Lecce – Dall’agri-campeggio all’agri-relax, dalla semplicità dell’accoglienza rurale ai buffet con i prodotti dell’orto, alle passeggiate ritempranti nella natura. E’ boom di presenze in questi giorni negli agriturismi della provincia di Lecce. Una tipologia ricettiva che riscuote sempre più successo. E proprio per innalzare la professionalità degli addetti del settore Coldiretti Lecce ha avviato il “Corso per operatore agrituristico”.
Il percorso formativo, della durata di 90 ore complessive, si svolge nella sede di via Bari della federazione, al termine del quale verrà rilasciato l’attestato per l’iscrizione nell’elenco regionale degli operatori agrituristici (L.r. n.42 del 13 dicembre 2013) .
Una serie di lezioni ad hoc, tenute dagli esperti, a partire dalla creazione dell’impresa agrituristica alla gestione dei servizi per la multi-funzionalità, dalla promozione della “vacanza green” alle produzioni enogastronomiche pugliesi: un percorso professionalizzante variegato e declinato alle caratteristiche del territorio.
Oltre al relax ritemprante nel verde, lontano dal traffico delle città, oggi chi sceglie l’agriturismo cerca anche una serie di attività ricreative per rendere ancora più ricca la vacanza, come l’equitazione, il trekking, i giochi per bambini ma anche corsi di cucina e intrattenimenti culturali, le aree per campeggi fino agli agri-trattamenti di bellezza.
“Dopo il corso per agri-chef, Coldiretti Lecce assieme all’ente di formazione Campus – dicono il presidente di Coldiretti Lecce, Pantaleo Piccinno e il direttore Giuseppe Brillante, ha avviato un percorso professionalizzante per gli operatori agrituristici con l’obiettivo di alzare il livello della qualità dell’offerta in provincia di Lecce. Un territorio a forte vocazione turistica che ha dunque grandi potenzialità di crescita per il settore dell’agri-accoglienza. L’agricoltore che sceglie di diventare operatore agrituristico, nell’ottica della multifunzionalità, oltre ad avere gratificazioni di tipo economico, ha anche l’importante funzione di avvicinare il cittadino-consumatore a un modello di agricoltura utile alla società e all’ambiente”.