La Cantina “Feudi di Guagnano” si trasforma in una galleria d’arte
A Guagnano (Le), nel cuore delle terre del Negroamaro, la cantina “Feudi di Guagnano“, in collaborazione con la “Galleria Immaginaria di Firenze”, ha creato un’oasi dedicata all’arte contemporanea.
La mostra “DI_VIN_ARTE”, inaugurata lo scorso 7 ottobre, rimarrà aperta fino all’8 dicembre 2024 ed offrirà al pubblico un’ampia panoramica sull’arte contemporanea. Nella suggestiva sala “Negromanti“, opere di artisti di fama internazionale si affiancano a quelle di giovani talenti pugliesi, creando un percorso espositivo ricco, variegato e di prestigio. Ospite del vernissage, Dominique Rimbaud che ha testimoniato l’esperienza della Fondazione Biscozzi | Rimbaud (Lecce – piazzetta Baglivi, 4), costituita nel febbraio 2018 dai coniugi Luigi Biscozzi e Dominique Rimbaud con l’intento di svolgere un’attività culturale mirata particolarmente all’arte moderna e contemporanea, mediante la valorizzazione della loro raccolta di circa duecento opere.
La prestigiosa mostra di arte contemporanea è inserita in una ampia costellazione di eventi che anima la XX edizione della “Giornata Nazionale del Contemporaneo” che si celebra il 12 ottobre 2024. Appuntamento corale, di portata nazionale ed internazionale, a ricorrenza annuale, organizzato da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte contemporanea Italiani – con il sostegno istituzionale dei Ministeri della Cultura e degli Affari Esteri, a cui partecipano tantissimi soggetti tra le grandi città e i piccoli centri, impegnati nella valorizzazione, promozione e diffusione dell’arte contemporanea nelle sue molteplici manifestazioni e modalità. 0biettivo della giornata nazionale è quello di estendere la fruizione dell’arte contemporanea, spesso percepita come complessa e difficile e appannaggio di pochi, aprendola ad un pubblico sempre più ampio per dimostrare che la stessa è davvero accessibile a tutti.
La cantina “Feudi di Guagnano” diventa essa stessa “luogo comunicante e cooperante con l’arte contemporanea” e si trasforma in un ponte tra il mondo del vino e quello dell’arte contemporanea, instaurando un fecondo dialogo tra le due espressioni artistiche. Aprendo le porte agli appassionati, la cantina invita a immergersi in un’esperienza sensoriale unica, dove ogni sorso di negroamaro, omaggiato dalla cantina a ciascuno dei visitatori, diventa un viaggio alla scoperta di nuovi orizzonti artistici.
Nella suggestiva sala “Negramanti“, tra le botti di pregiato negroamaro, le opere d’arte di piccolo formato creano un’atmosfera intima e coinvolgente, dove colori, profumi e sapori si fondono in un’armonia perfetta. Un’esposizione esclusiva, dove ogni opera è stata selezionata con cura per dialogare con il vino, creando una incredibile esperienza multisensoriale, testimoniando la grandezza della creatività umana.
Con questo evento, “Feudi di Guagnano” offre ai visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza unica, dove l’arte e il vino si incontrano per celebrare la creatività umana e la bellezza della vita.
Presenti in galleria nomi di fama internazionale come Andy Warhol, con le sue iconiche serigrafie, Bernard Aubertin, maestro dell’informale, e Bruno Munari, poliedrico artista e designer, dialogano con artisti italiani di grande rilievo come Achille Perilli, Tommaso Cascella e Mimmo Rotella.
La mostra rende omaggio anche ai talenti pugliesi, con opere di artisti come Aldo Mogavero, scultore dalla raffinata tecnica, che è presente con opere che richiamano la tradizione classica. Marcello Leone, pittore, che presta particolare attenzione all’astrattismo lirico realizzando lavori che hanno come elemento comune un rigoroso impianto costruttivo e ritmico in relazione tra segno, colore e spazio; Nadia Verrienti, artista che predilige l’acquerello come tecnica di narrazione fatta di segni e colore; Antonio e Carmine Leuci , artisti che onorano la tradizione e la bellezza della Puglia attraverso la loro maestria nella lavorazione del legno di ulivo omaggiando la più nobile e , purtroppo, sofferente, delle piante in terra di Puglia.
Un posto d’onore è riservato a Daniela Chionna, artist designer la cui ricerca si concentra sull’astrattismo e sull’espressionismo astratto. Per l’occasione ha realizzato ed esposto “Terra e Jentu”, un’opera realizzata dall’artista con le terre rosse, nere e chiare delle vigne di proprietà della cantina espositrice. Un capolavoro che rappresenta la sintesi materica tra il paesaggio salentino, in questo caso delle “terre del negroamaro” e l’originale fonte espressiva dell’artista. Daniela Chionna, tra l’altro, può considerarsi l’ispiratrice dell’evento, è infatti colei che ha lanciato la proposta di organizzare in Cantina un evento di richiamo di arte contemporanea. Un seme successivamente fecondato da Gianvito RIZZO – amministratore della cantina “Feudi di Guagnano” – che ha poi sapientemente intessuto la tela organizzativa che ha prodotto l’evento.
Un’esplosione di sapori e colori: “Feudi di Guagnano” invita a vivere un’esperienza multisensoriale, offrendo a ciascun visitatore un calice di negroamaro, una degustazione che accompagna alla scoperta delle opere d’arte in esposizione, in un connubio perfetto tra vista, olfatto e gusto. Un contesto inusuale dove il negroamaro accompagna e l’arte arricchisce la percezione del vino, stimolando l’immaginazione e creando un legame emotivo più profondo con il prodotto e il territorio.
“Feudi di Guagnano” è una cantina di riferimento per l’enoturismo innovativo. Le sue collaborazioni con artisti, scrittori e artigiani hanno dato vita a un progetto unico, dove ogni degustazione si trasforma in un’esperienza multisensoriale. Gianvito RIZZO- socio fondatore e front man della cantina “Feudi di Guagnano” -non è solo un vignaiolo, ma un vero e proprio ambasciatore del Salento. Rizzo crede fermamente nel valore delle ‘collateralità funzionali‘: per lui, il vino è un mezzo per valorizzare il territorio e le sue eccellenze. E’ la sua visione olistica del vino. Per lui, un calice non è solo un prodotto, ma un ponte che collega il passato al presente, la terra all’uomo.
‘Di_vin_arte’ è solo l’ultima conferma di questa sua visione.
Articolo a cura di Luigi Sances