In questo 2022, la tradizionale Festa della Donna celebrata l’otto marzo, rischia di essere più un giorno di dolore e di lutto che di pura gioia.
Vi è una lampante indifferenza in giro, e ci sarebbe da chiedersi, se tutto questo sia lecito in una società che vuol dirsi civile. Manca, ahinoi, tutto un tipo di educazione al rispetto della donna, a partire dalla famiglia, dalla scuola e sui luoghi d lavoro. Stentiamo, purtroppo, a dimenticare la serie infinita di femminicidi e la situazione attuale delle donne russe e ucraine in preda ad una guerra ignobile.
Innanzi a tutto ciò, ha proprio senso fare festa? E perché non farla, invece, tutti i giorni semplicemente rispettando la sua dignità di persona?
IN PIEDI, SIGNORI, DAVANTI A UNA DONNA
In piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei
per quel suo corpo che avete sfruttato
per la sua intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per la bocca che le avete tappato
per la libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti ad una Donna.
E se ancora non vi bastasse
alzatevi in piedi ogni volta che vi guarda l’anima
perché Lei la sa vedere
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, sempre in piedi, miei Signori
quando entra nella stanza e tutto risuona d’amore
quando lei vi accarezza una lacrima
come se foste suo figlio
quando se ne sta zitta e nasconde il suo dolore e la sua voglia terribile di volare.
Non cercate di consolarla
quando tutto crolla intorno a lei.
No! Basta soltanto che vi sediate accanto a lei
vi sediate in terra accanto a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito
che il mondo torni tranquillo a girare
E allora vedrete che sarà lei la prima ad allungarvi una mano ed alzarvi da terra innalzandovi verso il cielo,
verso quel cielo immenso
a cui appartiene la sua anima
e dal quale voi non la strapperete mai.
(Attribuita erroneamente a William Shakespeare. Il brano è tratto dal “Chisciotte” di William Jean Bertozzo).