta a corredo dell’istanza, accolta dopo la positiva verifica da parte degli uffici che potrebbe includere anche un sopralluogo.
I rapporti fra il Comune e i proprietari o i detentori dei siti privati saranno regolati da apposite convenzioni della durata di 5 anni, rinnovabili per altrettanti anni dopo la verifica che continuino a sussistere i requisiti. Le celebrazioni saranno gratuite in Sala Giunta, nell’Aula Consiliare e nella sala dell’Anagrafe purché siano previste nei giorni e negli orari di servizio, al di fuori dei quali sono soggette, come succede già oggi, a tariffe a carico dei richiedenti. Gli introiti da parte del Comune relativi alle celebrazioni nei siti privati convenzionati saranno destinati, nel bilancio, alle spese di gestione per fornire il servizio e al personale coinvolto. Ogni anno, infatti, il settore Affari Generali pubblicherà un avviso per il reclutamento del personale comunale che assisterà l’Ufficiale di Stato Civile, delegato per la celebrazione.
«Su questo nuovo regolamento abbiamo lavorato a lungo – dichiara l’assessore agli Affari Generali Christian Gnoni – perché volevamo licenziarlo in una forma completa e dettagliata. Abbiamo individuato poche regole chiare per estendere le possibilità di scelta delle coppie che si uniscono civilmente e, nello stesso tempo, per rispondere ad una richiesta arrivata dagli operatori del settore Wedding del nostro territorio: poter ottenere, da luoghi privati, la denominazione di casa comunale, ospitando, quindi, le cerimonie in tutte le sue fasi. Un modo anche per venire incontro ad un settore che la pandemia ha bloccato per due anni».
«Il wedding – aggiunge l’assessore al Turismo e alle attività produttive Paolo Foresio – è un segmento della galassia turistica molto interessante e che, dai numeri, vede la nostra città in crescita. Sono sempre di più infatti le coppie, soprattutto turisti stranieri, che decidono di venire da noi per sposarsi, sviluppando un indotto in termini di economia e servizi straordinario. Con questo regolamento, come Amministrazione comunale, ci allineiamo ad altre città che hanno già convenzionato luoghi, dimore e strutture private per i matrimoni e le unioni civili e ci auguriamo di dare un ulteriore incentivo a questo specifico settore».