Novoli (Le) – I festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, l’evento novolese più atteso dell’anno, quest’anno si arricchiscono del contributo tecnologico fornito dalla rete. Il merito è del progetto “Fòcara Social Club”, presentato ufficialmente con una conferenza stampa presso il Palazzo Baronale di Novoli. All’incontro hanno partecipato il sindaco di Novoli e presidente della Fondazione Fòcara Gianmaria Greco; la professoressa Francesca Imperiale dell’Università del Salento; Giorgio Martina, coordinatore del progetto; Fernando D’Agostino neo presidente del comitato festa e Tonio Calabrese, membro del CdA della Fondazione Fòcara.
Il progetto è finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, nell’ambito dell’avviso pubblico “Giovani per il sociale”, il cui scopo primario è la realizzazione di progetti promossi dai giovani per la valorizzazione dei beni del Mezzogiorno. In tal senso, grazie al contributo della Fondazione Fòcara e in collaborazione con il Comune di Novoli, è stata promossa la candidatura del progetto, dopo un percorso formativo che ha coinvolto 55 giovani novolesi per acquisire le competenze in ambito turistico, culturale e ambientale.
Lo scopo del progetto è quello di coinvolgere i giovani della comunità novolese nella valorizzazione innovativa della cultura locale e delle tradizioni, ha spiegato il coordinatore Giorgio Martina: “La prima fase del progetto riguarderà la raccolta di tutto il materiale inerente alla fòcara e alla sua tradizione; seguirà poi la fase della condivisione in rete con le altre comunità, censite dall’Università del Salento, che hanno dei rituali collegati con il fuoco; successivamente si creerà una rete del fuoco, attraverso la quale avviare dei gemellaggi e dei protocolli d’intesa con queste comunità, allo scopo di intessere nuovi rapporti per poter meglio valorizzare i riti del fuoco. La fase finale riguarderà il Fòcara Camp, una giornata dedicata ai giovani e allo scambio culturale, presso la nuova sede nella Pinacoteca museo del Fuoco. Realizzeremo una Piattaforma on line Peer to Peer, www.FòcaraSocialClub.net, grazie alla quale tutti gli utenti potranno rendere le proprie risorse accessibili ad altri.”
Il progetto sarà affiancato dal lavoro dell’Università del Salento, rappresentata per l’occasione dalla prof.ssa Francesca Imperiale: “Un progetto ambizioso nato nel 2012, grazie all’interessamento dell’avv. Roberto Nitto. L’università sarà al fianco dei giovani novolesi impegnati nella valorizzazione del rito della Fòcara, inteso come fattore di innovazione sociale”.
Proposte per arricchire il progetto puntando al recupero della tradizione, sono arrivate dal membro del cda della Fondazione Fòcara Tonio Calabrese: “È stato avviato un progetto titanico, un modo nuovo di approcciarsi alla Fòcara; per non lasciare da parte la tradizione, suggerirei la creazione di un gruppo sinergico con gli anziani novolesi, attraverso i quali sarà possibile continuare e riscoprire l’antica tradizione del culto a Sant’Antonio Abate”
Fòcara Social Club è stato fortemente appoggiato anche dal sindaco Gianmaria Greco: “Il progetto lanciato è impegnativo e ambizioso, ritengo sia una grande occasione per i giovani novolesi coinvolti, in modo particolare in questo periodo di crisi, nel quale molti lasciano il paese, senza avere la possibilità di dedicarsi alla propria comunità. Fòcara Social Club è un’iniziativa che va a vantaggio della collettività”. Per quanti possano avere dubbi e perplessità circa il rischio di mettere da parte il rito religioso, in favore di un’eccessiva modernizzazione e spettacolarizzazione della festa, il primo cittadino ha rassicurato: “È fondamentale salvaguardare le antiche tradizioni legate alla festa del nostro Santo Patrono, come l’antica arte, tramandata di padre in figlio, per la costruzione del falò. Questo tipo di tradizione è vanto e orgoglio di Novoli. Il faro che illumina il percorso di tutto quello che è collegato alla Fòcara, resterà sempre il rito religioso. Siamo da sempre impegnati per un corretto equilibrio tra spettacolarizzazione e tradizione”.